~14 capitolo~

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In risposta alla sua domanda, mi alzo e me ne vado, so che mio padre ha preso una decisione e quindi sarà irremovibile, ma io non posso cambiare casa, cambiare vita e lasciare mamma da sola.

La mia stanza è più silenziosa del solito, le lacrime mi bagnano le guance, scorrono, e molte scivolano fino al collo, cerco di distrarmi, leggo, ascolto la musica, ma niente da fare, nessuna distrazione è grande per poter smettere di piangere, nessuno a parte lei.
Un suo messaggio mi compare sul display del telefono, il cuore smette di battermi per un secondo, mi si blocca il respiro, le lacrime si prosciugano per poi prender fiato e leggerlo.
"Devo parlarti. Urgente."
Non le rispondo neanche, mi lavo la faccia, metto la matita rigorosamente nera e vado da lei. La strada è buia, le macchine sfrecciano in strada e mettendomi inquietudine, eppur devo solo sorpassare il parcheggio dei due condomini che ci separono. Corro, ignorando il freddo e la pesantezza delle mie gambe, arrivata a casa sua suono due volte al citofono,con impazienza. Tutto tace, nessuno risponde. Risuono.
Una voce maschile, tremante, risponde: credo sia suo padre.
All'entrata trovo Eli in lacrime, in condizioni pietose, più o meno quanto me qualche momento prima, il mascara colato e i capelli arruffati mi inteneriscono il cuore, come mi vede si avvicina e mi abbraccia, la stringo tra le mie braccia, dimentico per un momento tutti miei problemi concentrandomi e essendo forte per lei, sembra così fragile e sofferente, una foglia in autunno, (aahh,Ungaretti), restiamo abbracciate per un paio di minuti quando mi invita ad entrare.
In quella casa sembra esserci stato un funerale, sua madre è indifferente,fredda e distaccata, seduta in cucina che lavora ai ferri, suo padre, in salotto, cerca di camuffare il pianto in singhiozzi,non riuscendoci, sembra disperato, distrutto. Francesco, il più piccolo della casa sta piangendo, nascosto sotto il letto, abbracciato ad un cuscino dei pokemon in cerca di conforto. Inoltre c'è Eli, la mia migliore amica, che sembra abbia la sofferenza di tutti sulle spalle..ma perché? Questo scenario sembra simile a quello di casa mia, ma non chiedo e non dico nulla, mi siedo sul letto di Eli, al centro della galassia del suo piumoncino e aspetto che parli.
"Ecco...non so come cominciare..è tutto così assurdo"
-Piange.-
-Pausa.-
"Ieri eravamo la famiglia della Barilla oggi quella dei telefilm americani..."
-pausa-
Perché mi sembra di aver già vissuto questo momento? La guardo negli occhi trasmettendole tutto l'amore possibile aspettando che ricominci.
"...Amelia, i miei divorzieranno, papà cambierà casa, mamma ha un altro e verranno qui. Io ho paura. Amelia ho paura. E poi...Am? Perché piangi?"
Non ci posso credere, non posso crederci. È nella mia stessa, identica, situazione. Sto piangendo, dovevo essere forte per lei ma non posso reggere lo stesso dolore due volte, le dovrei spiegare il motivo delle mie lacrime ma preferisco di no, non deve preoccuparsi, non voglio così asciugo le lacrime, mi giustifico con una stupidissima scusa e torno ad ascoltarla.
"Sei strana piccola.."
"Io?!?! Nono. Scusa, solo troppo empatia, continua pure, sono qui per te." Mi asciugo l'ultima lacrima ribelle e le sposto una ciocca di capelli tornando a sedermi erettamente sul letto tra i cuscini di fronte a lei.
"Dicevo..che oltre l'immensa tristezza, ho paura. Papà se ne andrà e forse non lo vedrò mai più perché troppo arrabbiato dal tradimento di mamma, poi, qui cambierà tutto, mamma avrà un altro e dovrò convivere pure con la sua famiglia, e se non ci andassi d'accordo? Magari, anche loro hanno paura di questi cambiamenti e stanno pensando a queste stesse cose tra una lacrima e un'altra, ma so che in fondo,come al solito l'unica che ci starà male sarò io. Tutto mi spaventa, le novità mi spaventano, è sempre stato così, come quando dovevo cambiare scuola dalla materna alla primaria, o come qualche mese fa, prima di venire qui."-mi confessa tutto ad un fiato.
"Elisa, stai dando conclusioni affrettate, così ti creerai solamente mille dubbi e infinite preoccupazioni, dai tempo al tempo, sii ottimista e guarda il lato positivo in tutto, goditi le piccolezze e non cercare di avere sempre tutto sotto controllo, perché a volte qualcosa fuori dagli schemi ci può stare. E stai tranquilla, tuo padre non vi abbandonerà, potrà essere incazzato o sofferente ma la colpa sarà solamente di tua mamma, vi ama, non vi può dimenticare lasciandovi da un momento ad un altro. Accogli le novità, possono portare solo bene, e nel caso contrario ci sarò io, pronta a difenderti e a sostenerti, sempre. Promesso."

L'abbraccio e restiamo così a lungo.
Mi guarda negli occhi per un momento fin troppo lungo, mi tremano le mani, il respiro si spezza in gola, una sensazione strana mi si crea in pancia, il mio cuore perde battiti, riaccellera..Gli occhi verdi di Eli sono sempre più vicini ai miei, i nostri nasi quasi si sfiorano,mi sorride,e, mi sussurra 'grazie'.
-"a te" penso.-

Dopo aver trascorso tutta la serata insieme, ed essermi assicurata che sia Eli che Francesco stessero bene, saluto tutta la famiglia e torno a casa, dove la situazione non è migliore.
Entro sbattendomi la porta alle spalle, saluto con 'ciao' secco e mi chiudo nella mia stanza cercando di riordinare le idee della lunga giornata.

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Spazio autrice.

Buonaseraa♥
Mi fate sapere cosa ne pensate e che cosa accadrà in futuro secondo voi?

se l'amicizia fosse amore?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora