"And at last I see the light, and it's like the fog has lifted"

26 3 0
                                    

'Perché tutti si preoccupano del mio passato? Se si chiama passato ci sarà un motivo no?...perché nessuno capisce che vivo per il presente? Che voglio godermi la vita e fare solo le cazzate che fanno i giovani della mia età? Perché??' urlai sbattendo il cellulare sul letto dopo aver visto il visualizzato di Niall senza alcuna risposta.

Per quanto forte potessi apparire, in realtà non ero altro che la ragazza più fragile del mondo intero. Bastava un niente per farmi crollare. E io odiavo crollare. Non volevo dare spiegazioni a nessuno! E invece...come ogni volta, scoppiai in lacrime. Ero sola in casa e ciò non era per niente un bene per me...avevo la brutta abitudine di sfogare la mia rabbia con gli oggetti che mi trovavo davanti...purtroppo ero in camera mia...la prima cosa che subì la mia ira fu la lampada sul comodino accanto al letto. La lanciai contro la porta della camera e si ruppe in mille pezzi...alla lampada seguirono il cuscino, l'orso bianco grande di peluche che regnava il mio letto dopo essermi alzata per andare a scuola, i due piccoli cuscini rosa a forma di cuore e ...per finire, tutti i libri e quaderni che si trovarono, per loro sfortuna, sul mio percorso.

Ero arrabbiata, delusa, amareggiata...non sapevo nemmeno io cosa provassi realmente, sapevo solo che se l'avessi avuto davanti, avrebbe desiderato sparire all'istante!

Odiavo profondamente ricordare il passato...soprattutto quell'incidente.
E Niall involontariamente lo aveva richiamato all'appello.

Dopo aver sfogato la mia ira, mi rannicchiai sul letto con il viso affondato nel cuscino, continuando a piangere singhiozzando.
Andai avanti per un po', senza mai fermarmi.
Mi faceva male.
Ogni piccolo dettaglio di quel maledetto incidente era riaffiorato.
Ogni piccolo dolore provocato dalle schegge che mi colpirono riaffioró.
L'intero muro issato per nascondere quel maledetto step della mia vita era crollato.
Era crollato per un semplice messaggio.
Quel "Non puoi continuare ad ignorare il tuo passato...non è così che si superano gli ostacoli...se non li affronti non potrai mai raggiungere la via d'uscita! Io volevo solo aiutarti...ci sentiamo. Buonanotte!" aveva provocato il crollo di quel muro di difesa costruito in due anni di sforzi e disagi.

Non ero arrabbiata con Niall...lui non sapeva quanto fossi fragile, non sapeva ancora qual era il mio limite assoluto...semplicemente non mi conosceva ancora.

Stavo singhizzando fortissimo...l'aria iniziava a mancarmi...il battito accelerava...stavo andando in panico...ero da sola...le ragazze non c'erano...ero sola!
Avevo bisogno di aiuto!
Ma non c'era nessuno che potesse aiutarmi!
Ero SOLA!

Ero letteralmente una spugna d'acqua...sudavo, piangevo, singhiozzavo forte, mi mancava l'aria, non riuscivo a respirare, non vedevo più niente di ciò che avevo davanti a me.
Vedevo tutto nero...stavo ricadendo nel tunnel da cui ero riuscita a fuggire qualche tempo prima...ma quella volta non ci sarebbe stata possibilità di uscire.
Vedevo il sangue, i miei senza vita davanti a me, il vetro del parabrezza disintegrato...volevo urlare, ma non riuscivo ad emettere alcun suono...vedevo l'ambulanza, i paramedici, gli automobilisti che erano scesi dalle loro auto e che cercavano di capire cosa cavolo fosse successo...poi il buio.

ALY'S POV
Appena rientrata udii qualcuno piangere quasi disperatamente.
Pensai, all'inizio, che fosse Ana, ma poi...poi riconobbi quel pianto.
Corsi subito in camera di Giusi.
Era rannicchiata in un angolo del letto, singhiozzava forte, inspirava solamente. Lo sguardo assente, il volto quasi viola.
"GIUSI!!" urlai e mi precipitai ad aiutarla.
Le era capitato di avere queste crisi, ma da quasi un anno li aveva superati!
La presi per le spalle e la scossi, ma lei niente.
Continuava ad inspirare...continuava ad avere lo sguardo perso nel vuoto.
Ed io avevo sempre più paura.
Quando le capitava, o io o Ana eravamo lì con lei e subito arrestavamo la crisi, ma in quel momento...chissà quando era iniziata.
Iniziai a piangere e a scuoterla sempre di più per risvegliarla...avevo paura.
Avevo paura di perderla!
Poi ricordai!
Per arrestare la crisi, il dottore le diede delle compresse da usare solo in caso estremo...e se non era estremo quello!
Corsi in bagno, ma non riuscivo a trovarle.
Imprecai tantissimo. Scaraventai tutto l'armadietto dei medicinali sul pavimento e, grazie al cielo, le trovai.
Giusi era ancora in quello stato.
Le feci ingoiare due compresse e la strinsi a me.
"Shh calma piccola, sono qui...sono qui, Giù...shhh"
Continuavo a piangere e la stringevo sempre più forte.
E Giusi, fortunatamente iniziò a calmarsi.
Il battito le si era regolarizzato, iniziò a respirare regolarmente, e i muscoli non erano più tesi.
Si stava calmando.
Stava riprendendo il controllo.
"Brava Giù...respira tesoro, respira...sono qui, tranquilla..."
Avevo smesso di piangere anch'io e quel senso di impotenza mi aveva finalmente abbandonata.
"Aly..."
Le parole le uscirono strozzate e la voce era così fievole...
"Shhh...calmati...non parlare, ci sono io ora, tranquilla- mi spostai per osservarla in volto e anche lei aveva smesso di piangere- come ti senti?"
"Vuota...sola...non lo so"
"Ti va di parlarne?- scosse la testa - okay...ora resta qui, ti preparo una cioccolata calda, va bene?"
"Grazie..."
"Lo sai che ti voglio bene e che farei qualsiasi cosa per te :) "
"Mi hai salvata..."
"Naah...ti ho solo aiutata a riprendere il controllo"
"Ti voglio bene!" e con uno slancio impressionante, mi abbracciò forte.
"Ti voglio bene, jolly!-  ricambiai l'abbraccio e sciogliendomi da esso per non riprendere a piangere- Ora vado in cucina...non ti muovere da qui, intese?"
"Va bene."
Mi alzai dal letto e mi recai in cucina, dove finalmente mi liberai di tutta la paura che avevo provato un momento prima...respirai a fondo e chiusi gli occhi per un momento per riprendere il controllo della situazione.

Be Positive!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora