~7° capitolo~

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Dieci secondi, solo dieci secondi,e tutta la mancanza, i ricordi, le emozioni mi si riversano contro, i suoi occhi, il suo viso, le sue labbra e il sorriso, la sua statura, quasi più alto di me, magro ma muscoloso, non troppo, giusto un po', per far sbavare qualche ragazza, il suo naso così perfetto e poi la sua voce.. la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi tremavano le gambe, troppe emozioni si stavano scatenando dentro di me, i ricordi si facevano spazio nella mia mente, le lacrime cominciavano a sgorgare e rigarmi le guance, dovevo scappare, e così ho fatto.
Era Matt. Il mio Matt. Il mio primo vero amico, e l'ultimo oserei dire, colui che sin da piccolo voleva proteggermi, mi diceva sempre che io ero la sua principessa e lui il mio cavaliere, mi promise che mi avrebbe difeso da tutto e tutti, perché lui era forte ma per me ancor di più, e così fece, mi difendeva dai rimproveri delle maestre, dalle punizioni di mia madre, e se c'era qualcosa che non mi piaceva, lui la cambiava. Matt, il mio migliore amico, colui che c'era il primo giorno di scuola materna e che mi ha accompagnato fino all'elementare.
Un giorno, arrivai a scuola, ma lui non c'era, quello fu il primo di tanti altri giorni,fino ad oggi. Non l'ho mai perdonato, se ne è andato così senza dire nulla, da un giorno ad un altro, lasciandomi sola, senza farsi sentire, non l'ho dimenticato ma ho preferito lasciarlo lì, nascosto tra i ricordi più cari. Invece oggi c'era, c'è, me lo sono ritrovata davanti, per caso, stravolgendomi totalmente, distruggendo quel muro di forza che avevo creato dentro di me, adesso piango, piango come non mai, è tornato e non me l'ha detto, mi ha salutato come se fosse tutto normale, per lui era normale, per me no, mi ha lasciato un vuoto incolmabile e adesso sto ricominciando a sentirne il dolore, quel dolore che mi è familiare, la mia solitudine sottoforma di dolore.
A quest'ora Matt, sarà con Eli, l'avrà portata a fare un giro della città, la starà incantando con tutte le nostre bellezze, e starà facendo il galantuomo..questo pensiero mi distrugge, sono gelosa, non riesco a capire né di chi ne di cosa, ma dentro di me, cuore e cervello stanno facendo una lotta, il mio istinto correrebbe da loro e li andrebbe a dividere, mentre il cervello continua a farmi notare la mia stupidità, consigliandomi di restare qui e lasciare le cose così come sono. Il cuore ha la meglio e quindi mi vesto, metto le scarpe e corro al Duomo.
Come previsto sono qui. Insieme. Mano nella mano. Purtroppo.
Durante il tragitto ho pensatovari discorsi per sbucare dal nulla e interrompere il loro tour panoramico, ma adesso a due metri da me, nessuna parola sembra adatta, quindi scelgo di fare la miglior cosa, cambio direzione e mi vado a mangiare una bella granita. Cioccolato e doppia panna.

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Spazio autrice.
Che figataa! È la prima volta che vi scrivo ahah
Scusatemi se vi ho fatto aspettare troppo per questo capitolo, ma tra scuola, compiti e vari impegni non ho potuto scrivere, scusatemi per la scarsa qualità, mi rifarò nel prossimo capito.
Ps. Potreste farmi sapere cosa ne pensate? Commentate, vi pregoo!
Buona seraa!

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