in fifteen years ; a.b.c. ❁

year thirteen

year thirteen
E quella notte dal anno da quando lo vidi l'ultima volta, così come era sparito, inizialmente piano per finire velocemente, così era tornato, in quella notte di mezz'estate, apparendomi davanti alla porta di casa, con una bottiglia di whisky in una mano, nell'altra una sigaretta mezza consumata, la maglia stropicciata e i capelli scuri disordinati.
Lo lasciai entrare in casa e, lui barcollando, ci dirigemmo sul divano dove dopo lunghi minuti di silenzio, i suoi occhi si posarono sui miei, e lì potei finalmente vedere il suo volto, prima nascosto dall'ombra della luna. Gli occhi, un tempo verdi brillanti, erano come velati e iniettati di sangue, la pelle era bianca slavata e faceva risaltare le profonde occhiaie violacee. Quasi per una lontana abitudine gli misi le mani sul volto, avvicinando il suo volto al mio, ma non come atto di antica passione, ma più da madre mentre guarda il figlio con il ginocchio sbucciato dopo una caduta dalla bicicletta, ma le mie intenzioni premurose furono scambiate per altri da lui, che si avvicinò ancora di più sfiorando le sue labbra con le mie, per poi annullare completamente. Non cercai di fermarlo, mi era mancato, mi era mancato il suo respiro, mi era mancato il suo profumo e i suoi occhi. I suoi occhi. L'immagine degli occhi iniettati di sangue ritornò alla mia mente e mi ricordò che colui che avevo davanti non era il ragazzo di cui ero innamorata, ma una visione distorta dall'alcool, e delicatamente interruppi il momento di intimità che ci eravamo creati.
Rimase con me per tutta la notte, fumando sigarette e bevendo del pessimo whisky.
La mattina seguente, con il cuore a pezzi, la mente annebbiata e i ricordi confusi della sera prima, rimasi a guardarlo mentre spariva piano piano. Cerco disperatamente di ricordare ogni secondo di questo momento, ogni secondo di te. Ma presto, troppo presto, la tua immagine svanisce e il velo di malinconia ritorna a posarsi in tutta la casa, mentre io resto nuovamente sola, abbandonata ai pensieri, e chinando la testa, piango.