LAUREN POV
Riapro gli occhi con fatica, e lentamente riesco a rimettere a fuoco ciò che mi circonda. Non capisco subito dove sono fino a che non la sento parlare.
- io e le ragazze avevamo deciso di portarti in ospedale se tu non ti fossi svegliata entro un'ora, eri incosciente da ieri sera, ora sono le 19.30. Ho mandato un messaggio a tua madre per dirgli che saresti rimasta da me.- lo dice in modo freddo, secco.
È seduta alla scrivania e fissa il muro, mi da le spalle, non vuole guardarmi in faccia. Mi tiro su per appoggiarmi con la schiena alla testiera del letto e mi prendono delle fitte mostruose alla testa.
- non mi ricordo niente di ieri sera, che ho fatto?
A quel punto si gira di scatto, ha gli occhi tristi e stanchi, sembra così delusa da me.
- cosa hai fatto? Cosa hai fatto Lauren? Te lo dico io! Hai pensato fosse divertente prendere non so quale droga per poi svenirmi tra le braccia! Ci siamo preoccupate a morte, dovevi vedere la faccia delle ragazze!
- mi dispiace Camz, io non so perché l'ho fatto..
- non chiamarmi Camz, per te sono Camila. Dinah ti sta venendo a prendere, ti porta a casa.
- non puoi accompagnarmi tu?
- no, voglio che tu te ne vada.
Ferita dalle sue parole e stupita di ciò che ho fatto ieri sera, mi alzo dal letto, con le lacrime agli occhi e prendo la mia roba. Mi giro verso Camila ma è tornata nella posizione di prima, a guardare il muro dandomi la schiena.
- allora io vado..
Non sento nessuna risposta da parte sua, allora abbasso la testa abbattuta e esco lentamente da casa sua. Scendo le scale e mi dirigo verso la porta. Non so dove sia la sua famiglia, ma sono felice che non ci sia, almeno non devo dare spiegazione per le mie lacrime.
Esco di casa e richiudo piano la porta alle mie spalle, come se fossi un ladro, anche se l'unica cosa che ho rubato è la fiducia di Camila, distruggendola con le mie mani. Mi siedo sul marciapiede, tenendomi la testa per il dolore continuo e trattenendomi dal vomitare. Dopo 10 minuti che sembrano infiniti vedo arrivare Dinah, le sorrido leggermente, e prima di salire sulla sua macchina mi volto verso la finestra della camera di Camila, illuminata, e vedo la sua sagoma che quando nota il mio sguardo sparisce. Salgo in macchina a testa bassa, sapendo di aver deluso le mie amiche.
- Laur eravamo terrorizzate, come hai potuto pensare di fare una cosa simile? Hai veramente bisogno di certe cose per divertirti?
- Dinah io non lo so, non ricordo perché l'ho fatto, non pensavo sarebbe finita così, con Camila che non mi guarda più neanche in faccia e con te che non sai cosa pensare di me..
- non sono arrabbiata con te Laur, sono sollevata sapendo che stai bene, ma quello che hai fatto è sbagliato, non sapevi cosa stavi prendendo, hai messo a rischio la tua vita. Non ho mai visto Camila in delle condizioni simili dopo che gli sei svenuta tra le braccia, pensavo che svenisse anche lei da un momento all'altro.
La macchina si ferma davanti a casa mia e mi preparo a scendere.
- mi dispiace, scusatemi, ho fatto una cazzata. Domani non importa che mi vieni a prendere, è lunedì e posso prendere la macchina di mio padre, tanto non lavora.
Saluto con la mano e entrò in casa, andando direttamente verso il letto in camera mia. Appena tocco il materasso mi addormento in sonno profondo senza sogni.
Ogni fibra del mio corpo teme il comportamento che d'ora in poi avrà Camila nei miei confronti. Ho davvero paura di perdere l'unica persona che mi abbia mai capita, nonostante il mio carattere chiuso e a volte scontroso. Ho paura di affrontare questa situazione, paura di quello che lei può pensare di me adesso, e paura di non riuscire più a riconquistarmi la sua fiducia, che ho guadagnato in anni e persa in pochi minuti.---
Hola genteeee, scusate se il capitolo è corto ma ci tenevo ad aggiornare anche se è sabato!
Penso e spero di riuscire a pubblicare un nuovo capitolo domani, ho diverse idee per portare avanti la storia.
Votate e commentante se volete lasciare suggerimenti e critiche, come ripeto sempre!
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The truth is hiding in your eyes
FanfictionCamila e Lauren sono migliori amiche da anni, personalità completamente diverse che si completano l'un l'altra.