I dieci giorni a casa di Dinah non sembravano passare mai, eppure ce l'ho fatta.
Dopo qualche giorno che ero da lei è iniziata di nuovo la scuola, anche se mi sentivo totalmente estranea all'ambiente.
Sono felice però che lei non abbia preteso troppo da me, non le è mai neanche passato per la testa che io potessi smettere da un giorno a un altro.
Ha tenuto lei le mie pillole, e non ha intenzione di ridarmele, anche se sto andando da Normani.
Me ne ha data una ogni due giorni, e ogni volta non vedevo l'ora che arrivasse il momento di prenderne un'altra.
Non pensavo di essere così psicologicamente dipendente dalla droga.
I primi giorni, subito dopo essere arrivata da Dinah, sono stati in assoluto i più duri, perchè mi sentivo travolta dalle cose che mi stavano succedendo, l'affrontare una cosa così difficile con loro, e non potevo prendere immediatamente una pillola.
Ho avuto uno scatto d'ira, e ho fatto un occhio nero a Dinah, ma lei non si è scomposta, mi ha tirato un altro pugno, mi aperto un labbro e mi ha messa a letto per smaltire la crisi.
Il giorno dopo non era incazzata con me, aveva nascosto l'occhio con il trucco e era come se non si ricordasse nulla.
A tutto questo avrei preferito una disintossicazione dolorosa fisicamente, rispetto a una così dura psicologicamente, perchè avrei preferito fare del male a me stessa, che perdere il controllo e fare male a chi avevo intorno.
Camila non si è fatta sentire molto, ma mi è venuta a trovare, da sola e con le ragazze.
Quando eravamo con le altre non parlavamo molto, ci guardavamo di nascosto, ma quando è venuta qui da sola solo per vedermi abbiamo passato ore a parlare.
Non mi sono spinta troppo in là, non l'ho baciata, però abbiamo parlato di noi.
Camila mi ha raccontato di quando si è innamorata di me, e di come si è resa conto che i sentimenti che provava per me erano molto più intensi di quelli che si provano per un'amica.
Se ne è resa conto il giorno in cui in pratica ho quasi sfondato la porta del bagno a scuola, perchè lei era lì dentro a vomitare.
Non pensavo che quel giorno per lei poteva essere così importante, ma lo era stato molto per me, perchè da quel giorno mi aveva permesso di aiutarla.
Non abbiamo parlato di metterci insieme, non abbiamo neanche affrontato l'argomento, però so che lei non vorrà stare con me fino a che non avrò più bisogno della droga.
La famiglia di Dinah in questi giorni è stata assolutamente fantastica, mi ha accolta come una figlia nonostante sapesse i problemi che sto avendo.
È bello vivere con una delle tue migliori amiche, ma mi sono sentita un peso per la maggior parte del tempo.
Nessuno voleva lasciarmi da sola in casa, per paura che trovassi un modo per procurarmi le pillole, quindi a spesso qualcuno era costretto a non uscire per stare con me, e questa persona di solito era Dinah.
Le ore prima di prendere di nuovo una pillola erano le peggiori, mi sentivo incredibilmente di giù, come se fossi persa in una sorta di depressione.
Però ci sto mettendo tutta la buona volontà che ho, e le ragazze se ne stanno accorgendo: sono sempre più dolci, affettuose, e piano piano il mio rapporto con loro sta tornando quello di prima.
Sabato sera siamo uscite tutte insieme, perchè mi sentivo abbastanza bene per farlo, Dinah infatti mi aveva dato da poche ore una delle mie pillole, quindi ero fatta.
Non mi hanno permesso neanche di bere, mi sento una bambina quando esco con loro, devo sempre chiedere il permesso per tutto quello che faccio.
Non si sono ubriacate, per evitare che io mi sentissi a disagio, e io mi ci sono sentita ancora di più, a causa del loro prendere così tante precauzioni e al loro proibirsi delle cose a causa della mia presenza.
Mi da fastidio spesso questo comportamento che tengono con me, come se io non fossi in grado di badare a me stessa.
Però poi ci penso e guardo cosa ho fatto negli ultimi mesi e realizzo che non ne sono in grado davvero.
A volte quando sto male, e l'effetto della droga se ne va penso che la mia famiglia abbia scaricata perchè per loro ero solo un problema, ma poi ci penso bene, e penso a tutte le chiamate che ho ricevuto dal loro negli ultimi giorni, e a mente fresca so che lo hanno fatto perchè non avrebbero potuto darmi tutte le attenzioni di cui ho bisogno ultimamente.
Mi sento una nomade, ora sono davanti casa di Normani con tutte le mie cose e Dinah al mio fianco, in attesa che ci venga aperta la porta.
- Grazie, non so come ringraziarti per quello che hai fatto in questi dieci giorni. Mi dispiace per l'occhio nero.
- Quale occhio nero? - mi risponde, facendomi un occhiolino.
- Non lo dirai a Mani, vero? Sennò mi sbatterà fuori di casa ancora prima di entrarci.
- Laur ci siamo prese delle responsabilità con te e non ci spaventa un occhio nero, c'è di più in ballo. Mani non ha paura di essere picchiata da te e anche se tu lo facessi non ti sbatterà fuori di casa. Chiaro?
- Chiaro.
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SCUSATEMI, SCUSATEMI, SCUSATEMI.
Sono imperdonabile per l'assenza, ma da oggi tornerò più attiva.
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The truth is hiding in your eyes
FanficCamila e Lauren sono migliori amiche da anni, personalità completamente diverse che si completano l'un l'altra.