Finalmente, dopo tre ore di guida, giunsero a destinazione.
"Questa é casa mia" disse Lily "Forse volevi tornare subito dalla tua famiglia, ma penso che non sarebbe male fermarci qui per un po'".
"Casa tua? Quella in cui vivevi con tua nonna?"
"Già. Nonna é morta da poco, Viky ne era venuta a conoscenza. É morta credendo che mi avessero uccisa o chissà che... Mi dispiace così tanto" sussurrò Lily, quasi volesse raggiungere con le sue parole lo spirito di quella persona tanto cara che ormai era volata via.
Infilò le chiavi nella toppa, le aveva tenute con sé per tutti quegli anni, nascoste sotto il materasso. Si fermò prendendo un respiro profondo.
"Mi fa un certo effetto tornare qui. Ho paura" disse lei, poggiando la fronte sul petto di Michael, come era solita fare. Lui era ancora offeso per la bugia che gli aveva detto, ma non poté fare a meno di passarle una mano tra i capelli.
"Sei con me, non avere paura. Coraggio piccola".
Poggiò la mano sulla sua e girarono insieme le chiavi lentamente.
Michael le circondò le spalle con un braccio. Quanti ricordi affioravano nella mente di lei, solo nel vedere quella sala in cui spesso aveva giocato.
"Oh mio Dio. Il mio pianoforte" disse, indicando un maestoso pianoforte a coda. "É tutto come me lo ricordavo"
Lily non aveva mosso un passo, era paralizzata dallo stupore e dalla nostalgia del tempo perduto.
Michael la prese in braccio. Fu un gesto bellissimo, forse proprio quello che ci voleva. Attraversarono così il salotto.
"Mike...ma che fai?"
"Visto che sembra che tu non abbia intenzione di muoverti ho pensato che avremmo fatto piú in fretta così"
"Cretino" disse, però rideva.
"Dove é la camera da letto?" chiese, Michael, stropicciandosi gli occhi dopo averla messa giú.
"Qui..." Lily lo condusse dove desiderava tenendolo per mano.
"Hai sonno?" gli chiese.
"É stata una serata un po' movimentata nel caso in cui non te ne fossi accorta. Siamo evasi!"
Lily gli scompigliò i capelli. "Hai ragione. Tu puoi dormire qui. Io...dormo nella mia cameretta. Grazie di tutto e perdonami se puoi". Gli diede un bacio frettoloso sulla guancia.
Fece per andarsene, ma Michael la tirò a sé per un braccio.
"Non voglio che tu vada via. Dormi con me"
Michael notò che il viso di Lily era avvampato.
"Solo per dormire piccola. Non ho altre intenzioni" sorrise.
"Oh no, non é per quello Mike"
"E allora che problema c'é?"
Lei era tristissima. "Mi sentirei a disagio". Michael era un po' deluso da quella risposta e alzò le spalle. "Ah va bene. Non importa, tranquilla"
Le diede la buonanotte e poi si chiuse la porta alle spalle.LILY'S POV
Mi sentivo una schifezza.
Continuavo a deluderlo. Non avevo dimenticato la sua risposta dopo che Viky gli aveva chiesto se mi amava. Quel "si" mi aveva scaldato il cuore. Chissà se era sincero o se faceva parte della sua sceneggiata. Dovevo essere pazza, lui era il mio migliore amico. Quei baci nella Tana erano una stupida prova tra amici e io mi ero montata la testa.
Avevo così tanto bisogno di dormire con lui quella notte, ma lo avevo rifiutato. E tutto perché non volevo si facesse strane idee su di me. Odio la notte.
Lui arriva spesso quando fa buio, non sempre, ma quasi. Avevo così tanta paura, non volevo che Michael pensasse che fossi un mostro...
Mi coricai tra le coperte della mia camera: come erano morbide rispetto al lettuccio freddo della Tana. Per un attimo fui felice.
Poi... sentii una mano gelida sul mio collo.
Basta Lily, basta. Non esiste, sta nella tua testa. Ignoralo. Ignoralo!
Un altra mano fredda mi accarezzava la coscia. A quel punto scattai in piedi.
Lui era lì. Come sempre.
Gli occhi iniettati di sangue mi scrutavano minacciosi e quel viso mostruoso si contorse in un sorriso maligno.
"Vattene!!! Vattene lasciami stare"
Lui avanzò verso di me, con il braccio teso, indicandomi.
Io indietreggiai. La paura mi soffocava.
Coraggio Lily, torna a letto. Non esiste. Lui é morto.
In un baleno fu su di me. Le sue mani si poggiarono sul mio collo e tentò di strangolarmi. Sentii le ginocchia cedere, cercavo di urlare, ma non entrava un filo d'aria nella mia gola.
Infine mollò la presa. Alzai lo sguardo ancora ansimando e lui rideva. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò, con una voce proveniente dall'oltretomba: "Lo ucciderò". Indicò la stanza dove dormiva Michael. Io urlai con tutto il fiato che avevo in gola. "LASCIALO STARE!! LUI NON CENTRA NIENTE! MALEDETTO TORNA ALL'INFERNO!" presi una tazzina di ceramica che stava sul comodino e gliela scagliai contro, ma la tazzina oltrepassò il suo corpo d'ombra e si frantumò sulla parete.
In quel momento mi sentii afferrare da due forti braccia.
"LILY!!!! CRISTO SANTO COSA TI PRENDE?"
Lo guardai negli occhi scuri.
Era Michael.NARRATORE
Lily si guardò intorno, come un cerbiatto spaventato. Lo spirito era scomparso.
"I-io..." non riusciva a parlare.
Michael non perse tempo, la portò via da quella cameretta e la fece distendere sul suo letto.
Lily piangeva senza sosta.
"Mike... Mike perdonami"
Michael si stese affianco a lei e la abbracciò forte: era così piccola rispetto al suo corpo, poteva avvolgerla tutta.
"Lo hai rivisto, vero?" le chiese, senza smettere di accarezzarle la schiena.
Lei ebbe appena la forza di annuire.
Lui sospirò e quel sospiro la ferì nel profondo.
"Viky aveva ragione. Non vedrai l'ora di liberarti di me adesso. Domani andrai a casa tua e toglierò il disturbo" disse.
In tutta risposta Michael le baciò la fronte: "Vuoi privarmi della gioia di averti nella mia vita Lily? Mh? Non dire mai piú niente di simile. Io...."
"Tu?"
Dopo un istante di esitazione disse tutto d'un fiato:"Io ti amo Lily"
Lei dischiuse le labbra dallo stupore.
Allora era vero. Scosse la testa.
"E io ti avevo detto di non innamorarti di me. Non volevo metterti in questo pasticcio"
"Ti prego, dimmi che anche tu provi quello che provo io" le prese una mano e se la poggiò sul cuore. Batteva così forte.
Lily non sapeva cosa fare. Lo amava. Tanto. Ma non voleva fargli passare una vita orrenda, alle prese con una pazza che aveva le allucinazioni. Meritava molto di piú. Ritrasse la mano.
"Non posso"
Michael chiuse gli occhi, sembrava quasi che stesse soffrendo.
Appoggiò la testa sul cuscino e spense la luce.
Lily pensava che non le avrebbe più parlato, ma lei aveva bisogno di lui.
Gli accarezzò i riccioli, ma si scansó.
"Smettila. Non sai quanto mi fa male" le disse seccamente.
"Mi provoca dolore sentirti cosí vicina e irraggiungibile".
Lily non resistette più. Non sapeva nemmeno quello che faceva. Si mise a cavalcioni sopra di lui, cercò con le dita le sue labbra e le baciò.
Erano al buio, ma Lily poté percepire l'espressione stupita di Michael.
Si allontanò con uno schiocco e aspettò che dicesse qualcosa. La attirò di nuovo a sé con forza.
Passarono tutta la notte tra baci e carezze.
Lily non ricordava quasi piú quello che era accaduto poco prima.
Ma quell'anima senza pace si nascondeva nel buio della stanza.
Li osservava.
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The Last 5 Minutes
ChickLitLa voglia di scappare dalle falsitá e dai pregiudizi della gente spinge Michael Jackson alla decisione di sparire per un po'. Ma la sua libertá é temporanea: in un'umida alba verrá rapito da una donna misteriosa e portato nel covo di una banda senza...