Epilogo

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Una ragazza dai capelli biondi si dirigeva verso l'aula della professoressa Granger. Da quando la mora, ancora alunna, aveva raccontato loro quella storia nell'aula di pozioni, lei si era messa al lavoro.

Aveva un plico di fogli scritti dalle sue mani, riga per riga...ci aveva lavorato forse tutto l'anno con l'aiuto di Hermione e non vedeva l'ora di recarsi al Ghirigoro per pubblicarlo. Quando la figlia di Godric la vide, le andò in contro ed uscite dalla scuola si trasfigurarono a Diagon Alley.

Entrarono nell'edificio e chiesero dell'editore. Un uomo stempiato si avvicinò a loro. Parlarono per quasi tutto il pomeriggio. Alla fine l'accordo fu concluso e la settimana dopo sarebbe uscito un libro da far rivoltare l'intera società dei maghi. -Come si chiamerà?- chiese il direttore della libreria, impaziente di far pubblicare l'opera -Harry Potter e la pietra filosofale- rispose Hermione - Scritto da Joanne K. Rowling, nonché la mia migliore alunna-

In quel momento anche Harry e Ron entrarono nella struttura. All'inizio erano titubanti ma poi avevano acconsentito all'idea di far conoscere l'intera storia per come era e avevano accordato l'idea di Hermione.

Harry doveva assentire che la giovane maga fosse proprio una brava scrittrice...si trovava già a lavoro del secondo libro e ogni particolare era giusto...si erano dovuti riunire proprio tutti per fare in modo che le notizie fossero complete e dessero un quadro generale della situazione.

Il libro così divenne un'avventura del trio d'oro. Joanne aveva in programma sette libri, uno per ogni anno e la fine con la guerra magica. Ci sarebbe voluto molto tempo per scriverli tutti ma ne sarebbe valsa la pena.

La settimana dopo la libreria non riuscì a contenere tutte le persone accorse a comprare quello che divenne il nuovo caso editoriale della storia. Il trio d'oro era fiero della loro scrittrice personale che passava i pomeriggi con la testa china su carta e penna.

La sera, la mora tornò al castello, stanca per il grande baccano nel Ghirigoro. Draco non avrebbe voluto far sapere a tutti del suo passato ma in fin dei conti lui non avrebbe avuto nulla da perdere, anzi aveva anche fatto pace con Harry e adesso si parlavano senza insultarsi...ovviamente i nomignoli rimanevano sempre ma oltre a quello andava tutto bene.

Hermione tornò nella loro stanza e trovò un biglietto sul letto: Vieni dove tutto è nascosto. Draco

La stanza delle necessità, pensò Hermione e girato il corridoio espresse la volontà di trovare Draco. La porta si materializzó e lei entrò. Si trovava in un ambiente bianco e spoglio...d'un tratto si spensero le luci e la parete di fronte a lei cambiò colore. Le parole scorrevano sotto i suoi occhi che non potevano credere a quello che il suo ragazzo avesse fatto.

Ti ho amata dal primo istante.

Da quando sei entrata nel mio scompartimento al primo anno per cercare il rospo del tuo amico.

Quando difendevi i tuoi compagni dai miei insulti.

Mi sei piaciuta dal primo momento, cercavo un modo per parlarti e l'unico era insultarti.

Odiavo vedere il tuo volto sofferente quando ti chiamavo mezzosangue.

Ma nonostante tutto tu sei sempre stata forte.

Ricordo quando mi hai tirato quel pugno durante il terzo anno. Sai che mi hai fatto male?

Eppure sono rimasto così sorpreso dal tuo gesto...stavi crescendo Granger.

E diventavi sempre più bella.

Non sai quanto avrei voluto invitarti al ballo del ceppo.

Incanto Patronus |Dramione| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora