Capitolo 20

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Salì in treno. Quella mattina era molto più calma del solito per fortuna, ma le prime due settimane di scuola erano state un continuo correre. Meglio dire fuggire dai paparazzi che le fecero domande della relazione tra lei e Jiyong, come facessero a sopportare la loro lontananza. Sospirò sedendosi in treno coperta in viso con una sciarpa per non essere riconosciuta. Ormai la gente veniva da lei a parlare è chiedere pure autografi senza senso "Sono solo la sua ragazza! Credo..." Si urlò nella mente mentre guardava fuori dalla finestra il panorama "Che bello c'è ancora la neve" Elisa l'aveva aiutata molto a scappare dai giornalisti in quelle due settimane, erano così tanti che rimase più tempo a dormire a casa sua che a casa propria. Ma la maggior parte dei giornalisti venivano quasi tutti dal Corea o dal Jappone... Insistenti, fino a quel giorno fortunatamente, così non avrebbe dovuto nascondersi nei bagni per quasi l'intero viaggio del treno. Era capitato anche che, una mattina mentre cambiava il treno, scendendo alla fermata un gruppo di japponesi la sorpresero seguendola fino a scuola senza lasciarle nemmeno un attimo di respiro "Hei?!" Elisa le sventolò la mano davanti ai occhi "Tutto apposto? Ti manca Jiyong?" Lei sorrise prendendo fuori il telefono "Come ogni mattina mi scriverà Buongirono" abbraccio il telefono tutta felice "E io gli risponderò indietro" "Tre settimane adesso che non vi vedete" lei annuì vedendo un ragazzo sedersi al suo fianco "Sei Yla?" Aveva gli occhi azzurri e capelli biondi "Hemm... No, ti sei confuso mi dispiace" "Selfie?!" Tirò fuori il telefono "Perché?" "So che sei tu" mise la telecamera e fecero due o tre foto "Grazie, mi chiamo Mike" le porse la mano e lei gliela strinse "Hahaha...." Rise in modo forzato "Spero che ci rivedremo" fece l'occhiolino e se ne andò "Che figho!" Lei scosse la testa mentre la sua amica lo seguiva con lo sguardo "Siediti da parte a me Elisa per favore, non voglio che qualcuno d'altro mi riconosca..." "Certo" si sedette al suo fianco e l'abbraccio, in quel momento il suo telefono vibro "E lui!" Tirò fuori dalla tasca il Natel e lesse il suo messaggio "Buongiorno piccola mia, spero che oggi non ci siano tanti giornalisti in giro ad importunarti. Ma da quanto ho notato si sono calmate le acque, mi manchi da morire😘 vorrei tenerti fra le mie braccia di nuovo come l'ultima notte. Ci rivedremo presto amore, saluti da me e dai altri scemi😏😂"  GD le scriveva sempre più o meno allo stesso orario sulle 6:00-6:30, per via del fuso orario da loro in quel momento a Seul erano circa le 13:00. Avevano già pranzato ed erano sicuramente al lavoro. Gli mandò una foto di se salutandolo con un bacio. "Che dolciosi che siete!" La colpì con il gomito Elisa dopo che lesse tutto "Sei migliorata molto con l'inglese" è vero, non ci aveva nemmeno pensato, con tutto quel parlare inglese e cominciare a scrivere con Jiyong era migliorata. Meglio così per la scuola "Pure il coreano mentre ti intervistavano... Alcune parole sei riuscita a dire" la voce del treno comunico la loro fermata "Già" rise mentre si alzarono dai loro posti "Vediamo come andrà oggi di nuovo a scuola..." Elisa la prese a braccetto "Tranquilla, sai come è. Dopo più o meno due settimane è già acqua passata, ora non ti verrano più in venti intorno per chiederti se tutto sia vero" lei annuì e scesero appena le porte si aprirono.

La mattina la passo a finire il grande dipinto che aveva cominciato prima delle vacanze di Natale, dietro di lei il disegno che avevano fatto i ragazzi era ancora lì .
"Non potete cancellarlo!" Urlò addosso al docente Elisa, si voltò vedendo uno dei due docenti con in mano il rullo "Cosa vuole fare prof?" Si avvicinò vedendolo inserire il rullo nella pittura "Questo muro serve per insegnare... Non per mostrare dei schizzetti di cantanti!" Rimase senza parole " Senta, questo muro non è mai stato usato, secondo lo può tenere per appenderci sopra i disegni da asciugare no? O i finti muri da esporre" a quelle parole il docente ci pensò su "Bene lo lascerò per il momento allora" Appena sparì loro due urlarono di gioia che erano riusciti a salvarli "Dio avevo già paura che non lo riuscissi a convincere" Elisa annuì "Già". Conclusero dopo l'intera mattina il dipinto per poi scendere in mensa a pranzare. Con l'internet della scuola telefono a GD come faceva solito "Ciao piccola!" "Ciao!" "Che bello sentirti, tutto apposto?" "Si tu?" "Stanco, abbiamo lavorato molto oggi, però ora abbiamo finito di cenare e abbiamo deciso di guardarci un film, il tuo preferito" sentì le urla dei ragazzi che la salutavano di sottofondo "Fammi indovinare..." Jiyong urlò contro Seungri, capì subito che gli rubo il telefono "Heila Yla! Indovina che film guardiamo!" Rise "Silent Hill?!" "Esatto!" Un attimo di silenzio "Ci manchi molto sai..." Le sue parole da cucciolo le sciolse il cuore "A proposito hanno trovato quel bastardo?!" "No non ancora..."sussurrò "Seungri! Ridammi il telefono!" Senti come lui corresse poi sbattere una porta "Ci manchi, specialmente al tuo ragazzo" "Lo so, anche voi mi mancate" la porta sbatteva mentre Seungri rideva urlando "Ci vedremo presto, ora ti passo Seunghyung!" Senti un urlo "Cazzo Seungri non lanciare il telefono!" "Preso al volo!" Senti Top ridere vittorioso "Ti giuro che me lo ripagavi se me lo avessi rotto!".
"Yla?" "Heila!" La voce ti lui sembrava molto stanca "Hei sento che oggi siete molto stanchi tutto apposto?" "Certo, abbiamo lavorato molto oggi, ci stiamo preparando per un nuovo pezzo di ballo" "per un nuovo concerto?" "Esatto!" "Ti saluto c'è qualcuno d'altro che ti vuole parlare, hahaha!" "Grrr! Passatemi il telefono! Nooooo! Non lanciarlo!" Rise mentre mangiava il suo piatto di pasta, i suoi compagni come al solito la guardavano senza capire una parola "Parla dall'inglese poi un po' in coreano, non ci capisco più una mazza!" Monica una compagna di classe rimaneva sempre a fissarla mente stava al telefono. "Ciao Yla!" "Dae!" "Ricordati!" "Sisi, vuoi la vendetta su Halo lo so..." "Guarda che mi sto allenando seriamente!" "Ti batterò comunque" sentì lui ridere "Non sta volta! Sono sicuro di vincere!" Senti uno strano rumore "Ti passo Tae prima che GD mi faccia cadere a terra, haha!".
"Hei..." La voce fu bassa, quasi impercettibile "Fortuna che Dae è uno abbastanza intelligente da passare in mano gli oggetti!" GD urlava di collera "Ma io l'ho fatto solo perché era da parte a me" rise Dae di sottofondo "Cosa?!" Dei rumori.
"Quando non ci sono io fate solo casino he?" "Già..." Rispose poco dopo "Tutto apposto? Sempre quando parlo con te sei così monotono..." Una lieve risata "Sono molto stanco scusami" scosse la testa appoggiando la forchetta nel piatto vuoto "Lo dici sempre, cosa ti succede?" Lo sentì allontanarsi per via delle voci diventare sempre più fioche "Tranquilla, non c'è nulla. Sono veramente stanco è stata una lunga giornata, veramente pesante" lo senti sbadigliare "Ci manchi, sono felice poi di rivederti" "hahaha! Oggi lo ripetete di continuo, mi mancate anche voi idioti" fece una risatina dolce mente senti anche lui ridere "voglio che tu stia bene d'accordo? Quando ci rivedremo voglio vederti felice e sorridere" "Sei tu il mio sorriso..." Sussurrò "Come non ti ho capito? Ripeti?" rimase un attimo in silenzio "Ho detto che ti ripasso il tuo ragazzo" lo senti ridere mentre le voci si fecero di nuovo sentire "Hei GD tieni il tuo telefono, prendi al volo!"
Sentì uno strano fruscio poi uno schiocco "Cazzo! Se rotto il vetro!" "Ops! Dovresti prenderlo al volo!" I ragazzi intorno ridevano a crepapelle "Hei ci sei ancora?" "Si ci sono, dammi solo un attimo che portò via il vassoio" prese il vassoio e lo porto via, per poi tornare a telefonare salendo su di un piano vicino alla sezione "A che ora finisci oggi?" Chiese come faceva di solito "Oggi normale alle 16:30" "ha ok, volevo anche raccontarti una cosa. Hai in mente Subin..." Si irrigidì al suo nome "si..." "Hanno deciso di fare uno shooting fra due settimane, di me e lei..." Si morse il labbro "Ma tu non..." "Non le lascerò corda, ho cercato di convincere il capo a cambiare persona ma è importante per lo stilista..." Sospiro "Okey" lei si fidava di lui, anche tanto "Sai non ci sei tu..." Rise "A quanto pare sei molto richiesta ma la lontananza rende per certi stilisti problemi" "Capisco..." Parlarono ancora per un po fino a salutarsi con baci ed attacco il telefono. "Che chiacchierata oggi!" Elisa si sedette al suo fianco girando il cucchiaio nel caffè fumante, si appoggiò comoda contro il muro "Già, oggi ho avuto tutti, ma proprio tutti al telefono!"

Dopo le ultime quattro ore e mezza passate, finalmente scese le scale "Libertà!" Alzò le mani in celo stiracchiandosi "Quattro ore accovacciate a correggere gli errori, cavolo!" Senti la sua schiena schioccare. Salirono nel bus poco dopo raggiungendo la stazione come sempre. Un mal di testa atroce la pugnalò nella testa "Yla tutto ok?" Chiese l'amica vedendola sedersi di colpo a terra. Le girava, sembrava che tutto le vorticasse intorno "Hei!" La chiamo "Sisi..." Le porse la mano così la aiutasse ad alzarsi piano "Stai bene?" Lei annuì sentendo il giramento sparire "Si sta scomparendo..." Il treno arrivo e Elisa l'aiuto a sedersi su un posto. Riuscirono a trovare uno giusto in tempo da come era affollato il treno "Mi girava forte la testa..." Si appoggiò la mano alla fronte "Oggi dovrò scendere prima, è arrivata mia cugina dai zii..." Lei annuì "Vai pure non ti preoccupare" "Sicura?" L'amica le strinse la mano preoccupata per poi controllare se avesse la febbre "Sto bene tranquilla, va pure" le fece l'occhiolino sorridendole "Ok".
Passò un po di tempo finché non scesero alla fermata per cambiare il treno, li Elisa la salutò e se ne andò nella direzione opposta verso il paese mentre lei salì le scale verso il prossimo binario. Le girò ancora leggermente la testa "Riesco a camminare..." Vedeva ondeggiare leggermente il terreno, quasi fosse ubriaca "Cazzo mi succede?" Si appoggiò ad un palo ed attese il treno "Si sente bene?" Una voce le chiese mentre la prese una mano alla spalla "Sisi..." Incontro il suo sguardo.
"Tu..." Tremo in tutto il corpo finché lui non le tappo la bocca prima che urlasse "Da tanto che ti cerco Yla" un sorriso a trentadue denti "Mi sei mancata" le sussurrò nel orecchio divertito "Ora verrai con me, se urli ti becchi sta volta il coltellino diretto nello stomaco!" Sentiva le lacrime mentre gli annuì semplicemente. La prese al braccio e la condusse giù per le scale fino a raggiungere in paese un parcheggio "Sali!" Le urlò indicando una Volvo grigia "Io..."Aprì la porta per poi buttarla a forza dentro "aiuto!" Urlò in macchina ma nessuno la sentì "Zitta ti ho detto!" Si sedette nella parte del voltane puntandole il coltello "Allacciati!". Fece come ordinò e lui partì.

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