Era lunedì, e dovevo tornare a scuola per un'altra settimana ancora. Non ne potevo già più, e facevo il conto alla rovescia per le vacanze di Natale.
Aspettai con ansia il suono della campana, che arrivò dopo tre lunghe ore di agonia alle dieci e quaranta. Alice e io diventavamo sempre più amiche, ci confidavamo ogni cosa, ed era bello perché potevo avere sempre qualcuno su cui contare e la cosa era reciproca. Dopo aver preso il caffè alla macchinetta andammo in bagno perché lei doveva sistemarsi il trucco come sempre. Mentre andò a prendere il mascara io mi chiusi in un bagno. Sentii un rumore di tacchi sempre più vicino e due voci acute che lo seguivano. Erano quelle di Arianna e Maria.
«Allora, dimmi un po', come vanno le cose con Alex?»
«Possiamo cambiare discorso?» Maria si mette a ridere.
«Perché? Ti ha forse scaricata?»
«Certo che no! Ma è diverso da prima, non so come spiegarlo, continuiamo a discutere su qualsiasi cosa e pensa che alla festa in maschera non mi ha neanche rivolto la parola.»
«Allora è una cosa seria!»
«La sera prima della festa abbiamo avuto una discussione piuttosto accesa, era sul punto di farlo.» Maria si coprì la bocca con una mano per strozzare un urlo, mentre gli occhi di Arianna erano velati da una tempesta di emozioni.
«Almeno ti ha baciata! Significa che non vuole troncare, insomma, se un ragazzo ti bacia vuol dire che gli interessi...che ti ama.»
«Ti ho detto che non ci siamo neppure rivolti la parola, secondo te sarei in queste condizioni se mi avesse baciata?»
Maria aveva un'espressione perplessa, poi sfoderò il cellulare e le mostrò una foto. Quella foto. La foto mentre io e lui ci baciavamo. Mi sentii mancare. Ero bloccata in quel bagno a spiare la ragazza di Alexander dalla serratura. Temevo che potessero sentire perfino il mio respiro tanto era minuscola quella stanza.
«Questa non sono io!»
«Come non sei tu Arianna, chi può mai baciare il tuo ragazzo con indosso il tuo vestito e la tua stessa acconciatura?» Arianna sbiancò e buttò a terra il cellulare di Maria che lo raccolse, e per fortuna era ancora intatto.
«Ma sei impazzita?!» corsero via dal bagno entrambe.
Che pasticcio. Certo, Arianna era molto intelligente ma niente poteva portarla a me.
Rimasi seduta con le ginocchia al petto senza trovare il coraggio di uscire.
«Vic dove ti sei cacciata?»
Alice aprì la porta.
«È tutta colpa tua!» Non so per quale strano motivo, ma me la presi con lei, che mi aveva dato quel vestito e che mi aveva convinta ad andare a quella stupida festa.
«Victoria..tutto bene?»
«No che non va tutto bene. Il vestito?! Mi spieghi perché mi hai preso un vestito identico a quello di Arianna?! E i capelli, per quale motivo mi hai fatto una treccia esattamente uguale a quella di Arianna?! Non dovevo darti ascolto, a quest'ora non sarei nei pasticci!»
Alice teneva gli occhi bassi.
«Okay, ho fatto una cazzata mi dispiace.»
«Quindi l'hai anche fatto apposta?»
«Ma nessuno si è accorto di niente, tranquilla, avevo in mente una cosa, ma lascia stare, sono stata una stupida a pensare che sarebbe potuta succedere veramente. Ecco, per sbaglio mi è capitato di ascoltare Arianna mentre parlava al telefono con qualcuno, e ha detto il modello del vestito che avrebbe indossato. La sua amica le ha consigliato una treccia, che quest'anno va di moda e..»
«Basta parlare ti prego. E poi ti sbagli, Alexander mi ha baciata.»
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Sei il mio respiro
ChickLitDue cuori che battono all'unisono La speranza di una vittoria dopo un mare di sconfitte Accorgersi che c'è qualcosa in questa vita, per cui vale la pena andare a avanti. Victoria è apparentemente una normale sedicenne, ma gli altri non sanno niente...