lo sguardo

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Jenna non aveva aspettato il ritorno di Derek, preferendo uscire per fare un giro.
Ormai era primavera inoltrata e nonostante le splendide giornate, la gelida aria mattutina fece nascere dei pivcoli brividi che percorsero l'intero corpo della ragazza.
Ormai non si sforzava più di pensare ad una risposta logica per tutte quelle stranezze che spuntavano con facilità nella sua vita. Preferiva andare avanti e godersi ció che la cricondava, apprezzando ogni minuto di tranquillità. E pensare che solo un anno fa, la banalità e la pace regnavano nelle sue giornate. Le cose più emozionanti per lei e per Rose erano le feste, e bere qualche alcolico di troppo. Adesso pensava con nostalgia a quei tempi ormai passati, a quelle giornate trascorse a parlare con la sua compagna di stanza sotto un albero del capus, o a studiare per un esame importante.
Scosse la testa per rimuovere quei pensieri troppo tristi e si concentrò su ciò che la circondava.
File di case si trovavano ai lati della strada principale. Il cielo era sereno, di un azzurro intenso e quasi privo di nuvole. Inspiró l'aria fresca, si mise le cuffiette nelle orecchie e inizió a correre. Doveva calmarsi e sbollire la rabbia, accumulata in quel periodo.
Si sentiva presa in giro da tutti. Nessuno le diceva niente, la consideravano come una debole, incapace di proteggersi, che aveva costante bisogno di aiuto, ma non era così e l'avrebbe dimostrato.
Arrivata alla fine della strada svoltò a destra, verso la via che portava all'entarta del bosco, mentre cliccó per far partire "Street dive-in " di Salmo che invase il suo corpo di un energia improvvisa, come succedeva ogni volta che ascoltava quella canzone.

Correva tranquillamente sulla terra umida, bagnata dalla rugiada mattutina. Nessun problema, nessuna preoccupazione solo lei e quel posto che amava tanto.

Una fitta di dolore attraversó tutta la caviglia, espandendosi verso il polpaccio. Si lasciò cadere sul terreno, non riuscendo a reggersi in piedi per le fitte che attraversavano l'intera gamba destra.
puntò lo sguardo verso il punto di emanazione del dolore; era tutto normale, non sembrava niente di grave, solo una semplice storta all caviglia.

Non si rialzó, non riusciva a muoversi, si sentiva debole, a pezzi, ma non fisicamente, il dolore piano piano diminuiva, ma più che altro emotivamente. Si sentiva inutile, vuota, come se la sua vita non avesse uno scopo funzionale...lei era lì in quel mondo, solo per occuparlo, per vivere quella vita vuota senza nessun fine reale, senza uno scopo concreto per cui combattere.
In quel momento, tutta la pressione subita in quei mesi crolló sulle sue spalle come un forte blocco di cemento, che ruppe ogni sua difesa, ogni sua speranza e gioia.
Niente era andato per il verso giusto, anzi, la vita continuava a presentarle problemi, come se non ne avesse già abbastanza...e non quei problemi risolvibili...no! A lei spettava affrontare sfide senza logica, al di sopra di ogni immaginazione, che non comprendeva e che magari non avrebbe mai compreso.

Le lacrime scesero dai suoi occhi, troppo stanchi ormai per trattenerle; lo aveva fatto troppe volte, era stata forte, si era imposta di non far sorgere quelle piccole gocce salate, che troppo spesso minacciavano di uscire e adesso voleva solo piangere e crogiolarsi nel vuoto che ormai portava nel petto.

Non si era mai sentita così, e mai nella vita avrebbe pensato di provare emozioni del genere.
odiava come la debolezza si espandeva nel suo gracile corpo, in ogni suo muscolo, rendendola impotente di difendersi di compiere anche le più piccole e semplici azioni.

Ora, voleva solo restare lì e rannicchiarsi, rimanendo a piangere fino a esaurire tutti i fluidi in copro, voleva solo smettere di mentire a se stessa, cessando di imporsi di essere forte ed indistruttibile, poiché sapeva che erano tutte delle enormi bugie, visto che era consapevole di essere sempre stata l'opposto.
<Debole, indifesa, emotivamente instabile ed incapace di superare anche i più piccoli ostacoli senza l'aiuto di qualcun'altro; ecco come sono, ed ecco quello che odio di più di me>

I Suoi Occhi Erano Come Ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora