Louis avanzava lentamente per la strada, stretto nel suo giubbotto anti-vento, con le mani in tasca per proteggersi dal freddo gelido di Dicembre.
Nella sua testa, le parole di Helinä rimbombavano come un eco tra le montagne, facendo si che immagini del passato con Harry si susseguissero nella sua mente.
Non aveva la più pallida idea di come ci fossero arrivati, fino a quel punto.
Quando Helinä aveva parlato di "pericolo per l'incolumità del suo piccolo Harry", Louis era immediatamente tornato seduto e aveva drizzato le orecchie.
La ragazza, dopo un primo momento di inarrestabile gioia interiore per aver centrato il bersaglio, aveva subito preso a guardarsi intorno con circospezione, per poi dichiarare il luogo non adatto a quel tipo di conversazione.
Quindici minuti dopo si trovavano nel salotto della manager, seduti sul divano con sguardi attenti e critici.
Helinä gli aveva parlato di persone, o meglio angeli, che si erano lasciati sedurre dalle promesse di un angelo potente e malvagio, che non aveva fatto altro che piegarli al suo volere, privandoli di qualsiasi forma di libertà. Stando a quanto detto dalla giovane, questi esseri volevano qualcosa dal suo Harry, qualcosa di cui il riccio era totalmente all'oscuro e di cui lei non sembrava disposta a parlare. Dopo qualche tentativo per sapere di cosa si trattasse, Louis si arrese, notando come l'argomento rendesse irascibile la donna.
Tutto ciò che gli fu dato sapere riguardava la sua posizione all'interno della storia, ovvero un Angelo Protettore, mandato appositamente per salvare un determinato soggetto anche a costo della vita.
Louis sentì un familiare calore diffondersi nel suo petto a quel pensiero; avrebbe dato qualsiasi cosa per Harry, anche la sua stessa vita, proprio come dicevano i libri sacri che Helinä continuava a citare.
In realtà era stato davvero strano venire a conoscenza di tutte quelle cose assolutamente nuove e lontane dalle credenze comuni. Si sentiva la testa pesante a causa delle troppe informazioni, ricevute in un così breve lasso di tempo e pensò fosse bene tornare a casa, prendersi del tempo per riflettere sulle nuove scoperte fatte.Così, in quel momento, stringendosi ancora più stretto nel cappotto, stava salendo i gradini che lo avrebbero portato alla sua porta di casa.
Non appena la aprì, un piacevole tepore lo avvolse, penetrando nelle ossa e facendolo rabbrividire appena, a causa dello sbalzo di temperatura.
Appese il giubbotto all'attacca panni situato accanto alla porta d'ingresso per poi seguire il suono delle voci provenienti dal televisore, che lo portarono nel salotto ordinato e illuminato solamente dalla luce dello schermo.Quello che vide fu una scena assolutamente adorabile, che a chiunque altro avrebbe provocato un moto di tenerezza, ma non a lui, non in quelle circostanze.
Sul divano, le due figure di Harry e Zayn si distinguevano appena, confuse in un garbuglio di coperte e braccia e gambe che si intrecciavano. Harry era rannicchiato contro il petto di Zayn, semi addormentato, con le labbra rosse appena schiuse e le ciglia lunghe ad accarezzare delicatamente gli zigomi; era davvero la creatura più meravigliosa che avesse mai visto. Nel frattempo, Zayn accarezzava lascivamente una porzione di pelle chiara, sotto il maglione del riccio, disegnando una serie di linee immaginarie sulla pelle liscia.
Solo un lieve grugnito di ribrezzo, scappato dalle labbra serrate del liscio, fece scattare in piedi il minore che gli corse incontro con movimenti maldestri, ancora assonnato, saltandogli al collo e sussurrandogli un "Mi sei mancato" all'orecchio, per poi strusciare il naso sul suo collo.
Louis, per quanto fosse infastidito, non poté impedirsi di stringere il corpo del suo amato a sé e di inspirare il suo profumo dolce. Dio soltanto poteva sapere quanto Louis amasse quel ragazzo, tanto da arrivare alla pazzia, se non gli avessero permesso di averlo accanto ogni singolo giorno della sua vita.
"Anche tu piccolo" rispose piano, "Anche tu mi sei mancato da morire".Da sopra la spalla del riccio, notò come Zayn avesse messo su una smorfia di disapprovazione, cosa che lo portò istintivamente a stringere maggiormente la presa sul ragazzo tra le sue braccia.
"Dove sei stato, Amore?" domandò Harry scostandosi appena, solo per poter puntare i suoi smeraldi negli specchi d'oceano dell'altro. Amava annegare il quell'azzurro imprevedibile, così intenso e abbagliante.
"Niente di interessante, solo un breve colloquio con la manager" rispose, accompagnando il tutto con un'alzata di spalle.
A quelle parole l'espressione di Harry si fece più dura, lasciando la presa sul maggiore e indietreggiando di un passo.
"Un colloquio privato!? Solo tu e lei, Louis?" pronunciò il suo nome con una tale cattiveria che il castano si sentì come colpito al cuore.Tuttavia, la risposta non tardò ad arrivare, non aveva nulla da nascondere in fondo. Certo, non poteva confessargli di non essere umano ma, di questo ne era sicuro, poteva alterare lievemente la verità per il bene di entrambi, soprattutto per la sua sanità mentale. "Si, Harry. Un colloquio privato. Uno in cui abbiamo parlato di te, del tuo comportamento ostile nei suoi confronti e della nostra relazione soprattutto." dichiarò severo.
Harry schiuse appena le labbra, sorpreso, come per cercare dire qualcosa, ma immediatamente le richiuse abbassando lo sguardo e sentendo le guance farsi calde per l'imbarazzo. Ancora una volta aveva accusato il suo fidanzato ingiustamente.
Louis fece un passo avanti, posando le mani sulle spalle di Harry che alzò lo sguardo, riportando i loro occhi a perdersi gli uni negli altri, ancora e ancora.
"Ti amo piccolo, lo sai. Mai nessuno potrà cambiare questo e mai nessuno potrà prendere il tuo posto. Ricordatelo." un ampio sorriso si fece largo sulle labbra del riccio, facendo spuntare le meravigliose fossette che gli bucavano le guance.
"Anche io ti amo Boo, ti amerò per sempre".
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Something I've Never Known [SOSPESA]
FanfictionTrascorri tutta la tua vita pensando di essere una persona normale, a cui accadono cose normali, con una vita apparentemente del tutto normale. Ma come reagireste se improvvisamente, scopriste di essere qualcosa di assolutamente inaspettato? Chi son...