Dubbi

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Il giorno seguente mi sono svegliato lì dove mi ero addormentato, davanti al balcone che era ancora aperto come l'avevo lasciato, tremavo per il freddo.
Chiudo la porta e inizio a ragionare.
Vedo che sono nudo e che le mie mani e i miei piedi sono sporchi di terra.
-È impossibile! Non può essere successo veramente!-
Ero spaventato e infreddolito.
Sono andato a farmi una doccia calda per riscaldarmi e pulirmi dalla terra.
Quando ho finito, sono andato a cercare il termometro, pensavo fosse frutto del delirio febbrile ciò che avevo vissuto la sera precedente.
-40 gradi, strano... eppure mi sento bene!-
Non sapevo che mi stava succedendo, ma di certo non sarei rimasto con le mani in mano senza cercare di scoprirlo.

La sera sono andato a lavoro e aspettavo Ambra, strano vero? Prima la ripudio e ora la cerco.
Alle 20:00 come previsto è arrivata e, prima che un mio collega le desse il benvenuto, ero già davanti a lei sprizzando rabbia da tutti i pori:"Buona sera signorina, prego si accomodi!" Le porgo il braccio, a cui lei si appende e la porto nel bagno del personale.

"Voglio delle spiegazioni!" Dico aggressivo spingendola contro il muro e bloccandola lì mettendomi davanti a lei.
"Vedi di stare calmo novellino!"
"Allora?" Insisto con lo stesso tono.
"Te le ho già date! Sei un licantropo nobile e il tuo compito è fermare i nostri nemici punto e basta!" Mi sputa in faccia quella frase come se fosse catarro.
"C'è dell'altro ne sono sicuro!"
"No!"
"Bugiarda!" Le urlo.
"Non sono mai stata più sincera e ora, se non ti dispiace, vorrei essere servita, cameriere!" Accentua l'ultima parola.
Tiro fuori un basso ringhio:"Ma certo signorina sarà servita!" Le dico sarcastico e irritato.

Prima di uscire dal bagno mi assicuro che nessuno ci veda:-Tutto tranquillo!- tiro un sospiro di sollievo.
La faccio uscire e l'accompagno ad un tavolo non molto lontano da me così da poterla tenere d'occhio.

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