LAUREN POV
Mi aveva convinta Dinah, sarei andata a parlare con Camila, e l'avrei fatto subito.
Una volta tornata a casa, ho preso la macchina e sono andata da lei.
Purtroppo quello che vedo quando arrivo davanti a casa sua è esattamente tutto quello che non volevo vedere.
Yvette era lì, davanti alla porta, pronta a bussare.
Quando si volta, richiamata dal rumore della portiera della mia macchina, fa lo stesso sorrisetto che mi aveva fatto quando l'ho conosciuta.
- Che ci fai qui?
- Voglio vedere Camila, sai, mi mancava.- dice, senza togliersi quella fastidiosa espressione dal viso.
- Vattene, a te di lei non te ne frega un cazzo.
- È vero, preferirei scoparmi una come te, perché non andiamo via insieme?
A quelle parole tutto ciò che c'era di razionale in me, va a farsi fottere.
La colpisco, più forte che posso, sullo zigomo destro, e subito vedo del sangue uscire, un po' dalle mie nocche e un po' dal taglio sul suo zigomo.
Sono pronta a colpire di nuovo, quando la porta si spalanca e vedo Camila sulla soglia.
Ha la bocca aperta e il suo sguardo viaggia da me a Yvette molto velocemente.
- Ho sentito tutto. Andate via, entrambe.
La sua voce è fredda e il suo volto è inespressivo.
- Tu mi fai schifo Yvette, e mi fa schifo solo pensare che tu mi abbia toccata. E tu Lauren, che cazzo ti passa per la testa? Ma che cazzo stai diventando? Fai a botte per una questione che non ti riguarda affatto. Andate via.
Non so cosa dire, così rimango zitta e torno su i miei passi e me ne vado. Torno alla macchina e mi sento andare in pezzi.
Pensavo che oggi avrei dato un senso a tutta questa storia, magari sarei addirittura riuscita a star bene.
In macchina vedo il sole tramontare, il cielo è rosso e rosa e non riesco a smettere di guidare.
Vado avanti, seguendo sempre la stessa strada finché non vedo un bar, e come sempre mi rifugio nella stessa cosa per sentirmi meglio.
Non ho abbastanza soldi per comprarmi altre pillole, ho solo quanto basta per prendere un paio di drink.
Mi siedo al bancone, e ordino da bere.
Un ragazzo ci prova spudoratamente con me, e ne approfitto per chiedergli qualche soldo, dicendo che mi servono per pagare il taxi per tornare a casa.
Non ho fortuna, il ragazzo ha meno soldi di me.
Mi si avvicina al bancone un uomo, di mezza età, puzza di sigaro e brandy.
- Ho sentito che hai bisogno di soldi.
- E tu puoi aiutarmi?
Mi guarda, dall'alto in basso, con uno sguardo soddisfatto.
- Se vieni a casa mia, posso aiutarti.
So dove vuole andare a parare.
È esattamente quello che non avrei mai voluto fare, ma Camila è nella mia testa, l'alcol la fa parlare più forte nella mia mente e non riesco a metterla a tacere, non sono abbastanza fatta.
Era il momento di fare una scelta: la mia dignità o la mia voglia di star meglio, almeno un po'.
Rimango in silenzio, e guardò l'uomo davanti a me.
Mi disgusta, niente di lui mi piace, niente.
Ma non posso fare altro, non ho soldi, non posso chiederlo a casa, perché ho già speso tutti i soldi che mi avevano dato per il Natale.
Di chiedere i soldi a una delle ragazze non se ne parla, non spenderò i loro soldi per i miei stupidi vizzi.
Brad non lo sento da un po', non vuole darmi altre pillole, non mi aiuterebbe. Anzi, è tutto il giorno che mi chiama ed io lo ignoro.
- Va bene, andiamo.
Non riesco a guardare in faccia l'uomo che ho davanti, l'ultimo briciolo di dignità che possedevo è appena andato a farsi fottere.
Lo seguo, casa sua è appena dietro l'angolo.
Casa sua è un posto abbastanza squallido, puzza come lui.
Mi lancia addosso due banconote da cento, e non appena le metto via, dentro la borsa, sento il suo corpo spingermi contro il muro.
La mezz'ora seguente è un incubo.
È stato violento, mi fa riempita di nlividi, di graffi, non ho provato il minimo piacere.
Sono rimasta immobile, con quell'uomo su di me.
Non mi ha fatto neanche troppo effetto, ormai faccio schifo a me stessa.
Mi fa scrivere il mio numero su un foglio, in modo che lui possa richiamarmi.
Una volta fatto questo, mi rimetto il giacchetto di pelle, e esco di nuovo, per tornare a casa.
L'unica cosa che voglio è farmi una doccia, levarmi il suo odore di dosso.
Però prima di andare a casa passo da quel ragazzo a prendere altre pillole, e ne prendo sistematicamente un paio, giusto per cancellare questa giornata, che era iniziata bene, ma è finita andando tutto nel verso sbagliato.------------
Hola gente!
Scusate l'assenza ma ho avuto dei problemi con il telefono!
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The truth is hiding in your eyes
FanficCamila e Lauren sono migliori amiche da anni, personalità completamente diverse che si completano l'un l'altra.