Occhi brillanti

242 7 0
                                    

Adesso gli occhi verde intenso della ragazza erano puntati sui volti sorpresi del branco.
Allison e Isaac guardavano in cagnesco Peter, che era leggermente indietro rispetto a Jenna; l'uomo guardava i ragazzi con uno sguardo colpevole, ma fiero del misfatto.
Scott,  invece,  osservava Jenna in modo particolare, come se riuscisse a comprenderla,  a capire cosa la ragazza stesse passando, mentre Derek puntava gli occhi verso il basso,  preferendo guardare le sue scarpe,  invece del viso della sua coinquilina.
Sapeva che il loro rapporto stava vacillando,  sommerso dalla moltitudine di segreti e si sentiva in colpa per ciò.  Semplicemente,  lui non voleva che quella povera ragazza indifesa,  entrasse nel suo mondo,  o meglio,  nel loro mondo. Non voleva farle passare ciò che avevano subito lui,  Scott,  Stiles,  Allison, Lydia.. Non poteva permettere che un altra giovane vita venisse inghiottita in quel mondo buio e pericoloso.
Ma, senza neanche accorgersene, Jenna  ne aveva già iniziato a far parte  e sapeva benissimo che ,ormai, non aveva più un senso tenere ancora dei segreti;  eppure non riusciva a intavolare il discorso, il suo cervello si bloccava,  come d'altronde la sua voce.
Ogni volta che pensava che quello era il momento di discuterne,  di raccontarle tutto,  lui si fermava,  troppo preso dalla paura.
Non aveva il coraggio di dirle la verità;  d'altronde è difficile decidere il momento giusto per stravolgere il mondo di una persona, soprattutto se gli si vuole bene.
E quindi si erano trovati lì,  uno di fronte all'altro,  e in quel preciso istante Derek aveva capito che non poteva più scappare,  che era finito il tempo del rimandare.  Oggi avrebbe detto tutto,  finalmente lei avrebbe scoperto ogni cosa.
Derek continuò a guardarsi i piedi mentre si chiedeva se dopo quella giornata, lei sarebbe rimasta oppure sarebbe scappata a gambe levate.
Lui sperava, con tutto se stesso, nella prima opzione.

"Hei Jenna" Scott ruppe il silenzio tombale che regnava ormai da troppo tempo.
"Come mai qui? " continuò il ragazzo avvicinandosi a lei.  Aprì le braccia e le diede un abbraccio per salutarla.  Quella stretta fra i due fece aumentare il battito di Peter, che si stava surriscaldando per il loro contatto fisico. Sciolti dall'abbraccio Jenna rispose alla domanda.
"Lui mi voleva nascondere questo incontro... " e fece un cenno di testa verso Derek, quest'ultimo aprì leggermente le labbra per proferire parola,  ma sembrò ripensarci,  preferendo continuare a stare zitto.
La ragazza,  ormai spanzientita dal suo comportamento, alzò leggermente la voce e continuò a parlare
"Credo sia ora che io sappia tutto. Mi fido di te Derek,  ma credo anche che tu non possa tenermi all'oscuro di certe cose per sempre.  Ormai faccio parte della tua vita e non credo che ne uscirò tanto facilmente"
La ragazza si mise a fissarlo con le braccia conserte,  in attesa di una risposta.
Finalmente si decise a far sentire la sua voce bassa e roca.
"Hai ragione" adesso la stava guardando intensamente.
Jenna gli sorrise,  uno di quei sorrisi di gratitudine e sollievo.

All'improvviso si sentì la porta aprirsi rumorosamente, dietro le loro spalle.
Uno stiles piegato in due,  ansimante e leggermente sudato, era appena entrato,  Lydia, invece, arrivò con tutta la sua calma,  perfetta come sempre.
"Stiles!! Lydia,  cosa non capite del tener lontano Jenna dal loft?!"
"Ti ho fatto un favore,  quindi non lamentarti...ah si, e ci tengo ad aggiungere che se n'è andata quando mi sono allontanata perché tu continuavi a chiamarmi insistentemente "
Controbattè Lydia infastidita,  e mentre alzava gli occhi, si incamminò per sedersi sul divano.
Stiles si era un po' ripreso e guardava Derek come un cucciolo, che ha appena rovesciato tutta la pappa a terra.
"Io-io ho provato a rincorrerla... " il fiato ancora affannato; stava cercando di scusarsi.
Aveva paura della reazione che avrebbe potuto avere Derek.
Lo conosceva bene e aveva provato sulla sua pelle, svariate volte, l'aggressività che caratterizzava la sua personalità.
Qualunque cosa facesse Stiles, di conseguenza, vi era una reazione negativa da parte dell'uomo.
Quante volte,  da quando lo conosceva,  la sua incolumità era stata minacciata.
Innumerevoli erano i casi in cui si era sentito sbattere di qua e di là: una volta su un muro,  un'altra sulla sua jeep,  dopo ancora sugli armadietti della scuola.  Ogni fottuta volta Derek lo prendeva per la maglietta e faceva scontrare la schiena del povero ragazzo, contro qualsiasi cosa fosse vicina.
Quasi sempre veniva avvertito che,  se non avesse chiuso la bocca,  lo stesso Hale lo avrebbe ucciso,  squarciato la gola o qualunque altro tipo di azione che comprendesse lo sventramento di una parte del suo corpo.
E pensare che all'inizio,  anche un solo sguardo torvo di Derek, faceva venire i brividi al piccolo.  Quei suoi occhi verde intenso che lo guardavano, il suo volto rigido con un espressione seria ed impassibile, le labbra, che ogni volta formavano quella linea dritta. Adesso era tutto diverso. 
Tutto ciò che Derek faceva per nuocere al giovane,  veniva colto da Stiles, come una dimostrazione di affetto,  ma questo non voleva dire che gli piaceva essere malmenato,  infatti cercava sempre di evitare lo scontro fisico con quell'ammasso di muscoli e aggressività.

I Suoi Occhi Erano Come Ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora