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*Beep-beep

Sara era davanti alla scrivania in camera sua. Si distrasse dalla sua traduzione di latino e prese il telefono, senza capire chi potesse chiamarla. Guardò il numero: non era salvato in rubrica. Lo ignorò e tornò a scrivere. Dopo una decina di minuti ricevette un'altra telefonata, stavolta di Pietro. Rispose quasi esaltata e andò a sdraiarsi sul letto buttandosi sopra come una bambina:

<< Pronto?! >>

<< Hey, sono Pit. Ma... va tutto bene? >>

<< Oh... certo, non far caso al mio entusiasmo. >>

<< Come se non sapessi che stravedi per il sottoscritto. >>

<< ... >>

<< E andiamo! Prendi di spirito le mie battute. Comunque volevo farti una proposta. >>

<< Ow... sentiamo. >>

<< Stasera degli amici di mio fratello danno una festa, e siccome sono anche miei amici ti volevo chiedere... beh... se volevi venirci con me. >>

Il fiato di Sara si bloccò alle parole "festa" e "con me". Non sapeva se fosse più shoccante l'idea di andare ad una serata, la sua prima serata, o l'aver ricevuto un invito da un ragazzo carino. Certo, non lo conosceva affatto, ci aveva parlato solo qualche ora prima, però sentiva di potersi fidare. Le aveva detto però che i suoi amici erano gli stessi che frequentava Rivoli, dunque la compagnia rimaneva di quel tipo; non avrebbe mai immaginato che un ragazzo così ben tenuto come lui potesse dedicarsi a svaghi del genere. Il dilemma rimaneva quello: rifiutare o accettare? 

Se avesse detto di si, sarebbe andato tutto a suo vantaggio, dall'uscire con Pietro, al conoscere persone "diverse", dando finalmente una dimostrazione a Laura della sua volontà di cambiare. Se avesse detto di no, avrebbe risparmiato una bugia ai suoi genitori. Si, perché i signori Casati non l'avrebbero fatta uscire neanche ai diciotto anni, finché viveva sotto il loro tetto, tanto meno con i Rivoli. 

Nel mentre che pensava il tempo scorreva. Il ragazzo la interpellò:

<< Pronto? Sara sei ancora in linea? >>

Sara si svegliò dai suoi soliti viaggi mentali:

<< Si non preoccuparti, ma... >>

<< Non te la senti? Forse dovevo essere meno avventato, faremo una prossima volta. >>

<< No non è per quello. >> la ragazza si alzò e sbirciò fuori dalla camera per controllare se ci fossero i genitori che l'ascoltassero, dopodiché chiuse la porta e riprese a parlare ma a bassa voce:

<< Io sarei anche disposta ad esserci, ma i miei non mi faranno mai varcare la soglia di casa. >>

<< Mhm... potresti creare una scusa. >>

<< Come se fosse facile. Io non gli ho mai mentito, e soprattutto non sono scemi, si insospettirebbero se andassi a dire "Hey posso uscire di sabato sera con un ragazzo che ho conosciuto solo oggi?". >>

<< Hai ragione... >>

<< Certo che ho ragione! >>

<< Non saprei che dirti, magari invento io una balla quando passo a prenderti. >>

<< Senti Pietro lasciamo stare. non voglio raccontare bugie ai miei genitori. >>

<< E guai a te se lo farai, signorina. >> sua madre le stava dietro appoggiata alla porta. Sara cacciò un urlo e fece cadere il telefono a terra. Fortunatamente non si rovinò, ma la telefonata si interruppe. La ragazza alzò lo sguardo:

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2017 ⏰

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