Parcheggiò in mezzo alla strada. La casetta di Lily sembrava essersi assopita nel silenzio del quartiere.
Non uscí subito dalla macchina. Poggiò la testa sul sedile e rimase lí a pensare.
Se avesse scoperto che Lily si era uccisa per colpa sua la sua esistenza si sarebbe trasformata in un fardello insopportabile. Avrebbe accarezzato anche lui l'idea del suicidio, senza dubbio. E se invece gli avesse aperto proprio lei? Gli sarebbe bastato vederla, il resto non importava. Forse lo avrebbe scacciato, lo avrebbe insultato, respinto... ma andava bene anche cosí, non poteva biasimarla.
Aveva iniziato a piovere. Era uno di quei fastidiosi temporali di fine estate dalla pioggia fitta fitta. Michael non poteva piú aspettare. Nonostante la pioggia scendesse a dirotto uscí dalla macchina e si avvicinó al portone. Suonó il campanello con l'indice che tremava.
Nessuna risposta.
"Beh é normale che non risponda, é l'una mezza, starà dormendo" pensò. E intanto la paura si impossessava di lui. Era bagnato fradicio, sentiva l'acqua entrargli nelle ossa. I riccioli neri grondavano di goccioline che ricadevano sulla fronte e sulle guance come se fossero lacrime, quelle lacrime che lui non riusciva a versare tanto era pietrificato.
Suonò di nuovo, nervosamente, piú e piú volte. Poi iniziò a bussare con forza.
No...no.
"LILY!!!" La chiamò a gran voce. Poggiò la fronte sul legno della porta, esausto. Ecco scendere sugli zigomi quelle lacrime che prima rifiutavano di lasciare i suoi begli occhi.
Finché...non sentí dei passi leggeri dentro casa che si avvicinavano alla porta. Percepí che qualcuno stava guardando dallo spioncino.
Poi ci fu un miracolo. Sentí le chiavi girare nella toppa e la porta aprirsi.Eccola. Ecco il suo angelo, la sua salvezza dagli occhi blu. Forse sognava di vederla lí davanti a lui?
Lily era a piedi nudi, coperta da una leggerissima vestaglia da notte, con la bocca semi aperta dallo stupore. Si guardarono per tre secondi, per assicurarsi che quella che avevano davanti non fosse una visione, uno scherzo della natura.
Si gettarono uno sulla bocca dell'altro, quasi contemporaneamente.
Michael aveva scordato tutto il discorso che si era preparato, non era in grado né di pensare, né tantomeno di parlare. Quel bacio lo aveva fatto per lui. Le loro lingue si spiegarono tutto, si scusarono l'un l'altra e si amarono, continuando a sfiorarsi.
Lily gli era saltata in braccio, le gocce d'acqua che cadevano dai capelli di Michael si insinuavano anche sulla sua pelle. Chiuse la porta col piede senza smettere di baciarlo. Non poteva perdersi nemmeno un secondo.
Michael l'aveva spinta contro il muro e sembrava non avesse intenzione di smettere di baciarla. Le mordeva le labbra per poi rientrare dentro la sua bocca.
Dopo diversi minuti si staccarono per guardarsi negli occhi. Non riuscivano a parlarsi, avevano troppe cose da dirsi. Si limitarono a guardarsi fronte contro fronte.
Michael le accarezzò il viso col pollice e finalmente parlò.
"Perdonami"
Lei gli poggiò due dita sulle labbra.
"Non hai nulla da farti perdonare"
Michael sorrise. Rimasero abbracciati, finalmente insieme.
***
Erano le tre del mattino ed erano seduti sul divano. Si adoravano l'un l'altro era completamente disteso e Lily gli stava sopra. Michael non aveva fatto altro che coccolarla tutto il tempo, non poteva credere di riaverla tra le braccia.
"Ora é il momento delle spiegazioni" le disse. Lei annuí.
Michael le raccontò tutti i giorni trascorsi senza di lei e della chiamata di Quincy che aveva generato l'equivoco.
"Per questo sono corso subito da te. Sarei venuto comunque, ma di certo non oggi"
"É stato solo un bene. Non potevo piú resistere senza di te, trascorrevo le giornate a pensare a come avevo potuto far succedere tutto questo. Continuavo a chiedermi che cosa stessi facendo tutto solo a Neverland"
"Facevo quello che facevi tu. Tu non puoi nemmeno immaginare la paura che ho provato all'idea di perderti".
Lily sembrò rattristarsi moltissimo e tenne lo sguardo basso. "Non avresti dovuto avere paura"
"Tu non proveresti paura all'idea di avermi perso?"
"Si Mike, tantissima. Ma sappi che se un giorno dovesse succedermi qualcosa l'ultima cosa che vorrei é sapere di lasciarti impaurito e triste"
Lui la strinse di piú, poggiando il mento sulla sua testa.
"Beh ora non voglio piú pensarci. Siamo insieme" le disse.
"Si. E lo saremo sempre, qualunque cosa accada".
Chiusero gli occhi e rimasero in silenzio per un po'.
"Domani tornerai a casa?" disse Michael senza aprire gli occhi.
"Si, ne ho cosí tanta nostalagia"
***
Il giorno dopo
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The Last 5 Minutes
ChickLitLa voglia di scappare dalle falsitá e dai pregiudizi della gente spinge Michael Jackson alla decisione di sparire per un po'. Ma la sua libertá é temporanea: in un'umida alba verrá rapito da una donna misteriosa e portato nel covo di una banda senza...