Something I've Never Known [SOSPESA]

Chapter IX

Se l'agitazione avesse avuto un nome, sicuramente si sarebbe chiamata Helinä Witfield. Sì, perché lei era proprio il perfetto ritratto dell'agitazione.

Nonostante si impegnasse al massimo per sembrare sempre sicura di se stessa e dare l'impressione di avere le redini della situazione ben salde tra le mani; Lilith, amica e compagna di giochi da tutta la vita, sapeva perfettamente riconoscere nei suoi occhi, quella irrefrenabile agitazione che la caratterizzava.

-Uff, che noia che sei! Dammi retta: ti cerchi un bel maschione, mezz'oretta insieme, doccia e sarai fresca come una rosa!- Helinä fulminò la ragazza riccioluta, seduta alla sua scrivania, con uno sguardo. -Ti sembro forse una prostituta, Lil?- domandò sconvolta, mentre freneticamente si girava e rigirava vari fogli tra le mani.

Lilith sbuffò, scostando alcuni riccioli rossi dalla sua fronte. Fece per riprendere a limarsi le unghie già perfette quando una fotografia, posata in un angolo sulla scrivania, catturò la sua attenzione. -E questo chi è? Ci è già arrivato nel tuo letto? O eravate talmente presi che ci avete dato dentro lì sul posto?- domandò tutto d'un fiato.

È un miracolo che non si soffochi con la sua stessa saliva, pensò Helinä, per niente impressionata dalla raffica di domande pronunciate dalla sua amica.

Poteva sembrare patetico e anche un po' volgare il modo in cui la ragazza riccioluta parlasse sempre e costantemente di sesso. Sì, in effetti era un po' il suo chiodo fisso, ma in fondo aveva solo vent'anni e tutta una miriade di esperienze da sperimentare.

Inoltre lei era a conoscenza delle buone intenzioni dell'amica; Lilith voleva solamente vederla felice, voleva rivedere il suo sorriso sincero riaffiorare su quelle labbra perfette. Ma dopo tre anni, la speranza di rivederlo sbucare fuori dal nulla, tra una risata e l'altra o sotto uno sguardo allegro e divertito, stava iniziando a svanire.

Helinä prese un respiro profondo, prima di riporre i fogli nei relativi dossier e spostare alcune cartelle. -È gay, Lil. E comunque non ci andrei mai a letto, lo sai.- rispose pazientemente la mora. L'amica fermò ogni suo movimento per poter scrutare attraverso i suoi occhi, quasi a volerci trovare qualche misterioso indizio nascosto.

-Che cos'ha che non va? Dimmelo, perché io proprio non capisco.- disse in tono calmo, mettendo le mani a coppa sul viso dell'amica.

Helinä alzò gli occhi al cielo, non poteva credere di avere una migliore amica tanto ottusa! Poi tornò a puntare lo sguardo nelle iridi di ghiaccio della riccia. -Ma c'eri quando ho detto che è gay? E poi insomma ... Guarda il viso ... E la mascella. No, ha una mascella troppo definita per i miei gusti. E poi le mani? No, no, non fa per me, si vede. In più con quei capelli è peggio di me e poi ...- si bloccò, mentre un nodo si formava nella sua gola strozzando qualsiasi parola. Le mani tremarono leggermente mentre Helinä accarezzava piano la foto di Harry sulla scrivania. -E poi, non è Lui.- concluse Lilith, buttandosi contro lo schienale della sedia. Si andava a cozzare sempre contro lo stesso muro, niente da fare.

Lilith sospirò, prima di spostare lo sguardo dalle dita affusolate dell'amica, che accarezzavano dolcemente l'immagine, ai suoi occhi verdissimi, persi a fissare chissà cosa. Si prese un momento, come per darsi coraggio nell'esprimere il solito concetto per la trilionesima volta. -Però devi capire che Lui non tornerà. Non puoi continuare a vivere nel passato, ad ancorarti a ricordi che, per quanto dolorosi, sono comunque superati. Devi dimenticarlo tutto quello schifo...-sussurrò l'ultima frase portando una mano su quella della mora.

Lei sospirò, incurvando le spalle esili e tornando ad accasciarsi mollemente contro lo schienale. -Sono uscita con Niall- borbottò all'improvviso.

Lilith scattò immediatamente in avanti, le pupille dilatate e le orecchie tese in ascolto. Non era certa di aver sentito bene ma in qualsiasi caso non esisteva che la sua Hel uscisse con un ragazzo, specie con uno che lei nemmeno conosceva.