Prima di tornare nel mondo esterno, Lady Lit ci fece vedere il volto di Moror in una foto di famiglia
- Ci fidavamo molto di lui – disse infine, guardando la foto – e io lo amavo molto, ma è stato solo un traditore.
Mise via la foto e ci disse che potevamo andare. Le vie del ritorno erano rimaste intatte. Svoltai l'angolo e vidi uno spiazzo della mia stanza in fondo alla via. Mi affrettai.
Erano le 18.15: pur essendo molto scossa per la situazione, dovevo affrettarmi assolutamente per la lezione di danza. Ricordai che la velocità era un mio potere, ma non lo usai per paura che la mia inesperienza ci avrebbe fatto subito scoprire.
Quando entrai nello spogliatoio, vidi Ily che era già pronta.
- Ma che è successo, oggi? – mi disse – sei scappata via così!
- Scusami, ero in ritardo – mentii.
- Per cosa?
Quanto era insistente.
- Mi aveva chiamato Miss Kilp per dei compiti – mentii.
- Ah.
Ma non si era convinta. Ringraziai il cielo che non mi fece altre domande.
- Ti aspetto in sala con le altre – disse.
Ero parecchio in ritardo. Potevo bloccare il tempo, pensai. Ma poi Ily mi avrebbe chiesto come avessi fatto a vestirmi così velocemente. Meglio di no. Preferivo prendermi i rimproveri di Miss Moony.
- E uno, due, tre, quattro e... grand pliè.
La voce di Miss Moony si sentiva alta e decisa per tutta la sala.
- In relevè e resta, Debby, alto il mento!
- Mi sta stressando! – sussurrai a Ily che era affianco a me.
- Mamma mia, a chi lo dici!– mi rispose – tu sei arrivata tardi, ma ha detto che organizzeranno una festa qui in palestra, lo sai?
- Davvero?
- E sinistra, attenzione alle braccia! Voi due basta parlare!
- Dopo ne parliamo bene – mi disse.
Nell'intervallo, Ily mi prese sotto braccio.
- È venuto Jack prima! – mi disse.
Un colpo al cuore.
- Cosa?! – dissi incredula.
- Si, ma dove eri finita?
- Ho avuto... da fare – dissi forzando un sorriso.
- Penso che si sia iscritto qui in palestra.
Che?!
- E quando verrà ad allenarsi? – chiesi.
- Eh, ora vuoi sapere troppo...
- Ily?
- Non lo so, davvero – rispose – Sabato sera sarà la festa: sarà organizzata qui in palestra, vieni? Si può portare chiunque. È un buon modo per socializzare e conoscere nuova gente, non trovi? Verrà sicuramente tutta la scuola: già se ne parla in giro. E probabilmente anche il tuo Jack, visto che si è iscritto qui.
- Non è il mio Jack. E non voglio nemmeno più avere niente a che fare con lui.
- Ancora per la storia di Lucy? Amica, mi meraviglio di te che ci credi ancora...
- Verrà anche Greg, allora – cambiai discorso.
Avvampò. Ma era contenta.
- Chiederai a Greg di venire? – mi chiese.
- Perché non glielo chiedi tu?
- Non puoi chiedermi questo – sorrise.
- Oh, si. Non faresti niente di male.
- Tu non faresti lo stesso con Jack!
- Beh, ma è quasi scontato che venga, lui è iscritto alla palestra, a differenza di Greg. E poi voi due vi conoscete di più rispetto a me e Jack – precisai.
Scosse la testa, ma questa poteva essere un'occasione speciale, la loro e temendo che anche questa volta se lo sarebbe fatto scappare, feci uno strappo alla regola quando mi guardò con un'espressione di supplica e così mi arresi:
- Okay, hai vinto – le dissi – glielo chiederò.
- Ah! – urlò – ma che amica super fantastica ho?
- Si si – risposi ironica – però devi promettermi che gli parlerai.
- Agli ordini!***
Il giorno seguente venne a trovarmi Greg; mi chiese scusa per essersi comportato sgarbatamente quando dovevamo decidere se andare a Cornflower o meno, ma gli risposi di non preoccuparsi perché non era così grave. Provai invece ad utilizzare la stessa strategia che avevo fatto con Ily, proponendogli di venire alla festa:
- C'è Ily? – mi chiese.
- Prova a chiederglielo tu.
- No, non posso rischiare di fare una brutta figura!
- Fare una domanda non equivale a fare una brutta figura.
- Allora, ci sarà o no?
- Si. Promettimi che ci parlerai.
- Te lo prometto – mi sorrise – ora scappo a casa, ciao bellezza! – e mi baciò sulla guancia.
Avevo intenzione di farli parlare e così, convincendoli a parlarsi, almeno uno dei due avrebbe preso l'iniziativa.
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DAISY - I'm supernatural
FantastiquePRIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA----- Deborah Braun, 18 anni, scuola, affetti, ha una vita come tutti gli altri... fino a quando il sogno che fa tutte le notti comincia a ripetersi e niente sarà come prima. C'è qualcosa che ha a che fare con quel sogno...