Prologo

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8 settembre 2013
Sono appena tornata con la corriera da scuola, casa è vuota ma la mamma dovrebbe tornare a momenti.
Io frequento la terza media qui a Seattle, l'anno prossimo vorrei fare il liceo classico ma non lo so, mentre sono assorta dai miei pensieri sento bussare alla porta, sarà la mamma che si è dimenticata le chiavi, fa sempre tutto di fretta. Apro e mi ritrovo un poliziotto davanti a me. Chissà cosa sarà successo? Mi dovrò preoccupare ?
«Signorina Steel, sua madre ha appena avuto un grave incidente e suo padre Mr. Steel è in ospedale con lei, mi hanno detto di portarla dalla zia.» dice il poliziotto in divisa davanti a me. Non ci posso crede, le lacrime senza neanche essermene accorta stanno rigando il mio viso. «No io voglio andare in ospedale da mia madre, mi porti li» dico in supplica. «Mi dispiace ma suo padre mi ha detto di portarla dalla zia qualunque cosa lei mi dica, sta tranquilla signorina Steel appena avremo notizie, non tarderemo a contattarla. Stia tranquilla» il poliziotto cerca di tranquillizzarmi, ma io non sono per niente tranquilla, devo vedere mia madre, ma se mio padre dice di andare dalla zia ci andrò perché so che lo fa per il mio bene. Salgo in macchina e inizio a piangere, un pianto isterico. Ora mi ritrovo qui rannicchiata sui sedili posteriori della macchina della polizia a piangere come una bambina, in questo momento mi sento così piccola e indifesa. Dopo neanche un quarto d'ora sono davanti a casa della zia. Appena entro la zia mi fa accomodare in soggiorno e mi porta delle coperte e mi prepara una tazza di the al limone caldo ne avevo bisogno. La zie è la sorella della mamma e io gli voglio moltissimo bene, c'è sempre stata per me, è come una seconda mamma.
Insieme guardammo il nostro programma preferito, lo guardiamo sempre insieme alla mamma, e con loro mi diverto moltissimo. La zia sta facendo di tutto per farmi tranquillizzare e ci sta riuscendo anche perché mi sento più calma, ma la paura che a mamma succeda qualcosa aumenta con le ore.  Per mandare via i brutti pensieri propongo alla zia di mangiare il gelato, affogare la tristezza nel gelato è la cosa migliore. La zia felice mi va a prendere una coppetta del gelato all'amarena e inizia a mangiarlo con me. Iniziammo a ridere e a scherzare dimenticandoci di tutto, io adoro la zia.

Sono dalla zia già da 3 ore, e della mamma non ho notizie, sto iniziando ad agitarmi, più di quanto io già non lo sia. La zia mi dice di andare a letto che appena sa qualcosa me lo dirà e io non obbietto e vado a letto anche perché sono molto stanca. Mi addormento verso le due circa perché mi sono messa a piangere molte volte con la paura che alla mamma succeda qualcosa e io se lei morisse non so cosa potrei fare da sola. Sono molto agitata e impaurita. Scaccio via questi pensieri e mi concentro su cosa potrei fare domani o cosa posso mangiare a colazione, e così mi addormento. Dei raggi di luce entrano dalla finestra e io non posso fare altro che girarmi sull'altro fianco, ma la luce mi dà fastidio comunque. Decido così di scendere dalla zia per vedere se ha avuto notizie della mamma, mi metto le ciabatte e mentre cammino nel corridoio mi specchio in un enorme specchio è noto che ho una pessima c'era, quindi decido di andare in bagno. Mi sono lavata e decido di scendere le scale e vedo papà seduto sul divano con la zia che piangono. No, non può essere successo, la mamma non può essere morta, non ora, ora che ho tantissimo bisogno di lei. Decido di andare da papà e la zia, che appena mi vedono mi vengono in contro e mi abbracciano. Io non posso fare altro che scoppiare in un pianto isterico. No non può essere morta, continuo a ripetermi nella testa. Ora io cosa farò, cosa succederà a me e a papà...

Tre giorni dopo, sono al funerale e sto piangendo da quando è iniziata la messa. Papà e la zia cercano di sembrare fori per consolarmi, ma io so che non lo sono. Alla fine del funerale tutti mi fanno le condoglianze e io non faccio altro che piangere. A cosa sarò destinata ora ? Perché la mamma ci ha lasciato proprio ora! Non può lasciarmi, ho 14 anni, ho bisogno di lei. Mi sento male e triste. Non mangio da tre giorni, e mi sento l'anima soppressa. Mio papà lo stesso, è da tre giorni che esce dal suo ufficio solo per andare in bagno. Mi manca sia lui che la mamma. La zia in vece mi sta facendo da mamma, viene a casa nostra ogni giorno e io ne sono contenta. Come sarà la mia vita da adesso ?

Mia per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora