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Ero appena rientrato in casa. Il mio orologio segnava le due passate mentre la cravatta allentata mi riportava alla mente quello che era appena accaduto da Francesco. Lasciai che la porta mi sbattesse alle spalle appoggiandomi al muro lì vicino. Lentamente iniziai a scivolare fino ad arrivare seduto sul gelido pavimento di marmo in quella stanza senza luce.

Una lacrima nacque dalla mia disperazione ricordandomi di essere umano. Me ne restavo seduto lì, da solo ma in compagnia di me stesso che guardavo nel vuoto cercando una giustificazione che non riuscivo a trovare. Quanto ero disposto a perdere? E... forse più importante.... quanto ero disposto a perdermi?

Ci pensai a lungo, pensai alla mia vendetta, valutai ogni possibile eventualità. Non ero sicuro fosse la cosa più giusta da fare, senza neanche aver dato la possibilità a Francesco di spiegare. Forse avrei dovuto prendermi del tempo, lasciare che le mie ferite la smettessero di sanguinare. Ero in una situazione di stallo, combattuto tra la voglia di smettere di soffrire e quella di essere una persona migliore. Chiusi gli occhi che si stavano ormai abituando al buio quando una seconda lacrima silenziosa mi rigò il viso. Basta dolore, basta bugie, basta dare tutto senza avere in cambio nulla. Semplicemente basta.

Riaprii gli occhi e accesi il display del mio cellulare, la forte ed improvvisa luce bianca mi ferì gli occhi costringendomi ad abbassare la luminosità dello schermo.

Controllai i messaggi nel caso quel bastardo si fosse fatto vivo per la buonanotte, non c'era nulla. Inizia a scorrere la galleria delle foto, sembravo felice, in quelle foto sembravo felice. Frugai per alcuni minuti fin quando non trovai una foto che aveva fatto Francesco qualche mese fa, una foto mentre ci baciavamo. Era una delle pochissime che avevamo insieme e probabilmente l'unica in cui si intuiva che tra noi ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia.

L'aveva scattata perché in quel momento riteneva fosse la cosa giusta da fare, gli giurai che poi l'avrei cancellata ma non lo feci, la tenni per potermi ricordare in futuro di quel pomeriggio se mai ne avessi avuto voglia, la tenni perché, guardandola, sorrise lasciandosi scapare un "sei bellissimo" che poi imbarazzato provò a ritrattare. Riguardo ancora la foto e sorrido anche io, sembrava reale, sembrava facile.

Senza neanche accorgermene stavo ricadendo in un vortice di pensieri che mi avrebbero ricondotto altrove ma prima di abbandonarmi alla corrente trovai la forza di inviare tre Email. Due di queste avevano come allegato la nostra foto e come destinatari due tra le più note riviste scandaliste di gossip, l'altra ed ultima era invece per Francesco con inserita in allegato tutta la mia vita, tutto quello che avevo scoperto e tutto quello che, quella sera, aveva perso per sempre. Credo davvero di avergli scritto ogni cosa, da Diego alla scena sul suo balcone, alla mia rabbia, alla delusione.

So che può sembrare crudele rendere pubblica quella foto e probabilmente era proprio così, era una mossa spietata la mia, una mossa sleale ma era anche l'unica che mi era rimasta per non dover essere l'unico a perdere. Love is a losing game...


Spero che il capitolo abbia saputo comunicarvi qualche emozione. Io l'ho sentito molto forte, molto vero.

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