Wedding day

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«Mi fermai a guardarla. Il vestito bianco, una margheritina all'orecchio, odore diverso da quello delle mandorle, la fissavo, lo sguardo inceppato su di lei. Fu la prima notizia certa della bellezza femminile. Non sta sopra le copertine dei giornali, delle passerelle, sullo schermo, sta invece all'improvviso accanto. Fa sussultare e svuota».

(Erri De Luca)

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10 settembre 2019

GRACE'S P.O.V

Ho sognato questo giorno milioni di volte. L'ho fatto cercando di costruire nella mia testa ogni singolo dettaglio da riproporre.

Sono partita dal volere una cerimonia in grande, con un abito principesco e l'arrivo in carrozza, con tanto di cavalli bianchi. Sono passata poi ad un matrimonio più tranquillo, raccolto, con la presenza dei parenti più stretti, celebrato rigorosamente in chiesa, ma l'abito principesco, è sempre stato una costante.

Quell'abito ora è appeso all'armadio della stanza. Non riesco a smettere di guardarlo, nonostante siano state infinite le prove che ho dovuto fare, su consiglio di mia madre, e non mi stupisco che, ancora adesso, lei lo stia sistemando e lisciando dalle pieghe immaginarie che vede solo lei.

Quello che vedo io invece sono i ricami, i brillantini, la trasparenza, ma soprattutto vedo la mia bambina che, seduta a terra, ignora i rimproveri di Gemma.

Il vestito che mia cognata si è premurata di regalarle per l'occasione potrebbe rovinarsi, ma Mya, solitamente attenta ai suoi vestitini, non ha occhi che per il mio abito.

Sorrido, guadagnandomi uno sguardo di rimprovero di parte di Lou che mi sta truccato da un tempo indeterminato. I capelli sono a posto, anche l'acconciatura ha dato adito a milioni di prove che avrei volentieri evitato, ma in quel caso era Mad ad obbligarmi a programmare tutto nel minimo dettaglio.

"Fatto." Lou mi sorride sinceramente. I suoi occhi lo sono sempre, e sono felice di trovare tutta quest'emozione al loro interno. So perfettamente quanto è affezionata ad Harry e so quanto lei tenga di conseguenza anche a me.

"Grazie mille, Lou."

Mia madre si precipita nella mia direzione, prima che io possa scambiare qualche altra parola con lei. "Sei sempre sicura che sia quello giusto?"

Tre paia di occhi sono su di lei, e prima che Gemma si premuri di difendere la causa di suo fratello, lo faccio io. "Mamma, è il giorno del mio matrimonio. È quello giusto da cinque anni."

Mia madre alza gli occhi al cielo, scuotendo la sua chioma bionda. "Non mi sto riferendo a Harry... Ho capito che è quello giusto per te da un po'... Nonostante i tatuaggi... I suoi gusti in fatto di abbigliamento discutibili... Il fatto che si dimeni su un palco in modo altrettanto discutibile....È adesso anche lo smalto alle unghie..."

"Zia, poteva andare decisamente peggio... Pensa se fosse stato Jamie, lì sì che avremmo avuto dei problemi!" Mad entra in mio soccorso o, per lo meno, ci prova. Sa perfettamente quanto mi dia fastidio il fatto che la sua nuova passione sia diventata quella di denigrare Jamie, eppure sembra non riuscire a farne a meno.

"Mamma... Qual è il problema?"

"Il tuo abito... Non sono sicura che tuo padre ti permetterà di mostrarti al mondo in quel modo. Tuo nonno mi sta mandando maledizioni da lassù, lo sento..."

Sposto lo sguardo sul mio vestito e, nonostante sappia che ha ragione, so che è lui. Ne ho la conferma quando guardo mia figlia, e lei è ancora incantata ad ammirarlo.

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