Chapter XII

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A vederlo dall'esterno, quell'edificio di soli cinque piani, in cemento e senza più le finestre, sembrava poter crollare da un momento all'altro. Eppure tutte le loro riunioni si svolgevano lì da tempi immemori.

Yelahiah entrò con passo sicuro, varcando la porta metallica e lasciandola chiudere alle sue spalle con un tonfo. Si districò tra la folla, dispensando sorrisi a destra e manca e stringendo mani a diversi conoscenti fino a raggiungere il lato opposto della stanza.
-Oh finalmente! Pensavo di dover rimanere sola ancora a lungo.- come al solito Lilith riusciva solo a lamentarsi, mai una volta che dicesse qualcosa di sensato.

-Come da sola? Dov'è Helinä?- la ragazza, quasi un metro e ottanta di strettissimi riccioli rossi e ribelli, occhi color ghiaccio e una irrefrenabile passione per qualsiasi peccato capitale, lo guardò con un sopracciglio sollevato.
-Veramente sei tu che dovresti dirmi dov'è quella stacanovista! Ti ricordo che i supereroi siete voi, io sono solo la ficcanaso in cerca di un po' di avventura.- il ragazzo roteò gli occhi e si guardò attorno.

Non era da lei arrivare tardi. Se avesse avuto un contrattempo avrebbe di sicuro avvisato qualcuno, tipo lui magari, dal momento che, tra tutti, era quello con cui aveva più contatti e a cui era stato assegnato il compito più importante. Inoltre era anche suo amico, ma non era tanto sicuro che la cosa avesse qualche importanza per la ragazza.

Afferrò il telefono dalla tasca e senza nemmeno pensarci due volte fece partire la chiamata.
-Ho un problema- dopo il primo momento, in cui sentire la voce dell'amica lo aveva in qualche modo rincuorato, facendogli capire che era viva e stava bene, il panico tornò ad impossessarsi di lui non appena il suo cervello decifrò il significato delle parole.

-Che tipo di problema?- rispose prontamente il biondo, sperando non si trattasse di ciò che temeva.
-Mi sono distratta Yelahiah, non ho prestato attenzione alle persone che mi circondavano.
Qualcuno mi sta seguendo.
Spostatevi al quinto piano, io vi raggiungerò passando dal pub dopo averli seminati.- una volta terminata la comunicazione la ragazza riaggnciò, lasciando così al riccio come unica possibilità, quella di farsi portavoce delle sue istruzioni.

Dopo venti lunghissimi, interminabili minuti, in cui l'ansia aveva logorato ognuno dei presenti, finalmente Helinä fece il suo trionfale ingresso.

Tutti erano preoccupatissimi per le sorti della missione, anche perché da questa dipendeva il loro stesso destino e, a volerla dire tutta, il destino dell'intera umanità.
Così quando nel bel mezzo delle chiacchiere, un rumore metallico aveva terrorizzato tutti facendo alzare loro gli sguardi, che si puntarono immediatamente sul lucernario al centro del soffitto, la discesa della splendida Helinä era sembrata tanto l'acrobazia di un abilissimo ninja.

La ragazza atterrò sui suoi piedi, piegando leggermente le ginocchia per attutire il colpo. Gli applausi riempirono la stanza mentre i suoi occhi verdissimi osservavano divertiti i suoi amici che scuotevano le testa mettendo su una smorfia di disapprovazione.

Helinä non perse tempo, si posizionò in piedi sulla cassa di legno che era stata preventivamente posta contro una parete e doveva fungere da una qualche specie di palco, ed iniziò il suo discorso.

-Innanzitutto voglio ringraziare ciascuno di voi per essere qui, siete tutti fondamentali per la riuscita di questa missione.
Mi scuso per il ritardo ma purtroppo mi sono dovuta sbarazzare di un paio di scocciature lungo il tragitto, ragione per cui vi esorto a prestare la massima attenzione durante i vostri spostamenti, a partire da quando uscirete di qui.
Ci siamo avvicinati molto all'obiettivo, siamo ad un soffio dal giungere alla soluzione. Come sapete non è facile fare comprendere ad un umano che in realtà non è ciò che crede. In questo caso sarà ancora più difficile, tenendo conto del fatto che il nostro obiettivo ha ventun'anni e principi e credenze ben radicati.
Potete essere certi che faro del mio meglio per portarlo al sicuro e permettergli di adempiere al suo compito ma ahimè, anche il nemico è altrettanto vicino, anzi forse di più.- Yelahiah cliccò un pulsante ed una diapositiva apparve sul muro, accanto alla ragazza.

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