11-Grazie.

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Mi svegliai in una stanza bianca. Un letto bianco, con le coperte bianche, le pareti bianche... Tutto era bianco. Una sola parete era diversa. La parete che conduceva all'esterno di quella stanza. Era di vetro... come la porta. Mi avvicinai lentamente e vidi che fuori c'erano altre stanze. Erano celle. Nelle altre celle c'erano, Lux, Mark, Jack e Annabell. Mi guardai addosso. Ero vestito di bianco. Avevo un bracciale. Era di ferro con una luce verde. Era piccolo. Poi notai una cosa. Mi sorsero domande.
Chi sono io? Dove sono? Perché sono qua?
Non ricordavo nulla. Mi sedetti in un angolo di quella stanza bianca. Pensavo. Provavo a ricordare.
Vuoto totale.
Entrò un uomo con un camice bianco e una mascherina da infermiere. Appoggiò delle siringhe e se ne andò.
Mi fischiarono le orecchie. Ora ricordavo tutto.
Sono Mike. Un ragazzo di 16 anni con gli occhi che cambiano colore. Possono essere rossi, azzurri, verdi o grigi. I capelli biondi e sono magro. Sono un ragazzo riservato ma aperto con le persone a me care. Dominavo tutti e 4 i poteri. Fuoco, acqua, aria e terra.
Quelli lì fuori erano i miei amici:
-Jack=Un ragazzo di 15 anni, fratello minore di Annabell. Occhi marroni, capelli castani... Dominava la terra.
-Annabell=Ragazza di 16 anni, sorella maggiore di Jack. Occhi azzurri, capelli biondi... Dominava l'acqua.
-Mark=Ragazzo di 16 anni. Occhi grigi e capelli neri... Dominava l'aria.
-Lux=Ragazza di 16 anni. Occhi rossi, capelli biondi... Dominava il fuoco.

Mi alzai di scatto andai vicino le siringhe. Sopra c'era un etichetta sulla quale c'era scritto:
"Ignettare ogni 3 ore. Fa dimenticare tutto."

Le presi una a una, stando attenti a non ignettarmi il liquido, e le ruppi. Mi sedetti nell'angolo come prima. Avevo un piano.
Entrarono i due uomini di prima, volevano ignettarmi quella roba ma  avevo rotto tutte le siringhe. Appena entrati, e dopo che avessero chiuso la porta, li uccisi. Presi i badge dei due e uscii liberando anche i miei amici. Scattò l'allarme e i braccialetti diventarono rossi. Forse superato una certa distanza dalle celle, i bracciali facevano scattare l'allarme... li rompemmo. Provammo a fuggire ma si presentarono sempre più Punitori dinnanzi a noi. Si frantumò la finestra sulla parete in alto e saltò dentro una persona. Una donna. Mia sorella.
-Claudia=Ragazza di 20 anni. Mia sorella maggiore. Occhi che cambiano come i miei, capelli biondi... Dominava tutti i poteri.

Ci fu una lotta tra noi e loro. Uno dopo l'altro iniziammo a ucciderli tutti. Non c'era anima viva o morta che ci potesse sfuggire. Mia sorella venne colpita alla testa. Sanguinava. Perse i sensi. Mi arrabbiai molto. Emanavo un forte calore. Gli occhi stavano diventando rossi. Come se ignettati di sangue. Lievitavo. Urlai. Urlai di rabbia. Unii le mani per sparare una gettata d'acqua. Ma non uscì acqua. Uscì fuoco. Imparai a dominare il fuoco. E a crearlo di mio. Mutavo. Ustionai quasi tutti. Gli ultimi rimanenti fuggirono. Presi mia sorella con l'acqua. Mark ci portò fuori facendoci lievitare con l'aria. Uscimmo dalla finestra frantumata in precedenza. Il paesaggio era incredibile. Una distesa di neve e ghiaccio. Ci accampammo sul tetto dell'edificio. Nessuno poteva vederci. Ma noi vedevamo loro entrare e uscire per cercarci. Aspettammo che mia sorella si riprese. Era l'unica che sapeva dove andare. Io e Lux ci alternavamo dei turni per la notte. Eravamo gli unici a dominare il fuoco. Dovevamo rimanere per forza noi. Dovevamo scaldare gli altri. Ognuno di noi aveva una fiamma di fianco. Faceva freddo. Il mattino seguente, quando si svegliarono tutti, io e Lux, ci addormentammo. Fui svegliato da Jack.
Mike! Claudia è sveglia!》

Sobbalzai. Svegliammo Lux, raccontammo tutti i fatti a Claudia e ci incamminammo. Lei sapeva dove andare. Lei ci aveva salvato. Mentre camminavamo, io, Lux e Claudia, tenevamo delle fiamme accese a riscaldarci mentre Jack, Annabell e Mark ci portavano via su delle piattaforme. Io e Claudia eravamo sulla stessa piattaforma.
Claudia... i-io... beh si... emmmh... t-ti...》
A parole tue, Mike! Forza cosa vuoi dirmi?》
《Scusa... scusa per quello che ti ho detto. Mi dispiace.》
《Tranquillo Mike! Avevi ragione tu! Non dovevo intromettermi in questo modo.》

Ci abbracciammo. Mi scese una lacrima. Ci guardammo negli occhi e tornammo a casa. Arrivammo tardi. Nostra madre dormiva.

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