Il migliore amico di Sean venne a prendermi con la macchina non appena gli dissi cosa era successo.
Era preoccupato anche lui, ma non disse niente a riguardo.
Fui io la prima a parlare quando rimanemmo da soli in auto.
«Emmett, Sean mi ha parlato della sua banda... e so che anche tu conosci che tipo di vita faceva prima di trasferirsi qui».
Lui mi sbirciò un attimo e poi tornò a guardare la strada.
«Cosa ti ha detto?» mi chiese.
«Sia della droga che di quello che è successo dopo la sparatoria».
«Caspita...» mormorò lui «sapevo che era particolarmente preso da te, ma non immaginavo fino al punto di rivelarti i suoi più oscuri segreti».
«Lui si fida di me. Ed io di lui. So che non è più la persona che era una volta e che non centra con il cadavere ritrovato al museo d'arte, vorrei che mi aiutassi a provarlo».
«Al museo d'arte, hai detto?» ripeté.
«Sì, perché?».
«Sean è stato lì venerdì pomeriggio, per quello ci siamo incontrati a Congress Street».
«Cosa stai cercando di dirmi?».
«Niente, solo che staranno già controllando i filmati delle videocamere di sorveglianza... e avranno un motivo per trattenerlo».
«Quindi pensi che non lo lasceranno andare questa notte?».
«Non credo e non penso ci convenga andare lì a questo punto».
«Hai ragione» dissi «allora ferma la macchina».
Lui accostò al primo slargo e spense il motore.
«Cosa hai intenzione di fare, adesso?» mi domandò.
«Tanto per cominciare vorrei che ti mi spiegassi cosa ci faceva Sean al museo d'arte il giorno in cui uno dei suoi amici è stato ucciso».
Era evidente che ne sapeva più di me. Io, invece, non avevo idea di cosa fosse successo e l'unica cosa che mi impediva di sospettare che il mio ragazzo fosse coinvolto nell'omicidio di venerdì era la mia buona fede. Però non bastava, avevo bisogno anche di prove concrete.
«Perla, Sean non ha ucciso quel tipo».
Sentirlo dire da lui mi confortò.
«E perché è andato al museo? Che io sappia non è un appassionato d'arte. Perché sfidare una pioggia come quella di venerdì per spendere un'oretta in un posto che non gli interessava?».
«Perché doveva incontrare una ragazza» rispose con tono serio «dopo averti conosciuta voleva chiudere subito con lei».
«Mi aveva detto di non avere delle ex».
«Non era una vera relazione, si saranno visti al massimo un paio di volte. E lui ha chiarito che non ci sarebbero stati altri... incontri, ecco».
«E l'ha invitata al museo solo per dirle questo?» mi sorpresi.
«No, lei lavora lì. Fa la guida».
«La conosci?».
«Più o meno, l'ho vista a qualche festa e sono stato con alcune delle sue amiche. Ce l'ho presente, insomma».
«Bene!» esclamai «Così possiamo andare da lei e chiederle se ha visto Sean lasciare il museo da solo. Potrà testimoniarlo alla polizia».
«Penso che i detective avranno già parlato con lei» obiettò lui.

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Perla
Gizem / GerilimPerla is rich, young and beautiful and has moved to the States following the american dream, but her beloved Sean has a dark secret that is going to overwhelme her. *** Perla è ricca, giovane e bella e si è trasferita negli Stati Uniti per realizzar...