LAUREN POV
Siamo appena arrivate a casa di Ally, mentre apre la porta si gira verso di me per farmi segno di fare silenzio. Il rischio che io faccia rumore è molto alto, sono totalmente ubriaca e le scarpe che porto ai piedi non mi aiutano.
Seguo Ally fino in camera sua, e chiude la porta alle mie spalle.
-Lauren che è successo?
-Ally io non lo so, non lo so. Pensavo di star facendo la cosa giusta.
-Va bene, tranquilla, lui capirà in qualche modo. Senti, io non sapevo che saresti venuta, non ho preparato il divano per te, dovremo stringersi nel mio letto.
Il letto di Ally era a una piazza e mezzo, c'era sufficiente spazio per entrambe, però di solito quando dormo a casa sua mi prepara il divano, che è molto comodo, così da poter dormire con molto più spazio.
Ally mi aiuta a levarmi il vestito, tirandomi giù là zip e levandomi le scarpe. Rimango in reggiseno e mutande, sdraiata sul letto a un passo dall'addormentarmi.
-Mettiti almeno questi - dice passandomi dei pantaloncini corti e una canottiera- o i miei genitori se ti trovano così avranno un infarto.
Mi metto a ridere, e lei mi segue. Soffochiamo le risate, con scarsi risultati.
Siamo fortunate però e nessuno si sveglia.
Come mi sdraio sul letto dopo essermi vestita mi addormento, l'ultima cosa che sento prima di dormire è la schiena di Ally a contatto con la mia, e l'ultima cosa che mi passa per la mente è il volto di Camila.
Durante la notte mi sono svegliata diverse volte con l'istinto di vomitare, ma poi si è rivelato solo un falso allarme.
Solo verso le undici Ally mi sveglia, perché dobbiamo vestirci e andare a casa di Camila a recuperare la mia auto.
Ci mettiamo in viaggio con la macchina di Camila, e quando arriviamo parcheggiamo davanti casa sua.
Mentre Ally va a bussare alla porta, io mi appoggio alla mia auto, salutando con un sorriso Camila da lontano.
Indossa una maglietta larga, con cui probabilmente a dormito, è dei pantaloncini di jeans, che si è messa sicuramente al volo prima di venire ad aprire. Le faccio un cenno con la mano e mi dirigo nella mia auto, e dopo pochi secondi Ally mi raggiunge.
Dopo averla accompagnata a casa, al posto di tornare a casa mia, mi dirigo verso il mare.
Prendo la mia borsa e tiro fuori l'erba che mi ha dato Brad, per mia fortuna mi aveva lasciato qualche cartina.
Inizio a preparare la mia canna, facendo il filtro al volo con il primo pezzo di carta che trovo.
La chiudo e la accendo.
Guardo fuori dal finestrino e vedo la spiaggia deserta, e sento il rumore delle onde che si infrangono in lontananza. Butto la testa all'indietro e chiudo gli occhi, aspiro e butto fuori, ancora e ancora.
I miei muscoli si stanno rilassando, e sento ancora la nausea causata dell'alcol di ieri sera.
Il problema dell'erba è che fino a quando sei in compagnia, ti fa ridere e ti annulla i pensieri, mentre quando fumi da sola i pensieri vanno a mille e pensi a qualsiasi cosa.
Faccio ragionamenti sconnessi senza riuscire a ricordarmi da quale sono partita.
L'unica cosa che so è tutta la mia catena di pensieri senza senso va a finire con Camila.
Appena la mia mente sfiora il pensiero di Camila apro gli occhi di scatto, come a voler mandare via il suo volto dalla mia testa.
Ma è tutto inutile, più voglio non pensarci, più la trovo in ogni cosa.
Anche questa macchina è piena di ricordi che mi riportano a lei.
Tutte le visite a cui l'ho accompagnata con la mia macchina quando si stava riprendendo, tutte le canzoni che abbiamo cantato tornando insieme dal centro commerciale, tutte le volte che mi ha chiamata piangendo la sera e io sono corsa a casa sua per portarla a fare un giro fuori con la macchina per parlare.
Mi viene spontaneo girarmi verso il sedile a fianco al mio e mi sembra di vederla accanto a me.
Forse sto impazzendo, forse tutto questo non sta realmente accadendo. Forse non mi sto realmente innamorando della mia migliore amica.
Mi scappa una lacrima, esce senza che io la possa controllare. Piango per quei sentimenti che non voglio provare, piango perché vorrei che non succedesse a me, piango perché è l'ennesima complicazione in questa vita già complicata di suo, piango perché non mi riconosco più.
Butto via la canna, rendendomi conto che in questi due giorni ho esagerato, che è meglio smettere.
Mi guardo nello specchietto retrovisore e non mi stupisco quando la persona riflessa non la riconosco. Quella che vedo non sono più io, quella che sto guardando è una sconosciuta.
Decido che dovrò convivere con questa sensazione, facendo finta che quello che mi sta accadendo non esista.
Smetto di guardare il riflesso nello specchietto e metto in moto.
Mi rendo conto di non essere nelle condizioni di guidare, ma prenderò questo rischio.
Guido piano fino a casa, e senza neanche sedermi un attimo, vado dritta in bagno, mi spoglio e mi infilo sotto la doccia.
Il getto caldo sul mio corpo non c'era nessuna sensazione piacevole.
Anzi, il calore provocato dall'acqua bollente mi crea un abbassamento di pressione e rischio di svenire.
Mi appoggio al muro, e lascio che l'acqua mi cada addosso.
Inevitabilmente le lacrime escono dai miei occhi, senza che io me ne accorga e si mischiano con il getto della doccia.
Rimango ferma nella stessa posizione per più di una decina di minuti, incapace di muovermi, e poi mi faccio forza e esco.
Ogni che azione che faccio viene fatta senza pensare, la mia mente è altrove, anche se non so dove.
Non ho voglia di chiamare Brad per parlare, anche perché probabilmente sarà ancora a casa di Tristan, a dormire o a fare chissà che, e non ho neanche voglia di chiedere a Bea di uscire.
Oggi vorrei solo stare sul letto, ad occhi chiusi senza fare niente, a cercare di annullare i miei sentimenti, che ogni volta che abbasso un po' la guardia, entrano prepotenti e fanno il vuoto intorno a loro, lasciandomi solo Camila nella mente.
Mi asciugo velocemente e mi metto la prima cosa che trovo.
Mi sdraio sul letto e mia madre entra in camera.
Mi dà un bacio affettuoso sulla fronte e mi lascia un panino sul comodino per pranzo, perché evidentemente ha capito che non ho la forza di scendere.
Divoro il panino in un attimo, per poi sdraiarmi ad occhi chiusi con le mani che mi strofinano ripetutamente gli occhi.
- Ehi, che fai? Usciamo?
Non posso crederci, non mi sono neanche accorta che qualcuno era entrato in camera mia. Mi chiedo se sia solo un sogno o la mia immaginazione, ma ho sentito chiaramente una voce.
Apro gli occhi e senza neanche voltarmi rispondo:
- Va bene Camz, usciamo.-----
Hola gente!
Sono riuscita a pubblicare oggi e forse riuscirò a pubblicare anche domani!
Votate e commentate se il capitolo vi è piaciuto!
🖖🏻
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The truth is hiding in your eyes
FanficCamila e Lauren sono migliori amiche da anni, personalità completamente diverse che si completano l'un l'altra.