«Deering Avenue 290» comunicò Sean al tassista.
Quello ingranò la marcia.
«Io, però, devo scendere in Mellen Street».
«No, devi prima farti una doccia calda e mettere dei vestiti asciutti. Ti porto a casa mia».
«A casa tua?! No!» strillai. Intanto l'autista era partito, incurante di quello che stavo urlando a Sean.
«Non disturbi, tranquilla. A quest'ora non ci sarà nessuno».
«Oh, cielo! Non è di questo che mi preoccupavo, è che non ho intenzione di entrare in casa di uno sconosciuto».
Lui alzò un sopracciglio e fece un gesto con la mano come per insinuare che stavo dicendo delle sciocchezze.
«Mi faccia scendere» esclamai, rivolta all'autista.
«Ma dai» mi prese in giro Sean «non penserai che sono un maniaco o un altro genere di malintenzionato».
«E invece sì!» strillai di nuovo, irritata sia dai suoi modi che dal fatto che il taxi ancora non avesse accostato.
«So solo il tuo nome» borbottai.
Lui ridacchiò «Ehm... mettiamola così, io studio legge. So in che guai mi caccerei se ti tagliassi la gola e ti seppellissi nel mio giardino».
La visione era spaventosa, ma in un certo senso iniziavo a rilassarmi. Avere più informazioni sul suo conto mi faceva credere che farmi una doccia calda a casa sua non sarebbe stato così sconveniente come mi era sembrato all'inizio.
«Università del Southern Maine?» immaginai, dato che abitava in quella zona.
«Sì».
«Quanti anni hai?» proseguii.
«Ventidue».
«Okay... Sean Walters, ventidue anni, studi leggi all'Università del Southern Maine. Cos'altro puoi dirmi su di te? Nei nato a Portland?».
«No, vengo dalle parti di Rockland».
«Uhm» non avevo idea di dove fosse, ma lo avrei scoperto più tardi navigando in internet «quindi sei venduto qui per frequentare il college?».
«... diciamo di sì».
«Dieci dollari» annunciò il tassista, interrompendoci. Eravamo arrivati.
Feci per tirare fuori dalla mia borsetta i soldi per pagare metà della corsa, ma Sean mi bloccò e passò una banconota all'uomo. Poi scese dall'auto e mi aprì la portiera, di nuovo.
Sospirai e uscii fuori dall'abitacolo. Volevo davvero pagare metà della corsa perché non volevo che lui si aspettasse niente da me una volta entrati a casa sua, non serviva che facesse il gentiluomo.
L'auto ripartì ed io mi ritrovai ad osservare la tipica villetta americana di cui Sean stava salendo i gradini. Due piani, il tetto marrone, i muri color crema, dei cespugli fioriti davanti al parapetto del portico. Sinceramente, non mi aspettavo una casetta così ordinaria per un ragazzo così strano.
Mi sbrigai a seguire Sean, perché stava ancora piovendo, e aspettai che infilasse le chiavi nella serratura e aprisse la porta prima di entrare in casa e ricominciare con le mie domande.
«Abiti qui con altri studenti?».
«Sì».
«In quanti siete?».
«Quattro. E ognuno ha la sua camera» mi fece l'occhiolino.
Io avvampai e sbarrai gli occhi di fronte a tanta sfacciataggine. Era vero che ero attratta da lui e che avevo tentato di flirtare sotto la pioggia, ma c'era un abisso tra quello ed entrare nel suo letto dopo solo mezz'ora dal nostro primo incontro.
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Perla
Mystery / ThrillerPerla is rich, young and beautiful and has moved to the States following the american dream, but her beloved Sean has a dark secret that is going to overwhelme her. *** Perla è ricca, giovane e bella e si è trasferita negli Stati Uniti per realizzar...