Il luna park

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mancava solo un ora, era emozionata.
Indossava dei jeans strappati in corrispondenza delle ginocchia, una t-shirt bianca con scritto in nero "Salmo", amava quel rapper, poteva ascoltarlo per ore senza stancarsi, adorava tutto di lui.
Infine, sopra la maglietta, una giacchetta di pelle rossa.
Derek non c'era, non l'aveva visto per tutta la mattina; che strano. In quel periodo usciva e non ritornava per ore. Al lavoro, molte volte, non si presentava, ma non gli aveva mai chiesto il motivo, non voleva farsi ancora gli affari suoi.
Guardó il telefono. Vibrava. Sullo schermo un numero sconosciuto. risponde.
" ciao Jenna, scendi siamo qui sotto" era Scott.
Non capiva perché tutti avessero il suo numero, lei invece, a malapena aveva quello di Derek, l'aveva supplicato due giorni interi per farsi dare delle benedette cifre.
" va bene adesso arrivo"
Scese e si diresse verso la Jeep in sosta nel parcheggio.
"Ciao ragazzi"
" ciao Jenna" le rispose Lydia mentre gli altri due si limitarono a sorriderle.

Mezz'ora di macchina ed erano arrivari. Il viaggio era passato in fretta. Le descrissero il luna park, e le varie giostre; alcune sembravano davvero terribili.
Scesa, restó letteralmente a bocca aperta.
Grandi ruote girevoli, montagne russe, case degli orrori e molte altre attrazioni invadevano un vasta area di terreno. Centinaia di persone camminavano, ridevano urlavano e mangiavano zucchero filato o frittelle. Era molto meglio di come l'avevano descritto. Era fantastico, si poteva percepire la gioia delle persone. In più, i colori luminosi usati per le giostre e per addobbare la fiera, contrastava il paesaggio invernale circostante, era come se, solo nel luogo dove si teneva la fiera, fosse estate.
"Vieni Jenna" Scott la prese per la mano e la tiró verso il centro della fiera, dov'erano situate le maggiori attrazioni.
" ok, guarda lì, vicino a quella bancarella di peluche. Quelle sono le montagne russe più belle del mondo."
Jenna si nascose il volto tra le mani.
" io, in verità non sono mai salita su una giostra...non so quanto sia indicato per me salire su quelle" ed indicó l'enorme insieme di ferro che erano le montagne russe.
Lui le scostò le mani, potendola così guardare negli occhi.
" senti, Stiles e Lydia sono già scoparsi in mezzo alla fila, ma io non salgo senza di te. Quindi iniziamo con le attrazioni..diciamo..meno spaventose e poi se alla fine della giornata sei pronta per salirci, allora saró felice di accompagnarti, senó pazienza; proverai un altra volta" la sua voce era calma e serena, riusciva a farti sentire bene. A jenna si scaldó il cuore, era così dolce e gentile con lei.
" non ti crea fastidio?" Chiese timida.
" no, per niente" le sorrise lui.
" v-va bene, allora iniziamo da quella" stava indicando le macchine che si scontravano l'una con l'altra, voleva  riprovare, ma sta volta con degli autoscontri che non cadessero in frantumi al solo tocco.
Presero i gettoni, salirono nella stessa macchinina; erano più vicini del previsto. Jenna arrosì.
" ok, sei pronta, tienti forte" le disse,
Lei annuì.
Scott giudava, andava piuttosto piano, sembrava quasi noioso, ma si ricredette quando ci fu il primo impatto. Sbatté un ginocchio, ma non le interessava, si stava divertendo. Si susseguirono scontri più o meno forti, che mischiati alla musica e alle risate di Scott, rendeva tutto migliore.
Quando scesero, tutti e due si tastavano i punti dove, fra qualche giorno, si sarebbero formati dei lividi violacei.
"  é divertente. I lividi sono gli unici effetti collaterali" constató Scott. Lei rise.
Adesso, voleva provare la casa dell'orrore, aveva sempre desiderato entrarci, ma non ne aveva mai avuto l'opportunità.
Trascinó Scott verso la grande "casa", che si trovava a pochi passi da loro.
" vuoi entrare qui dentro?" Rise lui.
" si, voglio provare." era seria.
" daccordo" alzó le mani in sengo di resa.
Entrarono in un tunnell buio, da dove usciva del fumo bianco.
Non aveva paura per adesso, si sentivano urla e risate malefiche ma niente di che. Si era illusa troppo presto, in quel momento un tizio con una motosega uscì e inizió ad inseguirli. Lei urlava e correva, mentre Scott la segiva ridendo come un pazzo.
Quando quell'orribile uomo scomparve, Jenna colpì un braccio di Scott scherzosamente.
" tu. Stavi. ridendo. Ma che problemi hai" lo rimproveró lei.
" quell'uomo é il cassiere, al piccolo emporio al centro di Beacon Hills. Impossibile non ridere, lo vedo dietro la sua cassa,da...mmh più o meno da ..quando sono nato " risero insieme.
Coninuarono per il tetro corridoio, c'era qualche scheletro appeso, delle risate da strega. In se, non faceva paura, erano le persone che ti rincorrevano con un arma insaguinata, che ti facevano cagare in mano.
Ad un certo punto, da un angolo buio uscì un uomo, con dei peli sul volto, possedeva delle zanne e degli artigli.
Jenna lo vide e si imbobilizzó all'istante. Sembrava la stessa creatura del suoi incubi, con l'unica differenza, che possedeva degli occhi normali.
Lei restó ferma, nonostante il mostro le urlasse in faccia. Non riusciva a muoversi, era come se le gambe non rispondessero più ai suoi comandi, lei voleva correre e correre sempre più forte, voleva uscire dal quel posto; era terrorizzata.

I Suoi Occhi Erano Come Ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora