Un'opportunità

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Forse per la settima volta in quel giorno bussarono alla porta. Entrò una graziosa ragazza su due sottilissimi tacchi a spillo e vestita di tutto punto. Emanava un forte profumo di..Chanel numero cinque. Lo riconobbi all'istante perché lo metteva anche mia madre, tutte le mattine. Così mi vennero in mente le giornate d'estate, quando veniva a svegliarmi, indossando la sua vestaglia di seta rosa che tengo ancora nell'armadio, e Chanel numero cinque che inebriava la stanza al suono dolce dei suoi passi. «Per chi non mi conoscesse, quest'anno sarò una dei nuovi rappresentanti d'istituto, e come apertura dell'anno scolastico abbiamo organizzato una festa in maschera per sabato sera!» disse così velocemente che non riuscii a seguirla. Alice accanto a me si agitava sulla sedia e a stento trattenne un altro urlo. La ragazza si congedò e riprendemmo la noiosissima lezione di matematica.
«Quella è forse la ragazza più ambita di tutta la scuola, voglio dire è perfetta! Tu ci vieni alla festa vero?»
«Scherzi?» e scoppiai a ridere. Alice mi guardò con espressione aliena.
«Potrebbe essere un'opportunità! Cosa credi che Alexander non vada alle feste?» mi riscossi un attimo. Alexander. Sì Alexander ci sarebbe sicuramente andato. Un'opportunità per passare la serata con lui. Poi alzai la testa e vidi una cascata di capelli rossi.
«Sì ci andrà, ma non si staccherà un attimo da miss perfezione.» dissi indicandogliela con la testa.
«Almeno pensaci, me lo prometti?»
«Ci penserò.»
Uscendo da scuola incontrai di nuovo Alexander, ma stavolta non successe nulla. Solo io che lo guardavo come sempre. Me ne stavo innamorando sì, e il problema è che me ne accorgevo sempre di più.
A casa non parlai con nessuno di quella festa, passai il pomeriggio a studiare immersa tra i miei pensieri.

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