MICHAEL'S POV
Lo sapevo,maledizione. Sapevo che c'era qualcosa che le corrodeva l'animo. Un altro dei suoi mostri che voleva tenere segreto.
Stavamo insieme da quasi sette mesi e ormai conoscevo ogni singolo aspetto del suo carattere. Avrei riconosciuto il suo profumo tra mille, la sua risata, la sua pelle. La sentivo parte di me, come se fosse stata generata da una parte del mio corpo. E per questo percepivo il dolore che sapeva nascondere con così tanta maestria ai miei occhi, ma non al mio cuore.
Quella mattina entrai in sala con la voglia di vederla. Adoravo svegliarmi e correre a cercarla, stringerla tra le mie braccia così forte da staccarla dal pavimento. E come rideva lei! Come brillavano quegli occhi che la notte prima riversavano così tante lacrime silenziose.
"Sei solare stamattina" le dissi.
Mi guardò come solo lei sapeva fare. Mi persi in quel mare blu. Dio, ero pazzo di lei.
"É la tua luce che mi illumina" mi rispose con un sorriso puro e semplice.
Aveva un vestito bianco che le arrivava alle ginocchia. La finestra era socchiusa ed entrava da fuori un venticello leggero che glielo muoveva.
Sembrava una di quelle ninfe del bosco che avevo visto su un libro di fantasia da bambino.
La presi per mano e la feci sedere davanti al pianoforte.
"Suona per me"
Le sue dita sottili iniziarono a volare sui tasti, veloci e leggiadre.
Suonava a occhi chiusi, si lasciava trasportare dalla melodia. Ero incantato dalla sua eleganza. Ero come un bambino che vede per la prima volta una bolla di sapone e vuole allungare la mano per sfiorarla, ma questa svanisce al suo tocco.
Allungai la mano per spostarle i capelli dal viso, ma lei smise subito di suonare come si sentì accarezzare.
"Scusa, non volevo interromperti"
Mi sentivo quasi imbarazzato per aver interrotto quella magia.
Ma lei si sedette sulle mie gambe e poggiò la fronte nell'incavo del mio collo.
"Io ti rendo felice?" mi disse a un tratto.
La sua domanda mi stupiva.
"Vuoi scherzare? Te lo dico ogni giorno"
"Lo so che lo dici. Ma voglio sapere se senti davvero la felicità". Poggiò una mano sul mio petto.
Aveva bisogno di essere rassicurata.
"Tu mi rendi felice Lily. Tutto di te mi rende felice".
Sorrise e si accoccolò sopra di me.
"Perché me lo chiedi?"
"Perché mia madre mi diceva che la vita é bella solo quando rendi felice la persona che ami. E io voglio che la mia vita sia stupenda".
Quelle parole avrebbero dovuto rallegrarmi. Chissà perché invece mi riempirono di malinconia tanto da sentire le lacrime farsi prepotentemente strada, ma glielo nascosi.
Lei si mise in piedi.
"Mi piacerebbe tanto andare al mare...io non ci sono mai stata"
"Cosa?! Non sei mai andata in spiaggia??"
Scosse la testa imbarazzata.
"Ho sempre vissuto con mia nonna. Non ha mai avuto le forze per portarmi a vedere il mare da vicino. E Roger...beh, di certo non ha mai pensato di portarmi in spiaggia"
"Oggi vedrai il mare"
Ci mettemmo in macchina senza indugiare nemmeno per un istante.
Lily accese la radio a tutto volume.
La musica dei Queen ci accompagnò per tutto il viaggio. Scoprii che aveva una voce splendida.
Cantammo insieme.
Ero felice per davvero.NARRATORE
Michael era sicuro di trovare la spiaggia deserta. Era settembre e le persone si accalcavano sulla spiaggia solo nei mesi più caldi. Cercò un posto isolato e parcheggiò lì.
Lily scese di corsa dalla macchina, si tolse le scarpe e proseguì a piedi nudi. Era tutta emozionata.
"Hai messo il costume?" le chiese Michael.
"Siamo usciti così di fretta...non ci ho pensato"
"Nemmno io ce l'ho, ma ho trovato due asciugamani...Ecco guarda!"
Erano arrivati sulla sabbia. Non c'era nessuno, quel posto era tutto per loro. Lily si portò una mano alla bocca.
Iniziò a correre sulla sabbia, allargando le braccia, col vento che le portava i capelli all'indietro. Michael la guardava da lontano sorridente.
Lily gli andò incontro correndo velocissimo e gli si gettò in braccio.
"Ah é bellissimo correre sulla sabbia, é soffice! Togliti le scarpe"
Michael fece come gli aveva detto e si tolse anche la maglietta.
Anni prima Michael aveva manifestato una malattia della pelle, la vitiligine, che non gli permetteva di prendere il sole per molto tempo, i raggi potevano danneggiargli la pigmentazione in modo irreparabile. Copriva col trucco le macchie più scure, il residuo del suo passato da ragazzo americano nero. Gli mancava il suo colorito scuro. E come se non bastasse i media non facevano altro che deriderlo e giudicarlo, distorcendo la verità e sostenendo che il suo era solo un modo per rinnegare le sue origini.
Era un dolore grande per lui e spesso ne aveva parlato a Lily. Si vergognava molto di quelle macchioline che punteggiavano il suo petto e rarissime volte si era scoperto davanti a qualcuno. Ma in quel momento non se ne curò, il sole era debole e non gli avrebbe fatto male.
Lily gli accarezzò il petto dolcemente.
"Bravo"
"Non mi vergogno di nulla se ci sei tu"
Lo prese per mano.
"Voglio toccare l'acqua"
Michael si tolse anche i pantaloni ed entrarono fino a metà gamba.
"Non pensavo fosse così calda"
"Il mare di settembre é sempre così, é caldo perché ha assorbito tutto il calore dell'estate" le spiegò Michael.
"Come mi piacerebbe saper nuotare"
"Io so nuotare bene. Vuoi che ti insegni?"
"Ma non abbiamo un costume!"
"E a che ti serve?" le disse, con un sorriso malizioso.
Lei era bellissima. I lunghi capelli mossi le incorniciavano il viso. Arrossì un po'.
Michael le andò vicino e le sfilò il vestito, lasciandola in intimo.
Tornò vicino agli asciugamani e lo poggió lì, insieme ai suoi boxer.
Prese la rincorsa e si gettò in acqua, sotto lo sguardo stupefatto di Lily. Dopo cinque bracciate si fermò e la chiamò
"Dai che fai ancora lì? Spogliati anche tu".
La timidezza non l'aveva mai abbandonata e se non fosse stato per il mare non l'avrebbe mai fatto. Tuttavia lo accontentò, un po'incerta. Michael non aveva potuto fare a meno di osservarla senza che lei se ne accorgesse. Quando rientrò in acqua le andò incontro e la prese su di sé.
"Ho paura di affogare!" gli disse ridendo
"No, ci sono io a tenerti non può succederti nulla"
La mise in orizzontale sopra le sue mani.
"Batti i piedi e tieni la fronte indietro"
Fece tutto quello che le diceva, fidandosi ciecamente.
"Brava continua così, non avere paura"
Dopo un paio di minuti Michael staccò delicatamente le mani dalla schiena di Lily.
"Stai nuotando da sola!"
A quelle parole Lily si irrigidì e finì sott'acqua. Michael fu velocissimo a riprenderla. Tossiva mentre lui rideva tantissimo.
"Piccola imbranata..."
"Hey é la prima volta che ci provo!"
Rimasero in acqua per un sacco di tempo fino a quando Lily non aveva imparato a rimanere a galla. Poi Michael la fece avvinghiare al suo corpo e rimasero lì, abbracciati in mezzo al mare.
"É bellissimo stare così. Sono felicissima" gli disse Lily, e il suo enorme sorriso testimoniava le sue parole.
"Allora anche io ti rendo felice"
Michael la guardava in modo così intenso che il suo sguardo sarebbe stato in grado di sgretolare una pietra.
Lily gli lasciò un bacio dolcissimo sulle labbra salate.
"Mi rendi viva"
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The Last 5 Minutes
ChickLitLa voglia di scappare dalle falsitá e dai pregiudizi della gente spinge Michael Jackson alla decisione di sparire per un po'. Ma la sua libertá é temporanea: in un'umida alba verrá rapito da una donna misteriosa e portato nel covo di una banda senza...