~8° capitolo~

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"È stato un pomeriggio fantasticooo" mi urla nell'orecchio Eli prolungando la o di fantastico.
"Dai! Raccontami. Tutto orecchie, sono"
"Allooooraa, è stato molto premuroso, mi ha chiesto almeno sei volte se avevo caldo e nella serata se avevo freddo, è stato cordiale e sempre con la battutina pronta,mi sono sentita a mio agio, anche se devo ammettere che non ero molto convinta sul fatto di uscirci, ma è stato fantastico. Abbiamo passeggiato in via Etnea, e da un artista di strada, se così si chiama, mi ha fatto fare un ritratto, bellissimo, anche se alla fine lui gli ha detto:"Mbare! Potevi fare di meglio, non vedi quant'è bella?!"
Ah, al proposito che significa mbare?"
Ancora perplessa e incuriosita del racconto, le rispondo. "Wow..alloraa, mbare, è lo spirito di Catania, un catanese di risconosce dallo mbare, è quella parola che ci unisce tutti, letteralmente significa compare, cioè una persona a cui si vuole molto bene, come un fratello; questo può essere il padrino di tuo figlio o il testimone di nozze, ma la parole 'mbare', va oltre, è un legame stretto, il bene che vuoi ad un fratello, la parola che si usa per fortificare i discorsi, un modo per poter dire di tenere ad una persona senza troppe smancerie, un segno di amore e fratellanza."
"Wow." La guardo, è confusa e meravigliata allo stesso momento, i suoi occhi color ghiaccio sono persi nel vuoto, la sto fissando, ma lei pare non accorgersene.
"Allora? Che mi stavi raccontando?" la mia voce la fa sussultare e mi guarda in faccia stranita, si concede qualche secondo per captare e mi risponde.
"Aaah, ti stavo dicendo che...!" ma proprio mentre sta cominciando a parlare suona il campanello.
Non ho proprio la forza di alzarmi da questo letto, sono così comoda, e poi chi mai sarà, sono le dieci di sera, uffa! Mi alzo scazzatamente dal letto e mi incammino verso la porta e la apro.
E svengo.

Mattia's pov.
È da oggi pomeriggio che mi trattengo, ho tante cose da raccontarle, troppe cose da spiegarle, è stata da sempre la mia migliore amica, non la volevo perdere, ma l'ho perduta, per cause maggiori. Me ne sono andato un giorno, senza avvisarla, senza dirle niente, ma l'ho fatto per il suo bene. Ho sperato che si dimenticasse di me o che magari mi odiasse, così che non avrebbe sofferto, ma io seppur poco, ancora posso permettermi di dire che la conosco, e dal suo sguardo di pomeriggio, so che non mi ha dimenticato, so che ha pianto mesi e mesi per me, forse mi odia o forse mi vuole ancora bene, o forse mi sto facendo solo troppi problemi, e, tutte queste sono paranoie. Finalmente ho trovato la porta. Quarto piano, prima porta a destra, "fam. Raciti". Prendo un respiro profondo, mi faccio forza e premo quel fottuto campanello nero.
1,2,3..1,2,3..1,2,3 non riesco ad andare oltre, conto il tempo nella mia testa, nessun rumore, nessuna risposta. Ah ecco. Arriva qualcuno. Abbassano appena la maniglia, spingono leggermente la porta, ma non si vede nessuno che strano.. Prendo coraggio, e spingo leggermente la porta accorgendomi di una persona sdraiata per terra. Ma che razza di persona accoglie gli ospiti coricato a terra? Guardo meglio. È Amelia. Cosaaa? Ameliaa? È morta? È svenuta? Aiuto. Aiuto. Aiuto. Mi rendo conto di non star parlando ma semplicemente pensando così, dopo esser entrato definitamente in casa urlo. "Aiutoo! C'è qualcuno?!"
Neanche il tempo di finire di parlare che vedo..che vedo Elisa scendere le scale di corsa. "Oh mamma! Oh mamma! Aiuto!" comincia ad urlare, si sta impanicando dobbiamo restare calmi.
"Ehi...ciao.."
"Cià. Zitto. Non parlare. Non fiatare. E spiegami cosa hai fatto a Lia."
"Io..io..io non ho fatto nulla, giuro."

"Ragazzi...? Eli..Matt.. Siete voi?"

Che bella che è..eppure è ancora sdraiata a terra, i capelli sparsi sul pavimento, le gambe magre sono dritte e semichiuse, un braccio è sui capelli, l'altro lungo i fianchi, questa postura le delinea le curve, ma sopratutto mette in mostra la sua pancia piatta e gli addominali...è così bella.

"Ragazzi! Vi volete dare una mossa e la smettete di fissarmi! Che è non avete mai visto qualcuno steso su un pavimento?!" ci urla contro Lia.
"Si! Scusa" rispondiamo in coro.
"Ah. Ecco. E ora mi spiegate cos'è successo pomeriggio, visto che non riuscite neanche a guardarvi negli occhi. Ah, Eli, mi sa che ti sei dimenticata qualche dettaglio importante.."

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