~15 capitolo~

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E' passato un mese da quando i miei si sono ufficialmente separati, la scuola è ormai finita, è il primo giorno di luglio, il sole spacca le pietre, i 30 gradi dichiarati dal meteo si sentono solo all'ombra e invece di essere al mare sono qui, nella mia stanza, cercando di far entrare il più possibile nelle tre valige. Domani ci trasferiamo. non so dove, non so da chi e non so nemmeno se avrò "fratelli", dato che mi sono rifiutata di avere notizie. Non sento Eli da un paio di giorni, è molto indaffarata anche lei, dopo la separazione dei suoi è diventata sempre più fredda e distaccata, era affezionata ai suoi genitori e per lei è stato un brutto colpo, pensandoci, anche lei in questi giorni dovrebbe conoscere la sua nuova "famiglia". Mi fa ridere il fatto di pensare che avrò una nuova famiglia, magari avrò tre fratelli e una nuova mamma, maddai, stiamo scherzando?! Non stiamo mica parlando di peluches!
Elisa, non sa niente del divorzio dei miei genitori, non mi andava di raccontarglielo, già sta male per lei non volevo soffrisse anche per me. A differenza, ho raccontato tutto a Mattia, che da quando abbiamo fatto pace non mi molla un attimo e a Edo, che dopo averglielo raccontato mi si è tirato addosso, abbracciandomi per almeno due minuti e mezzo. Abbiamo un bellissimo rapporto, ci stiamo conoscendo passo dopo passo, segreto dopo segreto, ci stiamo raccontando come un romanzo, dando il giusto tempo a tutto. Credo possa nascere qualcosa tra di noi, ma bisogna averne solo il coraggio.

Ho appena finito di sistemare le valige, l' armadio è del tutto vuoto, sono fiera del mio lavoro, anche se non credo riuscirò a trascinarmi dietro i miei bagagli dato il loro peso, in camera sono rimaste solo le coperte, che non porterò, e i pupazzi che verrò a prendere in seguito.
Sono troppo stanca e accaldata per restare in casa, mi do una lavata veloce e esco a prendere un gelato.

"Cioccolato, pistacchio e fiordilatte più panna. Grazie"
Il barista mi consegna il mio cono a tre gusti e mi incammino verso la cassa.
"Un euro e cinquanta."
Vado per aprire la borsa per prendere il portafoglio, ma la cosa non è così facile avendo nella mano destra il mio gelato, cerco di non farlo cadere a terra o di farlo poggiare da quslche parte mentre cerco di aiutarmi con qualsiasi parte del corpo per tenere ferma la borsa e aprire la cerniera contemporaneamente, finalmente riesco nell'impresa quando da dietro sento: "offro io per la signorina..."
Mi giro, è Edo.
"Buongiorno!" è così bello, gli sorrido, salutiamo il barista e usciamo in strada. "Allora..cosa ci facevi da queste parti?" gli chiedo non rendendomi conto che ho il tono che si usa con un neonato.
"Mmm..sincero?!..Cercavo te.."
L'unico suono che sono riuscita a pronunciare è stato un 'oh' striminzito.
"Ecco am...devo parlarti."
'Noo. Ti prego,così mi preoccupi' penso girandomi e sorridendogli contemporaneamente per fargli capire che può cominciare a parlare.
I suoi occhi color ghiaccio fissano i miei, è così bello...si avvicina, il suo profumo mi invade le narici, mi mordo automaticamente il labbro, il suo sguardo si abbassa su di esse, sorride..nessuna distanza ci separa, le sue labbra premono delicatamente sulle mie, sono così belle,morbide...
Si allontana delicatamente, mi guarda con fare innamorato e mi abbraccia, stringendomi forte.
Nessuna parola, mano nella mano, occhi felici e cuori innamorati.

Corro da Elisa, devo raccontarle tutto, obbligatoriamente, dimenticandomi di avvisare papà che avrei ritardato.
Mi catapulto nella sua stanza abbacciandola e comincindo a raccontarle tutto. L'adrenalina a mille, la felicità spruzza da tutti i pori della pelle. Mi abbraccia condividendo la mia gioia, e cominciando a minacciare, teoricamente Ed, -'se ti ferisce..', 'se ti tradisce..', 'se ti tocca e tu non vuoi..' glielo faccio vedere io-. Prendo un cuscino e glielo tiro in faccia, cominciamo una piccola lotta che finisce solo quando si accorge dell'orario, s'impallidisce e comincia a inventare una scusa sopra l'altra pur di restare sola, quindi mi alzo e la saluto, andando verso il salotto per salutare sua madre.
"Signora Lucia?!" la chiamo dal corridorio. Vado per entrare nel soggiorno quando vedo mio padre.
Mio padre.
"Ccosa ci fai qui..?" riesco a chiedere tra le lacrime.
"Dovrei chiedertelo io." mi risponde con disinvoltura. "Sono felice che già vi conoscete." avvicinandosi alla mamma di Eli e prendendole la mano mi dice "ecco, lei è la mia 'ragazza', e noi da stasera vivremo qui."
Nel frattempo alla conversazione si erano uniti la mia migliore amica e suo fratello, che a quanto pare diventeranno i miei fratelli.
Sono ancora shockata dalla risposta di mio padre quando invece di rispondere corro nella stanza di Elisa trascinandomela dietro avendola presa per la mano. Ci chiudiamo la porta dietro e cominciamo a piangere, una sulla spalla dell'altra.
"Am...come mai non mi avevi detto del divorzio dei tuoi?"
"Eri così distrutta dalla separazione dei tuoi, non volevo farti stare in pensiero o appesantirti..scusami.."
"Non pensare mai più una cosa del genere. Tu non sei mai un peso. Mai. E sappi che io ci sono e ci sarò sempre. Ricorda che sei la mia migliore amica, prima eravamo due puntini qualsiasi nell'infinito, distanti mille e passa chilometri, eppure qualcosa ci ha fatte incontrare, un campo estivo di trecentoventi persone, eppure, ci siamo incontrate e affezionate, così, 'casualmente', poi mi trasferisco qui, non so per quale motivo e adesso guardaci, due sceme sopra un letto con il mascara sbavato, che piangono non sapendo che tutto questo è sempre stato previsto... Am, sembra stupido dirlo, ma questo è tutto opera del destino, lui ci ha voluto qui,lui ci ha voluto unite. E comunque da oggi non sei solo la mia migliore amica ma anche mia 'sorella' quindi vieni qua scema e fatti abbracciare. Noi due insieme, per sempre. Ti voglio bene."
"El...io..io"
"Shh.." non parlare non ce n'è bisogno. Mi poggia l'indice sulle labbra facendolo scorrere verso il basso, il suo tocco mi provoca mille brividi, il cuore accelera i battiti, le mani tremano..mi asciuga una lacrima ribelle eliminando del tutto la distanza tra di noi, i nostri occhi si guardano per poi chiudersi all'unisono e abbandonarsi ad un bacio, un bacio casto ma fin troppo bello, così speciale...e così strano.
Ci allontaniamo guardandoci negli occhi e sorridendo, un sorriso complice ma vero.

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Spazio autrice.
Amo questo capitolo. Amo questo capitolo. Amo questo capitolo.
Ho già detto che amo questo capitolo?

Sono feliceeeeeeee. E voi, cosa ne pensate? Buonasssera!♥

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