Il complotto

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Clare scrutò attentamente l'uscita est ed intravide un forma umana dall'aspetto lugubre e raccapricciante. Uscì silenziosamente dal suo nascondiglio e si avvicinò verso quella figura. Ad ogni passo si nascondeva dietro qualunque cosa per paura di essere scoperta. Continuò ad avvicinarsi. Un passo dopo l'altro.

La figura girò la testa e guardò dietro di sé.

Non vide nessuno.

Clare aveva appena fatto in tempo a nascondersi dietro ad una colonna.

La figura aspettò qualche istante poi si mise a correre nel tunnel.

Clare la seguì correndo, ma cercando di mantenere un'andatura leggera in modo da non creare alcun rumore.

Seguì la figura per tutto il tunnel. Con passo veloce ma soffice. Morbido ma sufficiente a non perdere di vista la figura.

Intravide la fine del tunnel.

La figura si fermò e risalì una scala sulla parete sinistra del sottopassaggio.

Clare attese qualche istante e poi s'inerpicò anche lei sulla scala.

Sbucò da un tombino dentro un vicolo.

Si guardò intorno e fu persa nel buio di quel luogo. Le ritornò alla mente la vicenda della sera prima. Chiuse immediatamente gli occhi, ma li riaprì subito ricordandosi che stava seguendo quella strana figura. Si guardò attorno in cerca di qualche indizio per capire la direzione verso cui fosse andato colui che stava seguendo. Alla sua sinistra vide un movimento. Uscì dal tombino e si diresse verso quella direzione. Seguì passo dopo passo tutti i lievi movimenti che la figura compiva. Non fu facile perché era notte e la visibilità non era molto buona, ma con pazienza riuscì a raggiungere il luogo dove era diretta la sua preda. Non aveva idea di dove diavolo si trovasse: era in una piccola piazza dove al centro era situata una baracca fatta di lamiere e pezzi di legno messi insieme in maniera non molto decorosa: sembravano messi lì senza un ordine o un senso preciso. Dall'interno della baracca fuoriusciva una fioca luce giallognola. Clare si fece coraggio e si avvicinò alla baracca. Dall'interno provenivano alcune voci. Scostò un pezzo di legno e s'infilò in un cunicolo di lamiere. Dopo aver percorso un metro si ritrovò illuminata dalla luce. Indietreggiò subito e ritornò nel buio. Quindi scostò alcune lamiere per poter osservare ciò che stava accadendo. Intravide due ragazzi. L'uno di fronte all'altro. Fu attratta da uno di questi: aveva i capelli neri e lisci ed era completamente vestito di nero con stivali neri borchiati e braccialetti con spine di metallo. Clare lo riconobbe: era il ragazzo del vicolo!

Iniziò a tremare di paura, la sola visione di quel ragazzo le faceva accapponare la pelle. Spostò lo sguardo sull'altro ragazzo. Aveva una corporatura muscolosa ed indossava pantaloni strappati di jeans con catenelle ovunque, calzava scarponi neri ed indossava una canottiera nera molto attillata e stretta che gli faceva intravedere gli addominali. Il viso era allungato con il mento largo e quadrangolare, la bocca minuta ma ferma in un ghigno minaccioso; aveva gli occhi color blu notte ed un piercing di forma rotonda gli spuntava dal mento. I capelli erano cortissimi e biondi come le sopraciglia. Sulle braccia aveva una marea di tatuaggi d'ogni genere: teschi, scorpioni, pugnali, draghi e creature antropomorfe.

«È tutto pronto Rey?» disse il ragazzo rivolto a quello vestito di nero: doveva chiamarsi Rey.

«Certamente Devon: ecco» E porse all'altro ragazzo, Devon, un sacchettino marrone chiuso da un laccio di cuoio. Devon lo prese e con un ghigno se lo mise dentro ad una tasca.

«Molto bene, grazie a questo riuscirò ad avere gli Wolfy»

«Certo Devon. Quella droga è estremamente potente, riesce a domare perfino un toro! E' un narcotico potentissimo che usano i cacciatori in Africa contro gli elefanti; dubito che quando glielo avrai fatto bere Axel riuscirà ad usare i suoi poteri»

GANGSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora