Chapter XIII

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Louis si lasciò scivolare stancamente sul sedile, era decisamente una giornata no, ma quando il lavoro chiama, il lavoratore deve muovere le chiappe e rispondere senza obiettare.
Puntò lo sguardo davanti a sé vedendo Zayn prendere posto afferrando il volante, poi fece gravitare il suo sguardo sul corpo del riccio, al posto del passeggero.
Louis amava osservare Harry.

La sua postura, la sua gestualità, i suoi sorrisi, i suoi modi sempre gentili. Tutto di lui gli trasmetteva un senso di pace assoluta.

Innanzitutto c'era il suo sorriso. Uno spicchio di sole racchiuso tra due petali di rosa, così lo vedeva lui. Uno spettacolo che mai nessuno avrebbe voluto smettere di guardare e che giorno dopo giorno gli faceva battere forte il cuore, sempre di più.

Adorava quelle labbra soffici e calde. Labbra che aveva bramato per molto tempo prima di poterle finalmente assaporare.

Amava i suoi grandi occhi verdi, che cambiavano colore in base al tempo e all'umore del ragazzo.
Di un verde smeraldo a prima vista, ma con mille sfumature intorno.

E le sue fossette! La cosa più dolce che avesse mai visto in tutti i diciannove anni della sua vita, ovvero fino al momento il cui aveva incontrato il riccio.

Inoltre era particolarmente attratto dalla voce calda e suadente del più piccolo che immancabilmente, ad ogni parola pronunciata, lo mandava letteralmente in visibilio.

Ma di Harry erano davvero molte le cose da apprezzare.

Come ad esempio il suo animo buono. Haz era sempre pronto a dare una mano, chiunque avesse bisogno di aiuto sapeva di poter contare su di lui. Prendeva a cuore ogni singolo problema, dal più banale al più preoccupante.

Harry non sapeva accettare i torti. Era il tipo di persona che appena sente parlare di un'ingiustizia, subito si sente in dovere di porvi rimedio.

Era un ragazzo solare, sempre ben disposto nei confronti di chiunque.
Non giudicava mai a prima vista, preferiva andare a scavare fino in fondo per scoprire quanto di vero ci fosse nei pettegolezzi sentiti in giro, scoprendo molte volte che non erano altro che stupidaggini.

Harry era molto educato, sempre gentile e cordiale. Sorrideva a tutti e salutava immancabilmente, anche quando una persona non gli andava a genio. Non dimenticava mai, prima di un concerto, di andare a salutare tutti i tecnici, stringendo loro la mano perché "in fondo è grazie a loro che i nostri concerti sono un successo".
Lo ripeteva sempre e Louis si innamorava un po' di più ogni volta che sentiva quelle parole.

Una serie di piccoli, semplici gesti che non poteva far altro che ammirare.

Ma ovviamente c'era molto di più! I pregi li sanno amare tutti, no? La vera sfida sta nello scovare i peggiori difetti ed amarli come fossero la cosa migliore al mondo.

Louis amava il modo in cui Harry riusciva ad inciampare di continuo nei suoi stessi piedi. L'equilibrio non era esattamente il suo punto forte, ma questo lo aveva capito il primo giorno in cui, quell'ammasso di ricci e scoordinazione, gli era praticamente piovuto addosso.

Per quanto concerne i ricci beh, quelli erano ormai diventati un'ossessione.
Harry li odiava. Eppure Louis non poteva addormentarsi senza perdere una mano in quel cespuglio disordinato, accarezzandoli dolcemente e riempiendo i polmoni del loro profumo delicato.

Poi c'era quel suo vizio imbarazzante, la sua mania di vagare per casa (e non solo) nudo. A volte poteva essere davvero irritante perché non gli importava chi ci fosse intorno, se lui sentiva il bisogno di levarsi i vestiti lo faceva e basta, senza farsi troppi complessi.

Altro piccolo difettuccio erano le sue battute, decisamente squallide, anche se il liscio le trovava estremamente adorabili. Non che lo facessero ridere realmente, ma quando Harry le raccontava era così pieno di aspettative, i suoi occhi si illuminavano di una strana luce.
E lui chi diavolo era per portargli via quell'espressione così felice?

Adorava anche i suoi orribili stivaletti, di ogni forma e colore, dal più semplice al più sbarazzino. Assolutamente imbarazzanti ma innegabilmente adatti a lui.

Per non parlare delle camicie improponibili che indossava con fierezza!
Delle volte si era domandato se non si drogasse prima di mettersele addosso. Perché lui, da lucido, non avrebbe mai indossato qualcosa di simile, nemmeno per seppellirsi.
Tuttavia lo guardava senza potersi impedire di sorridere, trovandolo adorabile e bello come non mai.

Amava il modo in cui portava quelle camicie, sempre troppo aperte.
Lasciavano intravedere al mondo intero un petto liscio e vellutato, qualcosa che doveva essere unicamente suo e che invece il riccio mostrava come se nulla fosse.

Inoltre amava la sua folle gelosia, anche se a volte rappresentava un problema, viste le finte relazioni che spesso si trovava a dover portare avanti. Harry gli faceva continuamente scenate isteriche, ma poi bastava un sussurò contro il suo orecchio, un "ti amo" detto piano, pieno di passione e di quel sentimento travolgenete che dopo anni ancora non si sapevano spiegare, e tutto tornava a risplendere.

Louis avrebbe volentieri passato l'intera vita ad elencare ciò che amava del suo ragazzo, ma pensandoci una sola vita non gli sarebbe mai bastata.
No, per descrivere tutta quella perfezione non sarebbero bastate nemmeno mille vite, non esistevano neppure parole adeguate allo scopo.

Quasi non si accorse dell'improvviso silenzio che aveva inghiottito l'abitacolo.
Zayn aveva accostato, parcheggiando accanto al marciapiede, di fronte agli studi. Il motore era stato spento e il guidatore aveva già abbandonato l'auto.

Harry si voltò a guardare il suo ragazzo, facendo si che i loro occhi si incastrassero gli uni negli altri. Verde nel blu e blu nel verde.
Sorrise rendendosi che lo strana formicolio allo stomaco, avvertito fino a qualche istante prima, era causato dallo sguardo del suo fidanzato che scrutava il suo corpo.
-Siamo arrivati- mormorò il riccio, sentendo il silenzio amplificato a causa degli occhi estremamente azzurri di Louis puntati nei suoi. Gli faceva perdere la ragione.
Il maggiore annuì, voltandosi ad aprire lo sportello.
Scesero insieme, dirigendosi verso l'edificio con Zayn al seguito, mentre le loro mani si sfioravano appena, in un modo quasi impercettibile.
Nessuno avrebbe mai potuto comprendere i sentimenti che vivevano nei loro cuori. Un amore come il loro era unico, e un amore così unico non si può comprendere senza viverlo.

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