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<<Da quella faccia mi stai facendo intendere ch'è successo l'impossibile>>

Laura e Aurora erano sedute in cucina, impegnate a preparate delle frittelle dolci per merenda. Federico stava in camera sua con la Playstation4, e Paolo era al lavoro con Serena. In pratica erano sole.

La bruna continuava a mantenere la stessa espressione stupita, facendo ridere la sorellina. Erano passati due giorni dalla loro chiacchierata, ma vi era ancora ostilità tra padre e compagna.

Si confidavano facendosi forza a vicenda, e Aurora sperava che la sorella tornasse presto a dialogare con Sara, o con qualcuno che si trovasse all'esterno della casa.

La incalzò: <<Fammi indovinare, ancora il tuo ragazzo?>>

Si girò di scatto: <<Che? Oh, si..... però.....>> abbassò sempre di più il tono della voce, sperando che non entrasse in vigore l'argomento. Ma la ragazzina le strillò in un orecchio: <<E dai! ormai hai parlato. Sputa il rospo!>>

Laura fece scendere un po' di saliva dalla bocca e se la mise sulle dita: <<Mhm.... direi che non c'è nessun rospo.>> e fece finta di passarla sulla faccia di Aurora, la quale si allontanò con un balzo.

<<Ma che schifo! Bleah!>>

<<Ma tu mi hai detto di.... e io... sai che eseguo tutto alla lettera.>>

Era il suo passatempo preferito prenderla in giro. La ragazzina, dopo aver preso le distanze, le ordinò: <<Lavati quelle mani. Non voglio mangiare le frittelle col tuo sudiciume tra l'impasto. A proposito, inizio a scaldare la padella>>

E così una accese il fornello elettronico, mentre l'altra andò nel bagno, sbagliato.

La casa era molto grande, essendo un'unione di tutti e tre gli appartamenti del secondo piano del palazzo, con un soggiorno spazioso, una cucina con le più moderne tecnologie, quattro camere da letto, più una per gli ospiti, due salotti, altre due stanze usate per uno studio e per giochi vari, e due bagni: uno per le donne e uno per gli uomini, per questioni igieniche e distribuzione di utensili.

Laura aprì la porta scorrevole e cacciò un urlo correndo via senza richiuderla, lasciando il "fratello" ad occhi sgranati, con i pantaloni abbassati davanti allo schermo del telefono acceso su "xnxx.com"

<<Almeno chiudi la porta a chiave! Segaiolo!>>

Aurora si schiaffeggiò la fronte. Non di nuovo.

- - - - -

<<Ragazza sono solo le cinque e un quarto, non pensi di aver esagerato un pochino?>> disse Rivoli incredulo fissando il panino pomodoro e mozzarella di Sara, mentre lui sorseggiava birra dalla sua bottiglia.

Erano seduti uno davanti all'altra dentro "INSONIA", il bar che si affacciava alla piazza a due isolati dalla casa della bionda, che ignorò la domanda affondando un bel morso, e con tutte le briciole che le contornavano le labbra parlò:

<<Non hai idea di come sia vuoto il mio stomaco, non ho neanche pranzato. Ma tanto paghi tu, quindi me lo godo fino all'ultimo>>

<<Senti ti volevo dire che.... Aspetta cosa?!>>

<<Sono senza soldi. E poi l'hai detto tu che Alex è un caro amico, farà un'eccezione, no?>>

Sei proprio una stronza.

Gli sfuggì quel pensiero dalla mente, e forse anche dalla bocca, perché Sara fece un sorriso compiaciuto e continuò a mangiare.

Nel mentre Rivoli la fissò, ma soprattutto fissò quel lato del suo carattere così spavaldo e sicuro di sé. Eppure quando stava con Laura sembrava una bambina timida. Che fosse proprio lei a farla diventare così?  Era la domanda che il moro si stava ponendo, anche perché aveva capito quella sua maschera già dal loro primo incontro. Di certo non era facile da notare, non avendo molti amici che uscissero spesso con lei. Ma il ragazzo era un bravo osservatore, per quanto non sembrasse intelligente. Laura infatti lo apprezzava proprio per questo. Ma se aveva visto il suo pregio più nascosto in una festa tra ubriaconi, come mai non capiva la sua migliore amica?

FRIENDS IN REVERSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora