17:30 (Prologo)

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"You are, a cinema, i could watching forever.....", canticchiava Laura mentre trascriveva i compiti di matematica ascoltando la musica. Del resto, finché poteva farlo quando suo padre non era lì, perché no?

Le piaceva stare in casa sola soletta, le dava un senso di libertà, i suoi spazi da sedicenne senza persone che la disturbavano.

"Oh yeah, it's your fucking nightmare!". Era passata alla canzone successiva, si stancava facilmente. Si alzò dalla sedia e andò a guardarsi allo specchio lungo l'armadio, rigirandosi più volte e scuotendo i lunghi capelli castani con lo shatush nero fatto qualche mese fa. Dopodiché guardò l'orologio: le cinque e mezza.

<< Tra mezz'ora devo essere da Faby>>. Spense le casse, sistemò matematica e quelle maledette disequazioni, si tolse la maglietta dei Bring me the Horizon rimanendo in intimo ed aprì l'armadio. Obbiettò per dei pantaloni larghi e una canotta che le copriva mezza pancia assieme alla sua felpa nera preferita, prese cuffie, telefono, chiavi ed uscì di casa.

Anche se era novembre, non sentiva freddo; le piaceva quella sensazione di brivido assieme alla sigaretta che formava nuvole di fumo mistiche. La casa di Fabiana Codispoti non era molto lontana, però Laura arrivava sempre in largo anticipo.

Mentre fece un tiro con la musica a tutto volume nelle orecchie, partì la suoneria del telefono. Lo sollevò e lesse "Scemo<3".

Attivò la conversazione:

<<Hey>>

<<Hey>>, disse con la sua voce profonda che faceva sobbalzare il cuore di Laura ogni volta.

<<Tutto bene?>>

<<Si certo, e tu?>>

<<Non c'è male.>> la risposta tipo di Laura.

<<Ascolta, ti va bene se domani passo a prenderti davanti a scuola? Vorrei parlarti.....>>

Parlare? E perché? Soprattutto, perché aveva abbassato il tono di voce? Pensò fra sé la ragazza. <<Ehm... va bene. Ma come mai ti sei spento?>> "Ora mi lascia, lo so ", si disse facendo cadere la sigaretta dal'emozione.

<<Io sto benissimo, voglio solo parlarti. Sai, non ci siamo sentiti ultimamente con la scuola, e poi sono molto stanco..... pronto?>> Dal'altra linea non si sentiva più la voce di Laura.

<<Laura, ci sei? Pronto?>> nulla.

Francesco Rivoli riagganciò <<Sarà caduta la linea, la richiamo dopo>>, si disse leggendo il nome di lei in rubrica con un "<3" a fianco.

Peccato che la linea non fosse caduta, ma semplicemente le sue corde vocali erano totalmente paralizzate alla vista di ciò che le si parò davanti,come se fosse stata bloccata (e in un certo senso era così) da una figura minacciosa.

FRIENDS IN REVERSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora