Avrei voluto avere la forza necessaria per dirgli che non mi era piaciuto il suo comportamento, che, in qualche modo, ci ero rimasto male. Non ci eravamo mai spinti così nel profondo della nostra intimità come l'altro giorno in casa mia eppure, dopo esserci salutati, Francesco era completamente sparito rifugiandosi in un silenzio totale. Forse avrei dovuto cercarlo io, forse anche lui si era sentito offeso da questa nostra mancanza di contatto eppure, non so come, continuavo a pensare che non toccasse a me fare la prima mossa in questo campo.
Tra di noi, per giorni, non un singolo messaggio, non una singola telefonata, fino al momento in cui venni invitato, per la seconda volta da sempre, a casa sua, o meglio, nel suo castello. Come dicevo avrei voluto avere la forza di mostrargli il mio disappunto e dico "avrei" perché invece tutto quello che riuscivo a fare era continuare a sorridere come un perfetto idiota a qualsiasi cosa mi dicesse. Dio santo ma perché facevo così, non riuscivo proprio a spiegarmelo. Come faceva quell'uomo a mandarmi completamente fuori fase, del tutto in tilt.
Ero seduto composto in una stanza che non sapevo neanche nominare non riuscendo ad attribuire a quest'ultima un ruolo definito nella routine quotidiana. Forse si trattava di un sala da pranzo ma a giudicare dalla Jacuzzi a pochi passi da una sorta di piccolo bar su rotelle non potevo di certo esserne sicuro.
Mi chiese se gradissi qualcosa da bere e io, onestamente, gli risposi di sì ma lasciando a lui la scelta su cosa preparare. Lo vidi agitare un paio di bottiglie differenti ed in fine porgermi un drink color verde menta tendendomi la mano ma senza accennare ad avvicinarsi alla poltrona sulla quale lo stavo aspettando. Fui così costretto ad alzarmi e ad avanzare verso di lui. Nel momento esatto in cui mi passò il bicchiere le nostre mani si sfiorararono per una frazione di secondo, uno strano brivido gelido mi corse lungo tutta la schiena fino ad andare a morire alla base del collo. Improvvisamente lo vidi sorridere il che fece nascere in me la scomoda sensazione che avesse notato quel singolo sussulto, che una mia espressione involtaria avesse potuto tradire la mia apparente tranquillità esteriore.
Stavo ancora cercando di decifrarlo quando accadde qualcosa che non avevo minimamente previsto. Prima che riuscissi a sedermi, bloccandomi il polso, mi tirò a sé e, sollevandomi il mento con la mano, mi baciò. Il sapore delle sue labbra sulle mie, la loro incredibile delicatezza fusa alla perfezione con il ruvido tocco della sua barba sulla mia pelle mi fecero perdere la testa, dove mi trovavo non aveva più alcuna importanza, se esisteva un paradiso doveva essere tra quelle braccia.

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LOVE ME BETTER
Romansa"Avevo commesso ormai così tanti errori che l'unica cosa che mi era rimasta da fare doveva necessariamente essere quella giusta." ATTENZIONE: Nel libro saranno presenti scene erotiche. AVVISO: Questo libro può considerarsi il sequel di "Fuck Me Har...