Capitolo 27: Perché!?

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Aprii la porta con forza, facendola sbattere alle mie spalle appena uscii. Con passi veloci e ampi raggiunsi in fretta la camera di Chloe. Entrai di straforo e la vidi. In piedi con la mano tirata su per proteggersi dalla mia rabbia. Ci aveva viste. Tutta la conversazione da uno schermo ben visibile appena sopra la sua testa. Con una mano si reggeva alla scrivania, con l'altra cercava di fermare i colpi che pensava le sarebbero arrivati. "Perché?" Non rispose. "PERCHÉ?!" Sentivo le lacrime raggiungere i miei occhi e pizzicarmeli con violenza, cercando di uscire. Volevo picchiarla, ucciderla, spezzarle il collo con le mie stesse mani. Ma non potevo. Semplicemente... non potevo. Lei era lì, indifesa. Per quanto mi riguardava aveva detto una sola bugia. Solo una. Non si può morire soltanto per una stupidissima odiosa bugia. Anche se aveva portato dolore ad una ragazza innocente. Cosa dovevo fare? Darle la chance di salvarsi. La chance di riscattarsi e di tornare la Chloe che conoscevo a pena ma colei a cui volevo bene senza un perché vero e proprio. "Rispondimi... ti prego... non ce la faccio più ad essere presa in giro dalle persone intorno a me. Dimmi il perché o... non so cosa potrei fare." Lei abbassò il braccio e levò la mano da sopra la scrivania. "Io... io ti adoro. Non come un'amica adora un'amica. Non come una fidanzata adora il fidanzato. Io ti adoro come... come uno scrittore adora scrivere. Come un pittore adora dipingere. E' una cosa che non possono controllare, è una cosa che è radicata dentro di me. Non posso solo dire -Oggi non mi va, preferisco fare quest'altra cosa-. Devo adorarti. Ti adoro anche più della mia passione più grande: l'elettronica. Non so cosa cazzo te faccia alle persone, ma tutte qui dentro farebbero tutto per te. Quelle ragazze lì fuori uccidono chi dici di uccidere, non uccidono solo i delinquenti. Se un giorno te volessi una cosa... non so, un vestito costosissimo. Io, e tutte le altre, saremmo capaci di uccidere per fartelo avere. Non so perché, ma dalla sera di Derek mi hai incantato. E si, è vero, all'inizio la mia vera missione era ucciderti, e credimi, l'avrei potuto fare anche prima che tu incontrassi Maia. Ma non l'ho fatto. C'è qualcosa di magnetico in te, attiri le persone. Credo che chiunque intorno a te faccia quello che fa solo per starti più vicino." "C-cosa?" "E quando dico tutti, dico tutti. Persone come i genitori di Richard. Anche le sue sorelle. Lo stesso Richard era incantato da te." "Ma i suoi genitori se ne stavano andando... e le sorelle, beh..." "Helen e Tom stavano per morire Kira. Se ne volevano andare per non farti soffrire. Credimi, lo so. Ho visto le loro cartelle cliniche." "Si ma Anne e Sandy..." "Ti spiego subito. Anne voleva starti accanto anche se sapeva quello che avevi fatto ai suoi genitori. Anzi, voleva usare quello che aveva visto per ricattarti e farti aiutare, in un modo o nell'altro. Mentre Sandy... Lei è sempre stata strana. Non sopportava di adorare qualcuno e considerarlo migliore di lei, tanto da trattarti male. Avevano entrambe foto tue nascoste nelle loro camere." "Ma Richard mi amava... non era ossessionato da me..." "Lo credi davvero?" Non risposi, la fissai aspettando che continuasse "Come sospettavo. Kira, lui ti stava seguendo da più di un anno. Era praticamente il tuo stalker. Anche dopo che vi siete fidanzati e avete iniziato a convivere, ha deciso di installare delle telecamere per tenerti sotto controllo. E non te ne ha parlato perché sapeva che se te avessi detto di no, lui non l'avrebbe fatto. Perché per le persone che hai intorno, le tue parole sono legge." "Stai esagerando" "Credimi. Non sto esagerando" "Ma che centra Jessica?" "Te volevi un occhio particolare e bellissimo. Io ho solo trovato qualcuno e l'ho usato. Volevo solo farti felice. Ho visto la tua espressione quando te li ho mostrati e non ho pensato al dolore che quella povera ragazza poteva provare." "Ha provato" L a corressi "Ha provato" Affermò e dopo un sospiro pieno di rimorso disse " Ho pensato solo al tuo sorriso." Non sapevo cosa dire. Non potevo dire niente. Credevo che quelle fossero tutte soltanto baggianate inventate sul momento per salvarsi la vita, ma di certo mi aveva messo il dubbio. Ero così tanto persuasiva? O attraente, come diceva Chloe? Non lo sapevo. Sapevo solo che dovevo risolvere la situazione. "Chloe, non so di cosa te stia parlando, ma per favore smettila. Non voglio rovinarmi l'immagine che mi ero fatta di Richard." "Troppo tardi. Vero?" Che importanza aveva questa cosa oramai. Tutte le persone a cui potevo chiedere ormai erano morte. Non potevo basarmi solo su quello che mi stava dicendo una ragazza con la paura di morire, giusto? O forse si. Ero confusa oltre ogni limite. "Se provi a scappare, ti troverò. Se provi a fare del male a qualcuno in questa casa, ti ucciderò. Se provi ad ammazzarmi, beh, non voglio neanche dire quello che ti farò" Annuì in silenzio con la testa bassa, mi girai per andare verso la porta "Sei arrabbiata, vero? Non mi vorrai più bene, vero?" "Non lo so" "Allora..." Sussurrò l'ultima parte e non riuscii a sentirla. Mi girai di nuovo. Le lacrime che le stavano scendendo sul viso erano come due cascate. Come una diga che si distrugge all'improvviso, senza neanche creparsi per avvertire della poca stabilità. "Cosa hai detto?" "Che senso ha?" "Non ti capisco" "Sei importante per me, Kira! Ho fatto la parte della ragazza normale per troppo tempo! Non voglio che te mi odi! Voglio stare con te!" "Stai calma" "Come posso stare calma!?" "Cosa vuoi?" "Voglio essere tua amica." "Lo sei" "Lo so che lo stai dicendo tanto per dire! Perché hai paura che faccia delle cazzate. Ammettilo!" "Vuoi la verità o vuoi che dica quello che vuoi sentire?" Si bloccò e mi guardò negli occhi. Cascò inginocchiata a terra. Cercai di avvicinarmi ma mi trovai la canna di una pistola puntata contro. "Non... avvicinarti" "Chloe, cosa vuoi fare?" "Allontanati da me" Feci qualche passo indietro. Sentii la porta dietro di me aprirsi. Sasha era entrata senza neanche bussare. "Dimmi che non le hai fatto n..." Rimase impietrita quando vide la scena. "Avvicinati a Kira. Prima chiudi la porta a chiave" Fece quello che le era stato detto. Mi sussurrò "Cosa dobbiamo fare? Sono disposta a prendermi una pallottola per te, ma preferirei non doverlo fare" Chloe si portò la volata della pistola alla tempia. "Kira, dimmi la verità. Mi odi?" "Chloe, Chloe. No. Se ti avessi veramente odiato non ti avrei dato la possibilità di spiegare. Di dirmi perché avevi mentito." "Ma..." "Se ti uccidi ti odierò. Non farlo" Il silenzio tombale nella stanza mi faceva sentire in ansia. Sentivo il mio occhio sinistro pizzicare e avevo la sensazione costante che prima o poi la ragazza si sarebbe uccisa. "Chloe. Ora non ti odio, ma ti giuro sulla mia stessa vita che, se ti spari, tratterò il tuo corpo come semplice immondizia. Ti giuro che ti odierò per sempre." "K-kira... Per favore... Non posso vivere così... Io ti devo proteggere da me stessa" Vidi che stava per premere il grilletto. "Ci vediamo dall'altra parte..." Disse sorridendo tra le lacrime. Poi disse, tornando seria "Kira. Scusa." "Chloe..." Riuscii a dire soltanto. La voce di Sasha era rotta dal pianto. "Dobbiamo-" Non riuscì a finire la frase. BOOM.

Il suono dell'esplosione risuonò per tutta la stanza. Per tutta la casa. Nella mia testa rimbombò all'infinito. Andai quasi subito verso Sasha per coprirle gli occhi. Non volevo vedesse qualcuno che amava morto di fronte a lei. Mi era successo fin troppe volte. Sasha, impossibilitata dal vedere la scena, iniziò a tremare. "K-Kira... Non è successo nulla, vero? E' solo uno stupido scherzo, VERO!? KIRA, DIMMI CHE E' SOLO UNO STUPIDO SCHERZO!" "Sasha, non guardare... Non..." Una calda lacrima mi rigò la guancia, avevo perso un'amica. Una delle poche che avevo. Potevo solo guardare il suo corpo senza vita, steso a terra, con le ginocchia piegate. Era in posizione fetale. Come potevo sopportare quella vista!? Chloe... Non posso dire di non averti voluto bene. Cazzo. Stavi sorridendo, la tua espressione era felice. Stavi aspettando così tanto quel momento? Ti sentivi tanto tormentata dalla tua... adorazione per me? Non ci potevo credere... Non ci posso credere. L'hai fatto, l'hai fatto davvero. "Kira... perché?" Esitai a rispondere "Per i sensi di colpa, per quello che ha fatto a Jessica" Mentii. Non volevo ammettere che era colpa mia, tutta colpa mia. Tutta colpa mia. 

Verso la pazziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora