l'arrivo a Beacon Hills

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Era intenta a cambiare stazione radio quando intravide un cartello "Beacon Hills ".

"Wow sembra un bel posto, potrei anche fermarmi per un po" esclamò Jenna che intanto guardava fuori dal finestrino.
Vide un piccolo bar, doveva chiedere informazioni e sopratutto doveva scendere da quella dannata auto, era da più di 2 ore che guidava, e si sentiva sfinita.
Quando entró sentì un improvvisa vampata di aria calda, e un grande baccano proveniva dai tavoli colmi di gente che parlava e scherzava allegramente. Si diresse verso il lungo bancone di legno e si sedette. "Una coca grazie",
"Ma certo, vuoi qualcos'altro?" Le chiese il giovane uomo che stava dietro al bancone
"No grazie " le rispose mentre lo fissava, era molto attraente e aveva un sorriso splendido.
"Anzi!" ci ripensó "mi chiamo Jenna e sono appena arrivata, starei cercando un lavoro mi sapresti dire se qualcuno assume del personale?"
"Oh bhe ciao Jenna, che io sappia no..." rispose con un filo di dubbio nella sua calda voce e si mise a fissare un punto oltre le spalle di lei
"Ma adesso che ci penso, c'é qualcuno che cerca un assistente, ti potrebbe interessare?" Le domandó guardandola dritta negli occhi; erano bellissimi per un attimo la ragazza penso di essersi persa al loro interno.
" oh ma certo, é perfetto!" Esclamò euforica.
"Un ultima cosa, sai se ci sono abitazioni in affitto?"
" ma certo" prese un foglio e scrisse un indirizzo.
"Ecco oggi pomeriggio verso le 17 vai a questo indirizzo, lì troverà quello che cerchi". Lei sorrise poi si alzó per uscire ma si blocco quando sentì la voce profonda dell'uomo
"Comunque io mi chiamo Derek" si strinsero la mano, poi lei ritorno su i suoi passi e uscì dal bar.

Un uomo alto e muscolo si alzo dal tavolo posto dietro allo sgabello su cui vi era seduta Jenna e si diresse vero Derek
" chi era?" Gli chiese lo sconosciuto. " non la conosco, so solo che si chiama Jenna; non é di queste parti"
" e cosa voleva?"
" Peter perché ti interessa? "
" non me ne frega un accidente, é solo che mi annoiavo"
" bhe meglio che inizi ad interessartene perché le ho appena offerto di presentarsi come tua assistente" gli spunto un piccolo sorriso beffardo " coosa?!!!! Ti ho detto che non mi serve un aiutante so benissimo cavarmela da solo" urlo Peter tutto rosso in volto " dai zietto non prendertela tanto" rise Derek.

Erano le 17 ed era nel luogo che le era stato consigliato, non sapeva che fare, non aveva chiesto altro e si era maledetta per non averlo fatto. Si mise ad osservare il grande palazzo che si parava davanti a lei. Doveva essere quello.
Ad un certo punto una grande macchina nerda parcheggió proprio lì davanti. Non ci fece troppo caso fino a quando non notó che l'uomo che stava uscendo dall'auto era proprio Derek.
"Hey Jenna"le fece un cenno di saluto e lei contraccambió un po confusa, insomma che ci faceva lì?
"Seguimi" le ordinó, lei non discusse e gli andó dietro all'interno del grande palazzo.
Mentre camminava guardava attentamente il suo fisico scolpito, la maglietta nera attilata non lasciava spazio alla fantasia, era alto e camminava in modo teso, come se fosse sempre allerta. Ad un certo punto si fermarono entrambi davanti ad una grande porta scorrevole fatta in acciaio.
Con forza Derek l'aprì, i suoi muscoli lavoravano, Jenna poteva vederlo e per questo diventó tutta rossa in viso; per fortuna Derek non se ne accorse.
"Ecco questa é casa mia, é il mio loft, il mio rifugio" vide la faccia stranita e un po preoccupata della ragazza e si spiego subito " sono stufo di stare da solo in un così grande spazio e chi non meglio di una perfetta sconosciuta come coinquilina?!" Rise. Jenna rimase serie, ancora un po dubbiosa , ma doveva ammettere che quel loft era veramente bello e spazioso. ' e chissene frega se mi stuprerà durante la notte' pensò ; questo posto é fantastico.
"Quanto?"
"Quanto cosa?" rispose Derek non capendo " quanto verrebbe al mese?" Guardó l'uomo negli occhi e speró in una cifra bassa, amava già troppo quel posto. "Ahahaha" rise " niente, il palazzo é mio, voglio solo compagnia, e tu, non so perché, mi stai simpatica. Vedi anche i vantaggi potrei aiutarti io vivo qui da quando sono piccolo, conosco Beacon Hills come le mie tasche" era tutto così strano, ma non le interessava non poteva sopportare un altra notte nella sua Patriot.
"Va bene accetto, peró contribuisco al pagamento di bollette e altro che serva,siamo daccordo?" " mi pare più che giuso" esclamó "bene ti aiuto a scaricare la tua roba dalla macchina coinquilina". E corsero tutti e due fuori dal grande palazzo.

Era l'ora di cena e Derek stava preparando da mangiare. Jenna si era stabilita in un letto posto nel angolo destro del lof, dalla parte opposta di quello di lui.
Il posto era molto ampio, le uniche due stanze erano quelle del bagno e della cucina, il resto era aperto, quindi nessuno aveva la propria stanza ma a Jenna non dava alcun fastidio. Una delle motivazione per cui aveva accettato di risiedere li era la parete di vetrate, dove si poteva vedere il sole che tramontava; ne aveva sempre sognata una.
"É pronto" sentì urlare.
Lei si diresse verso la cucina e si sedette al tavolo dove l'uomo stava già servendo carne di pollo con un contorno di puré.
"Woow che buono, sei bravissimo a cucinare, io faccio pena in confronto " rise
" allora Jenna racontami un po della tua vita, e come sei arrivata qui " " bhe, inanzitutto di cognome faccio Henderson, sono nata in un piccolo paesino, ho finito da una pio di mesi l'università, ho due genitori speciali, molto affettuosi , la mia vita era noiosa prima di intraprendere questo stupendo viaggio in macchina" " wow e da quanto é che hai intrapreso questa avventura? E perché? " "sono in movimento da due mesi, eee.. bhe..ehm..diciamo che mi serviva una pausa da tutto e tutti, volevo rilassarmi ma provare a prendermi delle responsabilità ed eccomi qui " ovviamente non gli disse della notte della festa, l'avrebbe presa per pazza e si sarebbe ritrovata di nuovo a dover dormire in macchina. " e tu invece, raccontami della tua emozionate vita"
" io sono nato qui, la mia famiglia é morta in un incendio quando ero un ragazzino e adesso mi rimane solo mio zio, vivo in questo loft da una paio d'anni e ho iniziato l'anno scorso a lavorare come barista" " ah si e di cognome faccio Hale" " mi dispiace tanto Derek" gli tocco un barccio per confortarlo. " non devi, é stato un incidente " sorrise debolmente non vide tristezza nei suoi occhi anzi in un momento cambiarono sembravano buii, tetri, e colmi di rabbia; scosse la testa di impulso, non era possibile che dei semplici occhi potessero cambiare in quel modo; sembrava un altra persona.
Finirono di mangiare e poi andarono tutti e due a dormire. Prima di sprofondare nel sonno Jenna pensó ad una delle frasi che in cui crede veramente. "gli occhi sono il riflesso dell'anima, la rispecchiano perfettamente" ,
Ed in quel momento le passo un pensiero per la testa, nel momento in cui gli occhi di Derek cambiarono fu come se possedesse più parti di se, più anime. Quella notte, dopo tanto tempo, rivide il giallo intenso degli occhi che aveva imparato a conoscere benissimo; che le avevano cambiati la vita.

I Suoi Occhi Erano Come Ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora