"Si potesse cancellare tutto il male lo berrei come assenzio, stanotte.
E quante avrei voluto urlare ma sono rimasto in silenzio, a pensare alle cose che ho perso, ad immaginare fosse diverso,
non mi guardo da mesi allo specchio, è da un po che sospetto che dentro il riflesso ci sia quella maschera che mi hanno messo."
Sara stava ascoltando ininterrottamente quella canzone dal telefono con le cuffiette, seduta davanti alla sua scrivania.
"Assenzio". Non era mai stata una patita delle canzoni pop italiane, specialmente quelle attuali, ma non smetteva di voler ascoltare le parole di quel ritornello, ritrovandosi in quel silenzio mentre pensava a quello che aveva perso senza muovere un passo, ad immaginare una situazione diversa. Non c'era riuscita. Aveva deluso Laura, ancora, anche se in quel'ultima ora non ci aveva pensato molto. Gliel'aveva fatta scoprire Pietro, quella canzone.
La ragazza abbozzò un sorriso sarcastico. Pietro, il fratello di Rivoli. chi l'avrebbe mai detto.
Una volta che si furono presentati, salirono le scale e sua madre le chiese (anzi, la obbligò) di aiutare il ragazzo a mostrare la casa per la sistemazione dei mobili nuovi dato che la conosceva bene, avendoci vissuto qualche anno prima, ma comprato l'altro appartamento misero in vendita l'affitto e finalmente qualcuno arrivò. Quando fecero una pausa lei gli propose di entrare in casa sua per fargli un caffè, ma lui volle invitarla al bar per ringraziarla della sua disponibilità. Con l'approvazione della madre si diressero a destinazione e si sedettero nello stesso tavolo del giorno prima, con l'altro Rivoli. Che strane coincidenze! E a proposito del fratello, domandò che fosse successo, avendoli sentiti urlare. Tra un sorso di caffè e l'altro, Pietro spiegò che l'appartamento l'aveva affittato lui e che sarebbe andato a vivere da solo. Con suo fratello non aveva mai avuto brutti rapporti, ma non era mai andato neanche tutto rose e fiori; nonostante ciò non avevano mai discusso per questa sua decisione, ed improvvisamente non solo voleva venire ad abitare con lui, ma andò a parlare con la signora Casati senza prima aver avuto la sua approvazione. Il ragazzo le confessò che quando si comportava in modo insensato lo irritava, e che nonostante fosse il maggiore (Pietro aveva 19 anni) , non si dimostrava per niente responsabile o maturo. Sara pensò a quanto fosse incredibile la sua assomiglianza con quel ragazzo, soprattutto per quanto riguardava Rivoli. Risero e scherzarono animatamente, e scoprì ch'era pieno di vivacità, sveglio e intelligente. Pietro parlava con molta teatralità, ma era piacevole da ascoltare:
<< Sai che in realtà i capelli di Francesco sono castani come i miei? Se li tinge perché non sopporta il suo colore naturale e ama il nero. Siccome fa tutto in casa, una volta gli ho preso il flacone che usa e l'ho riempito di decolorante. Dovevi vedere la sua testa! Sembrava avesse un pulcino morto. >>
Sara non ce la fece a trattenersi dalle risate e per poco non si ribaltò dalla sua sedia. Non rideva spesso di gusto, ma quando lo faceva non si fermava più. Il ragazzo continuò:
<< E ha cercato di rincorrermi! Abitando al primo piano sono saltato dal balcone e nell'affacciarsi l'ha visto tutto il vicinato. >>
Sara aveva il mal di pancia. Non si placava un momento. Vedere il fidanzato della sua migliore amica mettersi in ridicolo dopo che gliene aveva parlato come "l'uomo perfetto" era una soddisfazione che cercava da tempo. Nel mentre che però immaginava ciò, le balenò una frase in mente.
"Mi avevi promesso che saresti cambiata"
Sparì l'allegria del momento, e il suo volto si fece cupo. Il cambio netto dell'espressione del viso allertò Pietro, che però non abbandonò il suo sorriso:

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FRIENDS IN REVERSE
Novela JuvenilDue migliori amiche, Yin e Yang, il quale rapporto si complica per il trauma di Laura. Sara cercherà di starle vicino, superando il momento, ed entrambe scopriranno una parte di loro che non avevano mai visto in sei anni, tra famiglia, ragazzi e gio...