7 - Il duello

35 5 4
                                    

Fece un passo avanti riluttante, il suo corpo si muoveva in automatico. Sentiva gli sguardi di tutti i presenti fissi su di lei, la novellina che sarebbe stata umiliata davanti a tutti, o almeno così credevano. Moira le porse una spada a una mano e mezza, la lama era spessa e pesante, sbilanciata verso l'elsa rispetto alla sua sciabola. Non era abituata ad armi del genere: il suo stile si basava sulla rapidità e sull'efficacia del colpo, non sulla potenza o sulla forza bruta. Squadrò gli avversari: con una spada del genere avrebbe dovuto modificare la sua tecnica, in un alta situazione avrebbe scelto l'avversario più lento, ma con quell'arma non sarebbe stata abbastanza veloce da metterlo in difficoltà. Non avendo altra scelta fece un cenno al ragazzo di nome Sloan; aveva osservato la sua tecnica ed era preparata ad eventuali colpi bassi, in oltre era esile quanto lei, anche se più alto. Si misero in posizione l'uno di fronte all'altra, guardandosi negli occhi. Sloan sembrava divertito dalle circostanze, certo di avere la vittoria in pugno. Mel serrò le dita attorno all'elsa fredda della spada, se quel tizio la stava sottovalutando le avrebbe solo reso le cose più facili, ma non poteva non indignarsi per quello sguardo sprezzante. Riposizionò le mani sull'elsa, stringendo così forte da far sbiancare le nocche, ma quel gesto di insicurezza non sfuggì al suo avversario, che rispose con quel suo odioso sorrisetto. C'era cascato. Mel scattò in avanti all'improvviso, menò un fendente al viso, che purtroppo non fu rapido come avrebbe sperato, e venne intercettato dalla lama del ragazzo. Lo stupore sul viso della recluta era evidente: forse non si aspettava che la novellina sapesse difendersi. La giovane ruotò su se stessa, sfruttando lo sgomento momentaneo del suo avversario, mirando ad un fianco. Ma Sloan si riprese in fretta e riuscì a parare il colpo appena in tempo. Il ghigno sul suo volto era sparito, lasciando il posto ad uno sguardo inferocito. Mel si preparò a fare sul serio: quel ragazzo si trasformava in una furia quando veniva umiliato. Infatti un istante dopo la recluta iniziò a sferrare una serie di colpi consecutivi puntando al collo e al cuore. La giovane parava ogni colpo mantenendo un'espressione impassibile, era più veloce e più forte grazie alla recente trasformazione, ma ciò nonostante dopo l'ennesimo affondo bloccato ad un soffio dalla sua gola iniziavano a dolerle le braccia. Quella spada pesava almeno il quadruplo delle armi a cui era abituata, lo sbilanciamento sull'elsa la costringeva a movimenti più ambi del polso, che alla lunga iniziavano ad indolenzirsi, per non parlare poi dei contraccolpi. Mel sentiva i suoi colpi farsi più deboli, i suoi movimenti più lenti ed impacciati al confronto con quelli dell'avversario. Doveva porre fine al combattimento al più presto, o avrebbe perso lo scontro. Respinse un ultimo affondo di Sloan facendo scivolare le due lame l'una sull'altra, poi fece un passo avanti sbilanciandosi verso l'avversario e tentò un affondo, ma fu troppo lenta e l'avversario schivò il colpo con facilità. "Cosa succede? Sei già stanca?" la schernì il giovane "sarai anche forte e veloce come un elfo, ma se non sai utilizzare le tue capacità sei solo un peso morto". Sfruttando la sua debolezza Sloan menò una serie di colpi sulla sua spada, con il preciso intento di stancarla ancora di più. All'improvviso però la recluta fece ruotare il polso, facendo leva sull'arma di Mel, che sentì l'elsa sfuggirle tra le dita. Perse la presa e la spada si conficcò a terra ad un paio di metri da lei. Sloan la guardò trionfante "Forse hanno sbagliato persona, non mi pare che tu sia un granché come Eletta." Mel sentì la rabbia montarle in petto facendole formicolare le dita. "Non è finita. Là fuori dovete essere in grado di difendervi in ogni situazione, armati o no, feriti o meno. Quindi, cara bambolina, datti una svegliata e trova una soluzione!" sbottò Moira. La giovane sentiva chiaramente gli sbuffi divertiti delle altre reclute, che si erano radunati intorno a loro per assistere allo scontro. Furiosa e imbarazzata, Mel si guardò intorno, a pochi passi da lei, sotto ad un albero, lì dove l'aveva lasciata, vide appesa la sua sciabola e all'improvviso un'idea si fece spazio nella sua mente, forse un po' folle, ma meglio che restare lì impalata. Scattò verso l'arma, senza perdere tempo a stupirsi di quanto fosse veloce, l'afferrò al volo con una mano, mentre con l'altra cercava un appiglio e sfruttando la rincorsa si arrampicava sull'albero. Una volta al sicuro sui rami estrasse la sua sciabola dal fodero, mentre Sloan arrivava correndo alla base della pianta. Accarezzò l'elsa fredda con una rinnovata sicurezza, mentre assicurava la custodia alla cintura, poi si lasciò cadere. Atterrò di fronte al suo avversario, preparandosi a riprendere il duello. La nuova arma non avrebbe retto ai colpi della spada del suo avversario, e in oltre, essendo una spada sportiva, non era affilata. Ma avrebbe solo dovuto dimostrare la sua abilità, non era necessario che ferisse il ragazzo. Si lanciò all'attacco, attenta ad evitare l'arma del suo avversario, e senza mai applicare troppa forza, non essendo abituata alla nuova potenza acquisita avrebbe potuto spezzare l'arma. Usava la sciabola come un prolungamento del suo corpo, con la sicurezza acquisita in anni di allenamento. Sinuosa e precisa sferrava colpi e ne schivava altri, come in un'elaborata coreografia. Sloan, come aveva previsto, non riusciva a tenerle testa in rapidità, anche da umana vantava una notevole agilità, ma ora i suoi movimenti erano a dir poco fulminei. Ben presto la recluta iniziò a mostrare segni di stanchezza: il sudore gli imperlava la fronte e una vena pulsava sul suo collo pallido; ma Mel sapeva che anche lei non avrebbe retto a lungo, spossata dallo scontro precedente. In un ultimo tentativo scattò in avanti, mirando al fianco del suo avversario, che subito si mosse per parare il colpo, ma all'ultimo istante, prima che le lame cozzassero, Mel spostò il peso sull'altra gamba, ruotò su se stessa e invece menò un secondo fendente. Fermò la lama ad un soffio dal collo dell'avversario, che sgranò gli occhi, fissandola incredulo. Ce l'aveva fatta, aveva vinto. Con il fiatone e le gambe indolenzite rinfoderò la sciabola, raggiungendo Moira e gli altri quattro eletti. Lorcan aveva ragione: forza e velocità elfiche servivano a ben poco quando anche il tuo avversario ne era provvisto. Moira la squadrò per alcuni istanti, e Mel avrebbe giurato di vedere un lampo di soddisfazione nei suoi occhi grigi, che però scomparve in un istante, così come era arrivato. "Bene, visto che siete in grado di sopravvivere nel mondo là fuori per almeno dieci secondi, ora sta a me fare in modo che riusciate a resistere per tutto il tempo necessario per portare a termine la missione. E le premesse non sono delle migliori" disse la donna. "Doran Killian, Niamh. Voi due con me, vediamo come ve la cavate con armi che non siano la spada e il bastone a due lame. Aine Glynne, Connor Flynn e Melody Hilderstone vadano alla postazione di Erboristeria Fondamentale con il vecchio Locksley." Detto questo si allontanò con la ragazza rasata e il tipo annoiato al seguito. Mel si affrettò a seguire il ragazzo rosso e la ragazzina cieca dentro ad una costruzione in vetro poco lontano, che aveva tutta l'aria di essere una serra. Quando varcò la soglia Mel per un istante credette di essere entrata in una foresta: alberi delle specie più varie ed esotiche sfioravano il soffitto con i lunghi rami, vasi e aiuole fiorite costellavano il pavimento, lasciando libero solo un sottile passaggio. In fondo al capanno li attendeva Lorcan, intento ad armeggiare con strani strumenti sul un lungo bancone di legno. Quando li vide li accolse con un sorriso cordiale "sapevo che sareste sopravvissuti a Moira, ma con quella donna non si sa mai... c'è un motivo se è diventata generale." Mel sorrise, sapeva per esperienza che Lorcan era un ottimo insegnante, e di certo preferibile alla glaciale intransigenza del generale. Lorcan iniziò a spiegare come distinguere alcune piante velenose e altre che invece erano commestibili o addirittura curative. Mel dovette faticare più dei suoi due compagni, visto che alcune delle piante trattate erano ormai estinte nel mondo umano, come le spiegò l'elfo notando la sua confusione di fronte ad una pianta carnivora interamente di colore blu. Mel imparò comunque rapidamente a riconoscere le diverse specie, aiutandosi anche con i nuovi sensi sviluppati: scoprì che era più semplice ricordare le proprietà di una pianta se prima vi associava un preciso odore, che ora era in grado di identificare più chiaramente con l'olfatto elfico. Durante la lezione Lorcan si allontanò per cercare un qualche tubero dalle particolari proprietà curative, lasciando loro qualche minuto libero. Mel si era appena seduta su uno sgabello di legno quando si sentì sfiorare una spalla. Voltandosi vide i suoi due compagni di corso che le sorridevano. La ragazzina parlò per prima: "Ciao! Io sono Aine e vengo dalla tribù dell'aria, ma questo l'avrai già capito dopo il combattimento di questa mattina. Ah mio padre era della tribù della luce, ma questo non mi piace sbandierarlo ai quattro venti." concluse la sua presentazione con un'alzata di spalle "mentre lui è Connor" continuò, indicando il bel ragazzo rosso alla sua sinistra "Conn è della foresta da parte di madre e dell'acqua da parte di suo padre". Mel spostò lo sguardo sul giovane eletto. "Piacere di conoscerti" disse lui con un sorriso. Aveva una voce profonda e calda, e la sua postura era rilassata e placida, l'opposto rispetto all'indole frizzante della ragazzina al suo fianco, che aveva una voce acuta e parlava senza nemmeno prendere fiato. "Il piacere è mio" rispose la giovane con un sorriso "il mio nome è Melody, ma vi prego, chiamatemi Mel." Anche tra gli uomini si era sempre presentata specificando il suo soprannome: a suo parere il nome che le aveva affibbiato la madre era smielato e decisamente inadatto a lei, ma non poteva farci molto. Il ragazzo sorrise divertito "d'accordo Mel" disse, calcando il tono sul nomignolo "e come hai imparato a combattere sulla Terra? E che arma è quella che hai usato stamattina?" chiese Connor curioso, ovviamente a Damara non avevano mai visto armi simili, e di certo non perdevano tempo a sfidarsi a duello per sport, non quando a pochi passi da loro imperversava una guerra vera che durava da decenni. "E' una sciabola da scherma sportiva" rispose la giovane accarezzando l'elsa assicurata alla sua cintola "tra gli uomini non si usano armi corpo a corpo come le spade, se non in duelli sportivi. Infatti..." estrasse l'arma e ne fece scorrere il taglio sul suo polso con un gesto deciso, facendo sobbalzare il rosso "...la lama è smussata e innocua" conclusa, mostrando il braccio illeso. "Posso?" chiese la ragazzina indicando l'arma nelle mani di Mel. Quando gliela porse iniziò a carezzarla con le dita, rigirandola e saggiandone il peso. "E' profondamente diversa dalle armi che si usano qui a Damara: è più leggera, e non c'è differenza di peso tra lama ed elsa. Ora capisco come mai il tuo stile sia cambiato quando hai cambiato spada, ma c'è da dire che con questa non resisteresti cinque minuti in uno scontro con i Mietitori" disse la ragazzina placidamente, rendendole l'arma "dovresti farla replicare dal fabbro in una versione più resistente". Mel dovette ammettere che quella di Aine non era un'idea malvagia: avrebbe evitato di dover modificare il suo stile di combattimento, ma allo stesso tempo avrebbe avuto un'arma resistente al pari di quelle elfiche. "Grazie, è un'ottima idea, solo...non saprei dove trovare un fabbro." I due Eletti si scambiarono un sorriso complice "Ti ci portiamo noi finita la lezione. Se il vecchio Gofannon è in vena potresti avere la nuova lama già per la nostra partenza." Mel sorrise, grata per il loro aiuto. A quel punto tornò Lorcan con un enorme sacco pino di radici violacee. Per il resto della lezione chiacchierarono delle differenze tra i due monti, soprattutto negli ambiti più stupidi, come le festività o l'igiene personale, ma nessuno dei tre sfiorò nemmeno lontanamente l'argomento "famiglia", e forse era meglio così.

- Angolo Autrice -

Buonsalve! Visto il ritardo tremendo della settimana scorsa, ho deciso di pubblicare prima il nuovo capitolo, per poi pubblicare l'ottavo martedì, come da programma. (Sì, sto cercando disperatamente il vostro perdono.) Allora, passando al capitolo: finalmente arrivano nuovi personaggi! Che ve ne pare? Connor ed Aine saranno personaggi molto importanti per Mel, quindi spero vi siano piaciuti anche se per ora sono appena abbozzati. Pubblicherò i loro disegni entro domani, che essendo fatti da me non sono esattamente illustrazioni professionali, ma come ho già detto, è solo un modo per trasmettervi la mia idea sul loro aspetto senza dover ricorrere ad infinite descrizioni. Ma ora passiamo ai nomi:

Generale Moira: Moira significa "Stella di mare" in celtico, è evidentemente un riferimento alla sua tribù, quella dell'acqua. In greco fa invece riferimento alle Moire, personificazioni del destino, conosciute per porre fine alla vita degli uomini tagliando il filo della loro vita. Un'immagine un po' macabra forse, ma la solenne implacabilità della sorte si adatta bene all'intransigente generale dell'esercito di Damara.

Sloan: "guerriero" in Celtico, in realtà trovo odioso questo personaggio, quindi l'accezione che gli avrei dato è più quella di "Mercenario", ma anche "stronzo e imbecille" va bene.

Gofannon : è il dio Celtico (strano eh?!) dei fabbri, secondo la mitologia fu il creatore di Excalibur, infatti secondo le leggende si racconta che re Artù l'abbia invocato in suo aiuto in un momento di difficoltà.

Nevan: per chi non se lo ricordasse, è il sovrano/dittatore del regno della luce, significa "sacro" in Celtico, è un'evidente contrasto ironico con il personaggio che rappresenta, infatti rappresenta più che altro l'ego smisurato di quest'individuo, nonché le sue manie di grandezza.

Niamh: "bella/ luminosa" in Celtico (la fantasia..), mi fa pensare agli aggettivi più comuni per descrivere una stella, infatti l'ho scelto sia per il suo elemento principale (il fuoco), sia perchè è una ragazza meravigliosa nell'aspetto, ma non solo. Per il cognome dovrete attendere purtroppo.

Doran Killian: 'Doran' non è il suo vero nome, e significa "vagabondo" indovinate in che lingua? Esatto: Celtico. Killian invece significa sempre 'guerriero' in Celtico (non capisco come possano avere  un centinaio di nomi con lo stesso identico significato) e in oltre mi ricorda uno dei pochi personaggi che sopporto in Once Upon a Time (mi scuso con le fan) ossia Killian Jones (Hook).

Aine Glynne: "Glynne" è un semplice locativo, significa "della valle" (dove è insediata a tribù dell'aria), mentre "Aine" significa 'brillante' in riferimento alla sua personalità energica e alle sue origini, in parte infatti è un'elfa della luce, anche se preferisce nascondere questo suo legame con il nemico.

Connor Flynn: "Connor" significa 'dalla forte determinazione', si adatta perfettamente al personaggio dai capelli rossi, che è uno dei miei preferiti in assoluto, è forte, sicuro, ma allo stesso tempo non è rude, ma anzi dolce e socievole. Flynn significa 'dai capelli rossi'... non sto nemmeno a spiegarvelo. Ah ed è il nome del miglior "principe" Disney di sempre (Flynn Rider - Rapunzel)

Bene, spero che abbiate gradito la sorpresa ;)

A presto con il prossimo capitolo!

Julai

RebirthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora