Fissi il cuscino ancora una volta, il riflesso livido della luce artificiale dei lampioni ti sembra più che mai sgradevole, invadente. Chiudi gli occhi, le lacrime forse finalmente arriveranno. E invece no, rimani sospesa tra il bisogno irrazionale, infantile di scioglierti, di liberarti finalmente da tutto quello che ignori da troppo tempo, e la consapevolezza che questo comporterebbe una dichiarazione di sconfitta, di resa. Significherebbe fermarsi, pensare, vedere senza filtri tutto ciò che hai buttato dietro un muro fatto di "passerà", di "va tutto bene". Tutto ciò che continui a sminuire, a non prendere sul serio, a guardare con indifferenza. Hai iniziato a non prendere sul serio nemmeno te stessa...ciò che fai, ciò che dici, ciò che senti. C'è sempre quella voce, sottile ma insistente, che sussurra "Stai sbagliando tutto!..non sei all'altezza...non sei abbastanza." Hai smesso di ascoltare i tuoi sentimenti, il tuo istinto, hai smesso di fidarti di te stessa. Hai iniziato a giudicarti, a chiedere a te stessa sempre più di quanto fossi in grado di fare e a deluderti. Sei diventata il tuo ostacolo più grande, e ne sei pienamente consapevole, o almeno credi di esserlo. Hai accolto l'idea con sconcertante serenità...con sconcertante indifferenza. Hai riempito il vuoto intorno a te con parole inutili, superflue, con risate quasi isteriche, discorsi scontati. Hai quasi paura che qualcuno possa guardarti davvero, ti chiudi in te stessa, ti circondi di persone a cui di te importa ben poco ma che poco a poco diventano indispensabili, senza un apparente motivo. Ovunque ti giri pezzi che cadono, che scivolano via, e hai smesso di provare a trattenerli, di continuare a crederci. Hai smesso di credere di poter essere salvata e di poter salvare qualcuno, hai smesso di curartene, accettando la vita come un girotondo di delusioni causate e subite, in un giro sempre più stretto e inevitabile. Tutto sta nel fingere di non accorgersi di tutto ciò, nell'andare avanti e convincersi che forse non era davvero importante. Anche quando all'improvviso ti muoiono le parole in gola, quando ti senti assolutamente fuori posto, quando vorresti tornare indietro, quando inizi a perderti e a dire cose senza senso e la prendi a ridere, per non chiederti perché. Quando vorresti piangere, ma non trovi nemmeno le lacrime. Quando non riesci ad ammettere a te stessa che no che non va tutto bene, che non hai davvero nulla sotto controllo. Che la vita perfetta che volevi forse non è qui, non è adesso. Quando inizi a dire cose che non pensi, a fare cose di cui ti pentirai in seguito, solo per il bisogno di continuare a parlare, di continuare a muoversi, e nel frattempo ti prenderesti a schiaffi. Quando non vuoi rassegnarti, quando ti sembra di sbagliare in ogni caso. Quando ti invade una rabbia irrazionale, quasi immotivata, che diventa tristezza. Quando giuri a te stessa di smetterla di girare intorno alle cose, di parlare senza riflettere, di promettere senza mantenere, di deludere le persone a cui tieni, di essere incoerente, di fare stronzate. Di diventare la persona che vorresti, quella bella, limpida, sicura di sé. Quella che sa quello che fa, quello che vuole, che sa ridere al momento giusto, e piangere quando ne ha bisogno. Quella viva, ma viva davvero. Quella che smette di sperare di diventare qualcun altro, forse.
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Forse tutto accade di notte
Kısa Hikaye"So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno, perché allora non esistono." E Hemingway