Grazie ad una ciglia caduta.
Seduta ad uno dei tavoli della caffetteria, insieme ai propri migliori amici, Rebekka rischiò di morire soffocata. La soda all'uva che stata sorseggiando fino a pochi secondi prima le era andata di traverso, costringendo così la ragazza a tossire come una forsennata e battersi una mano sul petto.
Morire per una stupidissima soda era davvero l'ultima delle sue intenzioni, specialmente se conciata com'era quel giorno.
La tuta da ginnastica che si era infilata di corsa, quella stessa mattina prima di incontrarsi con Lyla, la faceva sembrare una scappata di casa, e i suoi capelli non miglioravano il quadro generale. La crocchia che si era fatta aveva assunto una forma strana. Tanto da sembrare, più che un ammasso di capelli mossi, una sorta di ananas esploso sulla sua testa.
Dall'altro lato del tavolo rettangolare, Lyla riempì e le passò il proprio bicchiere pieno d'acqua. Rebekka d'istinto lo prese, e mandò giù l'intero contenuto.
L'acqua dell'amica riuscì a darle un sollievo quasi immediato alla gola, e le fece scomparire la tanto fastidiosa tosse.
Una volta ripresa, ridiede il bicchiere alla corvina e puntò la propria attenzione sul ragazzo dall'altra parte del tavolino.
- Tu hai fatto cosa? -
Robert, che era a capo chino, si portò le mani tra i capelli castani, se li scompigliò freneticamente ed emise un lungo verso di esasperazione.
- Lo so! - parve difendersi, disperato - Non so per quale motivo abbia fatto una cazzata simile! -
- Ma quale cazzata! - lo riprese la bionda, alzandosi in piedi ed appoggiando entrambi i palmi delle mani sul tavolo, incurante degli sguardi dei curiosi lì intorno - Hai finalmente fatto il primo passo con un ragazzo. Sono così fiera di te, Rob! -
Bekka sembrava sinceramente commossa, tanto da andare ad abbracciare di slancio il ragazzo per la gioia.
- Lyla! Il nostro Robert è finalmente diventato un ometto grande. Sono così felice che potrei piangere! - disse, stritolando ancora di più il ragazzo che prese a dimenarsi come un gatto in una vasca d'acqua gelata.
- Non fare la scema, tu! Non c'è niente di cui essere contenti qua. È un disastro! - ribatté, liberandosi della sua stretta - Ho baciato il fratello del dottore di Lyla! -
- E allora? Dove sta il problema? - inclinò la testa di lato la bionda - Aveva per caso mangiato dell'aglio? -
- Cosa? No! Ma che dici? -
- Allora ha fatto schifo il bacio? È per questo che dici che è stato un disastro? -
- No - marcò il ragazzo - È questo il punto! -
A quel punto Rebekka rimase in silenzio, sbatté gli occhioni scuri un paio di volte, e li puntò verso la corvina lì vicino alla ricerca di una risposta.
- Lyla, mi aiuti a capire? Non sto seriamente capendo, a questo punto... -
L'amica, confusa quasi quanto lei, alzò le spalle.
- Non chiedermelo a me, Beki -
- Allora ricapitoliamo un secondo - iniziò risoluta la bella texana, afferrando il proprio bicchierone dal tavolo e prendendo un lungo sorso di soda - Ieri al giappo avete incontrato la famigliola del dottor Stranamore, solo che inizialmente non sapevate chi fossero la tipa e il tipo con lui. C'è stato tutto quel qui-pro-quo un po' alla "Beautiful", che poi avete tutti quanti chiarito. Lyla ha fissato poi una visita speciale col suo dottore, mentre tu hai baciato di tua spontanea volontà suo fratello, dopo averci passato praticamente tutto il pomeriggio insieme e dopo averlo dolcemente riaccompagnato a casa sua. Con l'aggravante che ti è pure piaciuto... Giusto? -
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Diversi
WerewolfUno sfioramento di mani, e niente sarà più come prima. Lyla ha solo ventitré anni quando incontra per la prima volta il pediatra Ciel O'Konnor, nell'ospedale della sua città. Fin da subito prova in sua presenza uno strano stato d'ansia che non riesc...