Chapter II

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Il silenzio più totale incombeva sulla stanza, illuminata solamente dalle luci della strada. Helinä aveva sempre odiato la confusione. Per questo preferiva chiudersi nel suo ufficio tardi, quando tutti andavano via, così che nessuno potesse interferire nel suo lavoro, rompendo la sua concentrazione.

Un rumore alle sue spalle le fece intuire che qualcuno era appena entrato, così diede una spinta alla sua poltrona girevole mentre si alzava, andando incontro all'uomo ancora in piedi accanto alla porta.

-Solitamente non accetto meeting dopo le sette di sera, a meno che non si tratti di cene di lavoro. Spero almeno ne valga la pena.- esordì l'uomo sulla cinquantina picchiettando sul vetro del suo orologio da polso, un cipiglio severo a deformargli il volto.

Cambiò espressione non appena posò gli occhi sulla creatura incantevole che, con estrema eleganza, si avvicinava a lui. Anche in quell'oscurità poteva vedere perfettamente due occhi di un verde luminoso risplendere nel buio. La ragazza aveva un corpo sinuoso ed elegante; dovette fare appello a tutti i suoi freni inibitori, per trattenersi dal toccarla quando gli fu giunta di fronte.

Come se la sua resistenza non fosse già stata messa alla prova a sufficienza, la giovane mise su un sorrisetto malizioso per poi posare una mano sul suo petto, sfiorando delicatamente il tessuto della cravatta azzurra. -Mi creda signor Higgins, quando se ne andrà potrà dire di essere assolutamente soddisfatto.- Paul deglutì a vuoto più volte. Era appena entrato e quella ragazza lo aveva già messo con le spalle al muro.

Prese un respiro profondo, riempiendo i polmoni il più possibile, mentre la giovane si voltava e avanzava verso la sua poltrona in pelle nera.

Lo avevano avvisato che Helinä Witfield, nuovissimo acquisto della Modest! Management, sarebbe stato un osso duro. Ma lui non aveva badato a quegli avvertimenti. In fondo quanto avrebbe potuto metterlo in difficoltà una ragazzina senza esperienza?

Deglutì rumorosamente quando, una volta preso il suo posto, Witfield gli fece cenno di sedersi. Non aveva fatto i conti con la sua bellezza ineguagliabile e i suoi efficacissimi metodi seduttivi.

-Andiamo subito al punto.- tagliò corto Paul, prima che quella ragazzina potesse mandargli in pappa il cervello. -Sa benissimo che questo "cambiamento di gestione", se così lo vogliamo definire, non è stato nulla di spontaneo o desiderato.- -No, infatti.- confermò lei, puntando i gomiti sull'enorme scrivania di metallo e posando il mento sulle sue mani intrecciate. -Bene. Le ho lasciato il mio posto, ma come sa ci sono delle condizioni.-

La ragazza si mosse sulla poltrona, mettendo su un'espressione severa, in grado di far tremare persino il più impavido degli uomini. -Quali sarebbero queste condizioni?- domandò senza esitazioni, puntando lo sguardo su una cartelletta di cartoncino beige, che l'uomo stava allungando sulla superficie fredda.

-Voglio che lei porti a termine il mio programma. Successivamente potrà agire come meglio crede, ma prima- si fermò un momento, prendendosi del tempo per pregustare le reazioni che quella richiesta avrebbe scaturito di li a poco. -Prima deve completare il lavoro che a me non è stato dato il tempo di portare a termine.-

Helinä aprì la cartella, facendo una smorfia di disgusto mentre guardava i fogli di sfuggita. Sapeva che assecondare quella richiesta avrebbe significato mandare all'aria tutti i suoi sforzi, rischiava di rendere vano tutto il lavoro che aveva fatto sino ad allora. Eppure si rendeva conto che rifiutare non era nemmeno un'opzione. Per poter realizzare a pieno la sua missione doveva tenersi stretta la sua posizione di manager, ma senza il consenso di Higgins i suoi superiori l'avrebbero potuta cacciare in meno di un secondo.
Si prese ancora qualche istante per riflettere sul da farsi, poi alzò il viso lentamente, incastrando il suo sguardo in quello dell'uomo seduto di fronte.

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