Lady Lit era appena uscita, così noi ragazzi ci radunammo intorno a un tavolo e discutemmo.
- Walter, non rivolgerti più in quel modo a Lady Lit – gli dissi calma – ci è rimasta molto male; è una cosa molto importante per lei... e anche per noi.
- Va bene, ho capito – mi interruppe – mi dispiace, ho chiesto scusa. Ma provate a immaginare...
- Non c'è niente da immaginare – si intromise Greg – siamo i Prescelti e non possiamo ritirarci.
Walter scosse la testa e Melanie allora gli prese la mano e gli disse:
- Abbiamo tutti paura, ma abbiamo forti poteri e ce la possiamo fare.
Lui annuì. Melanie aveva una straordinaria capacità nel consolarlo. Non sapevo come facesse.
- L'unica cosa che mi dispiacerà è dover salutare tutti – disse Dave.
- Soprattutto Ily – lo interruppe Greg.
- Beh, in fondo – disse Walter se bloccassimo il tempo e lo riavviassimo, per gli altri non sarebbe una sorpresa: sarà come se non fosse successo niente.
Già...
- Per noi invece cambierebbe – rispose Greg – se accadesse qualcosa di brutto non rivedremo più nessuno e io non vedrei più Ily... quindi è necessario salutare.
- Non dare conclusioni affrettate.
- Beh, le considero.
Mi ricordai di Jack: non sapeva nulla di tutto ciò che aveva detto Lady Lit; era solo e indifeso in un letto di un ospedale dove Moror poteva entrare liberamente, visto che la prima volta c'era riuscito a scuola. E non sapevo nemmeno come stava.
- Ragazzi – li interruppi – dobbiamo andare a prendere Jack. Moror è nel mondo esterno,
potrebbe arrivare a lui.
- Come facciamo se è in ospedale? – rispose Vanessa.
- Ha bisogno di essere curato... - disse Dave.
- Ha ragione Debby – disse Philip – non possiamo rischiare che Moror lo trovi.
- Ma i giorni di tempo non sono ancora trascorsi! – disse Laurie – non può rompere l'accordo facendogli del male.
- Ma può indebolire i poteri di Jack, se lo trovasse – disse Dave.
Si scambiarono un'occhiata veloce. Mi scappò un sorriso impercettibile.
- Dobbiamo assolutamente andare a prenderlo – disse Greg – adesso!
- Come facciamo con i bagagli, saluti e trasferimenti? – chiese Vanessa.
Laurie controllò l'orologio:
- Beh... abbiamo sei ore di tempo: ce la faremo di sicuro a fare tutto – disse.
- Dividiamoci – dissi – io, Greg, Walter, Philip e Vanessa andremo da Jack. Gli altri vanno a prepararsi. Mettete tutto a Cornflower e raggiungeteci.
- I cellulari saranno attivi tra Cornflower e New York? – chiese Laurie – come facciamo a metterci d'accordo?
Merda. Non ci avevo pensato.
- Lasciate stare – dissi – tornate qui dopo che avete fatto tutto e rimaneteci.
- Non se ne parla! – sbottò Laurie – veniamo anche noi! Non possiamo lasciarvi soli.
- È necessario essere pochi per non dare nell'occhio. Fidatevi.
Si arrese. Ognuno andò ai suoi posti di ritorno nel mondo esterno.
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DAISY - I'm supernatural
ParanormalPRIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA----- Deborah Braun, 18 anni, scuola, affetti, ha una vita come tutti gli altri... fino a quando il sogno che fa tutte le notti comincia a ripetersi e niente sarà come prima. C'è qualcosa che ha a che fare con quel sogno...