4-Un rifugio.

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Quella notte, mia madre, rimase sveglia... a proteggermi. Verso le 2 di notte mi alzai e le andai in contro.
Mamma vai a riposare! Se succede qualche cosa ti chiamo!》
《No Mike! Troppo pericoloso.》
《Mamma sei stanca e all'alba dobbiamo incamminarci! Vai a dormire... mancano poche ore all'alba! Me la caverò! 》
《Ok!》

Si addormentò subito. Io mi sedetti sulla riva del fiume ad ascoltare il soave rumore dell'acqua che scorreva.
Mi sdraiai. Guardavo il cielo, le stelle.
Poi pensai: "Proviamo ad allenarci!"

Muovevo le mani di scatto in avanti. Si scagliavano palle di roccia e terra... ma dal suolo. Se fossimo stati in città senza ne roccia ne terra sarei stato inutile. Decisi, quindi, di provare a creare una sfera di terra dalle mie mani. Mi sedetti, come prima, davanti al ruscello. Chiusi gli occhi e misi le mani davanti al mio petto a ciotola. E le muovevo come se stessi toccando una sfera... e la volevo toccare in tutti i suoi punti. Aprii gli occhi. Ero riuscito a creare solo una misera pietra.
Sentii dei passi. Mi alzai subito in piedi e mi guardai in torno. Non volevo svegliare mia mamma.
Mi saltarono addosso tutti in sieme. Erano tre. Estrassi il pugnale che tenevo nella tasca. Come prima allungai la mano di scatto verso uno che fu colpito da una palla di roccia e terra in testa. Poi mossi la mano di scatto dal basso verso l'alto puntando uno. Crebbero delle radici sul momento che lo immobilizzarono.
L'ultimo era sparito. Inpugnai più forte il pugnale pronto ad attaccare. Affinai l'udito. Niente. Nessun rumore. Aveva, però, appena fatto un passo falso. Lo intercettai. Era dietro di me. Misi le mani davanti a me di scatto. Lo colpii con un'altra sfera di terra. Questa volta creata dalle mie mani.
Stavo diventando sempre più forte. Legai tutti e tre ad un albero con delle radici così se si fossero ripresi erano incastrati. Aspettai l'alba senza svegliare mia mamma.
Alle 5.04, come indicava il mio orologio, chiamai mia mamma.
Mamma è ora! Andiamo!》

Fu subito in piedi. Risistemammo la tenda e la caricammo in spalla.
Prima di andare, mamma, voglio farti vedere una cosa!》
《E cosa?》
《Seguimi!》

La condussi all'albero dove avevo legato i tre Punitori.
《Mike! Hai fatto tutto da solo?》
《Sì! Avevo il pugnale ma non lo ho nemmeno usato! Tutto merito del potere della terra!》
《Stai mutando molto velocemente! Bravo!》

A quelle parole il mio cuore si commosse.
Ero felice. Tornammo sulla via di poco prima e camminammo.
Finito il bosco si apriva un paesino. Lessi il nome: Green Tree.
("Verde albero")
Mike! Questo paese è abitato da persone tutte come noi! Qui ti puoi allenare e usare i poteri anche fuori casa! Non possono entrare gli umani! Ma i Punitori sì! Stai attento!》

Entrammo nella nostra casa. Era grande, bella, accogliente, profumata e ben arredata.
Mi buttai e mi addormentai sul mio nuovo letto, comodissimo.

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