La mattina mi sveglio e eseguo tutta la mia routin in modo automatico, e come al solito in un quarto d'ora sono pronta, così prendo la macchina e mi dirigo verso scuola. Cerco di convincermi che tutto quello che è successo con Camila sia solo un sogno, che io mi sono immaginata tutto, ma quando la vedo con le ragazze uscire dall'auto di Dinah capisco che non è così. Le ragazze mi salutano calorosamente, contente di vedermi star bene, mentre Camila sembra stranamente molto interessata alle sue scarpe, dato che da quando sono arrivata continua a fissarle. La guardo, sperando in un suo saluto ma non sono fortunata, mi ignora come non aveva mai fatto da quando la conosco. Mi giro in fretta e corro in direzione della mia classe, intenzionata però ad andare da tutt'altra parte. Infatti vado in giardino, so che non dovrei saltare un'ora di lezione, ma ho un incredibile voglia di vomitare dal nervosismo dopo averla vista. Vedo Bea seduta su una panchina, mi dirigo verso di lei e lei si alza e mi stringe un abbraccio.
-sono contenta di vedere che stai bene- mi dice per poi tirare fuori una sigaretta- ne vuoi una?
-si grazie- non sono il tipo che fuma, ma una sigaretta ogni tanto me la concedo, soprattutto nei momenti in cui sono più nervosa, tipo adesso.
Mi accendo la sigaretta con l'accendino di Bea e inizio a ripensare a cosa è successo alla sua festa.
-Bea da quando Brad spaccia?
-da poco, lo fa per guadagnarsi i soldi per comprarsela per se.
-ma a me la ha regalata
-Lauren lo sai che gli piaci ancora, non te la farebbe mai pagare. Come mai stai saltando la prima ora?
-sto evitando le ragazze, mi guardano quasi come se fossi un mostro, Camila neanche mi vuole più rivolgere la parola.
-Laur non hai fatto niente di male, nella vita capita di fare queste cose. Che ne dici di andare a fare un giro, non entriamo oggi!
-va bene, sono in macchina, andiamo.
Saliamo in auto e ci dirigiamo verso un bar in centro per prenderci qualcosa da bere.
Ci sediamo al bar e Bea non vuole mollare il discorso "Camila".
- il suo comportamento è esagerato, e poi neanche lei in fondo in fondo è così pura a sentire quello che Shawn dice in giro
- cosa direbbe esattamente Shawn?
- non lo so, a quanto pare hanno fatto delle cose insieme in bagno durante l'intervallo, gliel'ho sentito dire ai suoi amici alla partita di basket due giorni fa, ero seduta dietro di lui.
Guardo incredula Bea, sapendo che quelle parole non sono vere, sapendo che quelle parole rivelano il vero modo di essere di Shawn.CAMILA POV
Da quando ho visto Lauren stamattina all'entrata non riesco a pensare ad altro, gli occhi che tanto mi piacciono erano tristi e stanchi, ho fatto di tutto per non dover sostenere il suo sguardo, ho cercato di non guardarla. Però mentre andava via non sono riuscita a trattenermi, l'ho guardata andare via, anche se il mio corpo diceva di andare con lei, di seguirla, abbracciarla.
Ma non potevo, doveva capire il suo errore, da sola. La mia fiducia verso di lei era cambiata, ed era diminuita. Ha messo a rischio la sua vita per nessun motivo valido, e ancora non posso credere a ciò che ha fatto.
Mi dirigo con Dinah verso la mensa, dove vedo Normani seduta da sola.
- dov'è Lauren? - chiede Dinah mentre faccio finta di essere del tutto disinteressata alla questione.
- non è entrata, non era in classe alla prima ora e non c'era neanche nelle ore successive. Al telefono non mi risponde, lo tiene spento. Sto iniziando a preoccuparmi.
- Lauren sa badare a se stessa, è abbastanza grande da prendersi la responsabilità delle sue azioni. - intervengo io.
Mi alzo, prendo la borsa e me ne vado, non ho più voglia di sentire discorsi su Lauren, voglio solo pensare ad altro. Fuori dalla porta di ingresso trovo Shawn.
- ciao amore, dove vai?
- voglio andare a casa, sono stanca, vado a prendere l'autobus.
- no tranquilla, ti do un passaggio fino a casa.
Ringrazio il mio ragazzo per il favore, e salgo in macchina. Era tanto tempo che non stavo un po' con lui, io ultimamente ho dedicato molto tempo alle ragazze, ma sopratutto a Lauren e lui aveva gli allenamenti di rugby. In macchina parliamo del più e del meno, è molto semplice parlare con lui, gli argomenti nascono spontanei. Mi viene difficile non sorridere mentre parlo con lui, ma non posso dire di esserne innamorata, mi piace, ma provo per lui un affetto quasi fraterno, ed è forse questo il motivo per cui mi trovo così bene con lui.
Arrivati a casa mia, lo saluto con un bacio e scendo. Mi dirigo verso camera mia e mi vado a sedere sul letto, mando un messaggio a Dinah per scusarmi per essere andata via così velocemente senza salutarla. Mi sdraio e chiudo gli occhi, prendo un respiro profondo e sento un profumo che non appartiene a me. Nel mio letto è rimasto il profumo di Lauren. Decido che non posso rimanere lì perché continuerei solo a pensare alla nostra situazione e scendo in salotto. Prendo il libro che ho iniziato la settimana scorsa e inizio a leggerlo. Mia madre mi manda un messaggio che è andata a prendere mia sorella da scuola per portarla al compleanno di una sua compagna di scuola e che torneranno tra qualche ora, quindi mi stupisco quando sento suonare al campanello.
Apro la porta e me la trovo davanti, con lo stesso sguardo triste di stamattina, che mi fissa e aspetta qualche mia parola.
- Lauren che vuoi?
- mi hanno detto che girano delle voci su di te, posso entrare e parlartene o mi tieni sulla porta?
Mi faccio da parte e lascio che entri, conosce ogni angolo di casa mia e si dirige direttamente in salotto per poi sedersi sul divano.
- Bea mi ha detto che ha sentito Shawn alla partita di basket dire ai suoi amici che avete faccio "certe cose" in bagno durante l'intervallo.
-non è possibile Lauren, Shawn è il mio ragazzo e non direbbe mai certe cose su di me.
- Camz ma Bea lo ha sentito, era dietro di lui... Perché dovrebbe mentirmi? Perché dovrei mentirti?
- lui non ti è mai piaciuto, non negarlo, e se speri di farmi allontanare da lui non ci riuscirai. E non chiamarmi Camz.
- Camila - sottolinea bene il mio nome - perché non mi credi? Perché dovrei mentirti? Cerca di capire, di ragionare! Non voglio tu stia male, e non voglio che circolino certe voci su di te..
- Lauren vattene, hai detto abbastanza. Io mi fido di lui, ma non so se mi fido ancora di te.
Appena sente le mie parole i suoi occhi si fanno più verdi, e si riempiono di lacrime. Si alza velocemente, e va verso la porta.
- prima o poi capirai qual è la verità, e verrai a chiedermi scusa.
Dopo queste parole esce da casa mia e sento il motore della sua macchina accendersi e dalla finestra vedo la sua macchina uscire velocemente dal vialetto di casa mia.-----
Hola gente,
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Ps: questo capitolo è stato scritto in collaborazione con una mia amica che sta più in fissa di me con le Fifth Harmony. So che stai leggendo quindi grazie ❣
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The truth is hiding in your eyes
FanfictionCamila e Lauren sono migliori amiche da anni, personalità completamente diverse che si completano l'un l'altra.