~13 capitolo ~

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Amelia's pov
"Che coosa?!" mi urla Eli dopo averle raccontato di Edo, i suoi occhi sono lucidi, fissano il vuoto, la sua espressione seria mi fa stringere il cuore. Comincia a camminare avanti e indietro, indietro e avanti, è nervosa. Ma perché?!
"Scusami..non volevo urlare." mi sussurra con voce tremante.
"Ehi, tranquilla, non è successo niente.." le asciugo una lacrima solitaria che scorre sul suo viso,  l'abbraccio stringendola forte a me e, le faccio sentire che ci sono e che non deve preoccuparsi. Le voglio bene, eppure non capisco perché si comporti così..
"Am, devo dirti una cosa...” i battiti mi aumentano, l'ansia mi assale, cerco di sembrare serena, prendo una boccata d'aria e le rispondo cercando di nascondere il panico dentro di me.. "dimmi." riesco a dire solo questo, ho paura di ascoltarla, cerco di sorridere e la guardo dritta negli occhi. Sembra colpita e terrorizzata allo stesso tempo da questo mio gesto e proprio quando stava per parlare mi sussura un -niente, scusa, sono solo paranoica, è che..è che non voglio che tu soffra, tutto qui.-
"Ma tranquilla Eli, siamo solo usciti insieme, cosa vuoi che sia?! Non stiamo andando a sposarci eh." Scoppio a ridere sul finale così da far sembrare tutto meno brusco.
Certe volte non la capisco proprio, sembrava così seria e preoccupata per cosa? Perché sono stata una mattinata con un ragazzo? Ma stiamo scherzando?! Neanche fossimo fidanzate..mah.
"Scusami. Scusa ancora."
"Non devi scusarti, piuttosto tranquillizzati, non mi ha fatto niente e non mi farà niente.."
"Hai ragione. Scusa." mi sorride e comincia a parlare della sua ultima uscita con i genitori, raccontandomi quanto fosse stato appassionante fare l'escursione sui crateri.

Circa un' ora e mezza dopo squilla un telefono.
-Ti va di uscire?-  compare sullo sfondo colorato dell'Iphone di Elisa.
È Mattia.
Lei arrossisce alla vista del messaggio, sorride e risponde con le dita tremolanti.
-Certo che si! Quando?-
La risposta non tarda ad arrivare. -Tra un ora?-
-Ok.- blocca il telefono e entusiasmata dal suo appuntamento comincia a complessarsi sul cosa mettere, non capendo che sarebbe bellissima anche con il pigiama grigio con le mucche rosa disegnate sopra. Dopo aver scelto l'outfit, un paio di jeans attillati, tacco 12 nero lucido, e una camicetta nera che le evidenzia le forme, l' abbandono al suo 'trucco e parrucco', tornando a casa con l'immagine della mattina passata con Edoardo fissa in testa.

Arrivata a casa, come al solito, abituata ad essere sola, vado dritta in camera, ma passando sento dei singhiozzi soffocati, torno indietro per guardare meglio quando vedo che mia madre  piangere a dirotto, mi avvicino lentamente e mi siedo al suo fianco cercando di farle capire che può sfogarsi, se vuole. E forse ci sono proprio riuscita, tanto che mia mamma, comincia a parlare, raccontando sempre più cose, una sopra l'altra, tanto che ci sono stata un po' ad assimilare tutto,
"Amelia...sono un disastro,la mia vita è sempre stata un disastro,mi ritrovo alla mia età a piangere su un divano di pelle rossa come se fossi una bambina, sarei dovuta essere io ad ascoltare e consolare te, non il contrario. E per questo ti chiedo scusa. Ho sempre sbagliato tutto, l'unica cosa giusta sei tu, amore mio.
Eppure, sei stata ciò che ho trascurato di più di tutto in questi anni, il lavoro e il cercare di fare sempre di più, la voglia di poter soddisfare ogni tuo desiderio mi ha offuscato la vista, costringendoti ad avere una madre solo a Natale e Pasqua. Scusami.
Forse non sono all'altezza di avere una figlia come te, tu che mi vuoi bene indistintamente da tutto, mi perdoni e a volte mi giustifichi, tu, così bella e ormai grande, mi ricordo ancora quando da piccola giocavi con Mattia nella villetta di sotto scappando da me o dalla tata, non c'era promessa o punizione che potesse fermarti, sei sempre stata così tu, convinta e testarda, sempre pronta a raggiungere le tue ambizioni andando contro tutto e tutti. Sono fiera della ragazza che sei diventata, continua così, sempre, non fatti mai mettere i 'piedi sulla testa' da qualcuno. E tornando a me, principessa, devo dirti una cosa, ormai sei grande abbastanza..io e papà abbiamo chiesto il divorzio, non ci amiamo più da tempo e lui...lui ha un'altra." Dopo le ultime parole mia madre comincia a piangere sempre più forte, ma stavolta ci sono io a consolarla, la stringo forte a me e cominciando a piangere con la testa dell'incavo del suo collo; come quando mi cadde il mio primo dentino e lei era lì ad assicurarmi che sarebbe ricresciuto.
"Mami,non devi incolparti di nulla, Natale e Pasqua passano in secondo piano quando si ha un genitore fantastico come te, seppur impegnata sei sempre riuscita a farmi sentire il tuo amore, a trasmettermi i principi fondamentali e non trascurarmi, nonostante tu non ci fossi io ho sempre saputo che lo facevi solo per me. Se non fosse per te io non sarei qui, la ragazza che sono, con le lacrime che sgorgano a parlarti e a dimostrarti quanto bene ti voglio.
Perché, io ti voglio bene. E papà può non amarti più, se ne andrà, ma io rimarrò qui, non meriti la solitudine e poi, io come dovrei fare senza di te?"
Mi abbraccia e restiamo così a lungo fin quando non proclama che è l'ora della cena. In cucina è calato il silenzio, il ticchettio dell'orologio e il rumore dell'olio che frigge creano ansia e tensione, mamma è ai fornelli intenta nel preparare due uova fritte quando la porta di casa si apre. Ovviamente, è mio padre.
"Ciao." per la prima noto i suoi segni di vecchiaia, i capelli neri brizzolati spettinati, la barbetta non curata, le rughe che gli segnano il volto, gli occhi stanchi e spenti.
"Ehi Am!Che bello! Finalmente una sera in cui siamo tutti a casa!"
Ommioddio, che ipocrita.
"Sai, puoi smetterla di fingere, sei un pessimo attore.." gli sputo le parole in faccia con rabbia, come se fosse veleno. Capendo a cosa mi riferisco si mette sulla difensiva.
"Io..io posso spiegarti."
"Non voglio spiegato niente da te."
"Allora signorina, fai la meno sofisticata e ormai, lasciami parlare che devo dirti una cosa importante."
"Ah, si?! Che devi dirmi che hai un'altra? Che chissà da quanto CI tradisci con chissà chi? Mi vuoi raccontare altre due cazzate? O finalmente hai trovato il coraggio per parlare e tirare fuori le palle? Oppure continuiamo con la favoletta della famiglia perfetta della pubblicità della Barilla?"
"Amelia Rosa Caruso. Abbi rispetto e educazione verso tuo padre!."
Odio quando, mio padre, unico individuo sulla terra a sapere il mio secondo nome mi chiama con esso. Mi prendo di coraggio e continuo a contrabattere.
"Mi dispiace, non ti considero tale. Ma ormai parla,oppure taci per sempre."
Sospira e comincia a parlare: "Allora, come sai già io e tua madre non andiamo d'accordo da un po' di tempo, l'amore si è esaurito litigio dopo litigio e non solo...perché, ad aprile ho conosciuto una donna meravigliosa, la segretaria di un mio collega e...e me ne sono innamorato -dice quasi con un filo di voce,sospira e riprende- ecco, noi stiamo insieme, io la amo e lei altrettanto,quindi..."
"Quindi cosa? Non continuare a dire ciò che stavi dicendo..ti prego" mi metto quasi in ginocchio, pregando(nel vero senso della parola) che sia tutto uno scherzo. Ma purtroppo mio padre alza il tono della voce e ricomincia a parlare.
"Quindi andiamo a vivere inseme e tu verrai con me, nessuna obiezione. Capito?"

______________________________________Spazio autrice.
Scusate se mi sono fatta aspettare, benché non sia una novità. Sotto gentile richiesta da parte della mia migliore amica, l'ho fatto più lungo, nella speranza che possa migliorare. (ODDIO, SOLO IO HO COLTO UN DOPPIO SENSO? okay, mi dileguo)
Fatemi sapere che ne pensate, e secondo voi, adesso, cosa succederà?
Buona serata✨ A poi! Ahahahha

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