Cap. 2

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La visita e un lieve contatto che diede inizio a tutto


Ciel O'Konnor non era affatto come Lyla se lo era immaginato.

Era un uomo parecchio giovane, ad occhio e croce poco più grande di lei, e con un abbigliamento che lo faceva sembrare quasi uno studente appena uscito dalle superiori.

L'unico elemento che lo faceva sembrare un dottore era il camice bianco e slacciato che aveva indosso, da cui si potevano intravedere sotto i jeans sbiaditi e la felpa verde scura con cappuccio che portava.

La ragazza alzò di poco lo sguardo per osservarlo in volto. I capelli erano corvini come i suoi, ma notevolmente più corti e tirati indietro con quello che sembrava essere, ad una prima veloce occhiata, del gel. Aveva un lievissimo accenno di barba scura ad incorniciargli la mascella squadrata, mentre gli occhi...

Lyla pensò istantaneamente di non aver mai visto occhi più belli in vita sua. Chiarissimi, di un azzurro che tendeva al grigio verso l'iride.

La ragazza rimase lievemente intimorita dall'aspetto del dottore davanti a lei. Era molto bello, questo nessuno poteva negarlo. Persino troppo bello, per uno che faceva il pediatra in quel vecchio ospedale.

- La... signora Moore? – domandò, titubante, per poi passare lo sguardo prima sulla piccola e poi sulla ragazza.

"Bene" pensò lei, leggermente infastidita "L'ennesimo che mi scambia per una ragazza madre. Fantastico".

- No. Sono la figlia – ci tenne a precisare Lyla.

- Oh – esclamò l'uomo.

Era imbarazzo quello che Lyla gli lesse un secondo negli occhi?

- Venite, entrate pure. Iniziamo subito la visita –








Quaranta minuti dopo, il dottor O'Konnor stava già prescrivendo la ricetta dell'antibiotico per la piccola Marie. Era saltato fuori che la bambina si era presa solo una lieve influenza stagionale; una di quelle che girano periodicamente, e che si possono far passare con molta tranquillità con le giuste medicine e ore di riposo.

Lyla e la madre si erano tanto preoccupate per nulla, alla fine dei conti.

- Deve prendere questo farmaco per almeno sei giorni, ogni dodici ore, insieme ai pasti. In casa state molto attenti a non saltare una somministrazione, o non avrà più effetto. Una volta finito il primo ciclo d'antibiotico, vi consiglio di ritornare per fare una veloce visita di controllo, giusto per vedere come va. Direi... che è tutto –

Una volta posata la penna a sfera, l'uomo alzò lo sguardo verso Lyla seduta davanti a lui, porgendole il foglietto che aveva appena finito di compilare.

- Se dovessero esserci problemi di qualunque tipo, non esitate a telefonarmi. È sempre meglio fare un controllo in più che uno meno, in ogni caso. –

La corvina annuì con la testa, trovandosi d'accordo con le sue parole.

Lanciò una rapida occhiata alla sorellina seduta al suo fianco. Era con la testolina bionda china leggermente in avanti, ed era intenta a far dondolare le gambe avanti indietro, su quella sediolina imbottita che la faceva sembrare ancora più piccola.

Anche il dottor O'Konnor la stava osservando, e sul suo volto nacque un lieve sorriso intenerito, che non sfuggì affatto all'occhio attento di Lyla.

Era bello anche quando sorrideva così.

La corvina si diede mentalmente della sciocca, e scacciò via quello strano pensiero. Che cosa diavolo stavo pensando?

- E visto che questa piccola è stata veramente brava, le proporrei un bel premio. Sempre se la sorellona è d'accordo –

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