Lei ci guardò confusa, ma noi non ci badammo e le dissi "Puoi asciugarti i capelli di sopra, ora devo parlare di cose importanti" Lei mi rispose con un'espressione imbarazzata "Ehm... grazie per avermi aiutato, forse vuoi delle spiegazioni..." La interruppi "Adesso vai di sopra, magari parliamo dopo a pranzo o a cena, quando ti senti pronta" "Ok" e se ne andò. Mi girai verso Maia che stava pensando a ciò che le avevo appena detto, rimanemmo in silenzio per alcuni secondi fino a che lei non lo ruppe "Senti, ti dico subito che l'idea mi piace ma sembra una cosa impossibile. E chi è quella ragazza?" Le dissi ciò che avevo fatto la mattina "Grazie per i vestiti, ma la domanda che mi nasce spontanea è... dove troviamo delle ragazze che vogliano uccidere?" "Se ne trovano ovunque facilmente, basta guardarsi intorno e intervenire nel momento giusto." "Okay... Okay, ne parliamo meglio dopo. E dobbiamo anche chiedere alla ragazza se vuole restare qui e fare l'assassina, che idee che ti vengono..." Feci un sorrisetto e la lasciai finire i pancake. Andai di sopra e bussai alla porta del bagno, entrai e vidi la nuova arrivata. Aveva appena finito di asciugarsi i capelli e si era cambiata la felpa. "Posso sapere il tuo nome?" Le chiesi "Sasha, e il tuo è..." "Kira, l'altra ragazza si chiama Maia. Non credo che pranzerà oggi, ha appena fatto colazione, ma se te hai fame preparo qualcosa." "Si...grazie, ma perché state facendo tutto ciò? Non mi conoscete neanche." La guardai compiaciuta e le risposi "Ho bisogno di ragazze come te, non si fidano facilmente e solo nei casi estremi, non hanno pietà e... sanno uccidere," Lei mi guardò ancora più confusa "C-cosa? Cioè vuoi dirmi che voi due...?" Non sembrava spaventata, più che altro stupita "Si. Abbiamo ucciso. Io quattro vittime fino ad adesso, Maia ieri ha compiuto il suo primo omicidio." "Ah." "Il bagno non è proprio il luogo giusto per parlare, andiamo di sotto in salotto"
Insieme a Sasha ci dirigemmo nel piano inferiore, ci sedemmo sul divano e notammo che c'era anche Maia che stava vedendo la televisione, appena ci vide la spense e disse "Ciao" Seguito da un sorriso, la ragazza vicino a me fece solo un cenno con la testa. Prima che si potesse innalzare un'atmosfera imbarazzante dissi "Parlaci di te, Sasha" Dissi il suo nome così che anche la mia inquilina potesse saperlo, iniziò a parlare "Ho 18 anni, ho appena preso il diploma. E... Ehm..." Non sa che dire "Dicci come sei arrivata all'omicidio, in poche parole" "Tutto inizia alle superiori. Per tutti e cinque gli anni sono stata picchiata e presa in giro da dei bulli, erano tre, due maschi e una ragazza, colei che consideravo la mia migliore amica alle medie. Sono stata in silenzio tutto questo tempo, e l'unica cosa che mi portava felicità era cucire bambole, sono sempre stata convinta che fossero vive, ma che avessero solo paura di farsi sentire da me. Ero così ossessionata che alla fine i miei mi hanno portato da dei specialisti. Questo fatto gli portava molto stress, tanto che divorziarono dopo un paio di anni. Mia madre non voleva più avere a che fare con me e quindi rimasi con mio padre. Lui era gentile ma non voleva che cucissi in casa, anzi non voleva che cucissi affatto. Lui, comunque, si trovava sempre a lavoro e quindi ho detto che sarei andata a vivere da sola, c'era troppa tensione tra di noi, mi sentivo fuori luogo. Ho trovato un appartamento con i soldi che avevo e anche un lavoro in un negozio. Pensavo che sarebbe andato tutto bene. Poi ho scoperto che la mia collega sarebbe stata la stessa bulla che mi aveva perseguitato a scuola. Avevo paura, e avevo delle ragioni visto che continuò a farmi soffrire, scoprii anche che il capo era suo padre. Mi licenziò e dopo un mese, tre giorni fa, mi hanno sfrattato. Ero furiosa, e in un momento di rabbia uccisi quella stronza figlia di papà, ieri sera per essere precisi. Ho passato la notte nel vicolo ad ascoltare musica. Poi ho incontrato te." Quando parlò dell'omicidio il suo viso si tinse di un'ombra di pazzia, come se il ricordo delle cose fatte le portassero sollievo, e so che era così, perché è lo stesso per me.
Anche Maia notò la sua espressione e mi guardò come per dire 'Ha praticamente detto sì', capisco che è il momento di fargli la fatidica domanda "Allora..." Perché sono così nervosa? Forse meglio andare con calma. "Maia, come te, ha avuto una vita...difficile" Maia mi lancia un'occhiataccia, ma continuiamo "E io l'ho aiutata ad avere la sua vendetta" Sasha mi sta guardando interrogativa ma sembra anche interessata "In questi giorni ho capito che ci sono delle persone che, come noi, vogliono una vendetta che si meritano. Ma che invece non avranno mai, perché non hanno il coraggio di reagire, beh, voglio formare un gruppo di ragazze che possano farlo al loro posto, e voglio che te ne faccia parte." Il suo viso mi faceva capire che voleva stare con noi, ma notavo anche una punta di esitazione, mi guardò e mi disse "Quindi dovrò venire ad abitare qui?" Faccio cenno di approvazione con il viso "P-posso portare qui le... le mie bambole?" Sono stupita, ma non troppo, da come ho capito ci deve essere molto affezionata. Con un sorriso le dissi "Certo che sì".
Dopo aver pranzato insieme ci dirigemmo verso la casa dove lei e suo padre vivevano. Aveva le chiavi ed entrammo indisturbate, era deserta, probabilmente il genitore si trovava a lavoro. Andò di sopra e dopo un quarto d'ora tornò sorridente verso di noi con un borsone che sembrava pesantissimo. La guardavamo sbalordite mentre lei usciva saltellando, ma si bloccò tutto d'un tratto. Il padre stava difronte a lei e la guardava dritta negli occhi. Restano in silenzio per qualche secondo e lei subito disse "Sono venuta a prendere le mie cose" Lui sembra deluso e vedo che sta trattenendo le lacrime negli occhi. Lei se ne va, sta praticamente scappando e ci lascia lì, in balia di quella stupidissima situazione imbarazzante. Le odio! Il peggio che possa esistere... Per scaricare la tensione, quando passo vicino all'uomo, gli afferro il colletto e gli sussurro nell'orecchio "Per te ormai è come se fosse morta" e me ne vado con le ragazze verso casa.
![](https://img.wattpad.com/cover/49641969-288-k475695.jpg)
STAI LEGGENDO
Verso la pazzia
HororLa mia mente si inabissa sempre più nella pazzia, nell'oscurità. Ormai vedo solo sangue e paura, urla e terrore. Non riesco più a essere razionale, ho bisogno di qualcuno, ho bisogno di te, ma non ci sei più e ora voglio solo vendetta. Questo mondo...